RISING STARS INTERVISTE: SPECIAL GUEST NIK MORINI
INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE
Ventiquattresimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (NIK MORINI), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!
L’ospite di oggi, all’interno del nostro format, è NIK MORINI che ci propone YOUR INNER HOLE.
Intervista condotta da Arianna Rebel, la quale si pone, come suo solito, in una versione frizzante e cordiale verso il protagonista di oggi.
La Produzione è curata da Ark.
Info e iscrizioni su
BIOGRAFIA
Nik Morini è un musicista polistrumentista, autore e compositore pisano. Ha studiato composizione di musica applicata per cinema e teatro, come colonne sonore e sound design.
Da 5 anni, la sua attività principale è scrivere concept album in inglese di genere prog rock secondo la tradizione anni ’70, con mescolanze ogni tanto con funky fusion. Ha avuto in passato da adolescente una band funky jazz soul, i Funk Harvest, e soprattutto con un tipo particolare di ambient music fatto da synth e arpeggiatori ipnotici e psichedelici, oppure dalla presenza di un pianoforte classico o minimalistico.
Il primo album si chiama “Lightless” e come il terzo, “Life is a puzzle”, racconta di un viaggio di ricerca e cambiamento del protagonista, spesso con cenni autobiografici. Mentre il secondo, più elaborato negli arrangiamenti, “Between fables and nightmares” si presenta come album impegnato nel sociale denunciando tutte le forme di emarginazione degli ultimi della società.
Tuttavia, il carattere principale delle storie di Nik è quello dell’analisi psicologica di personaggi complessi e spesso con contesti dark e tragici alle spalle. Motivo per cui nel nuovo concept album, anticipato dai tre singoli che verranno mandati in radio, Nik ha cercato di collegare spesso il suo prog rock con sonorità gothic e prog metal. Ma al contempo ha portato all’estremo in alcuni brani l’ambient sperimentale, mantenendo nei brani proposti una linea pop.
Il suo progetto in passato ha avuto la collaborazione assidua con artisti estrosi come Antonio Squadrone, chitarrista compositore, Sofia Bianchi o Noa Zatta, grandi voci del prog e del pop. Al momento rimane fisso suo padre Paolo Morini come bassista e chitarrista del progetto in studio, nonché colui grazie a cui Nik si è appassionato al rock e allo studio della musica. Si avvale delle chitarre di Salvatore Blanco, virtuoso chitarrista session man della zona pisana, noto per aver collaborato con cantanti come Domenica Morlando, Gianni Mazzocco e Rachele Sturniolo, che considera non solo colleghi, ma anche cari amici e compagni di avventure.
Oltre a suonare con vari cantautori e progetti musicali della zona pisana, Nik produce anche colonne sonore per alcuni cortometraggi. Tuttavia, la sua vera passione, alimentata da una laurea in storia della musica, è la recensione musicale. Infatti è un appassionato di musica a 360 gradi, interessato a tutte le sue sfaccettature e prospettive.
RECENSIONE
a cura di Luca Di Criscio
“Your Inner Hole” è il primo singolo estratto dal nuovo album di Nik Morini, “Neglected Towns”, pubblicato l’8 settembre 2023. Questo rappresenta il quarto lavoro discografico dell’artista.
Il brano inizia con un delicato intreccio di chitarra e tastiera, che ci introduce in un mondo sonoro sognante ed etereo. La voce bassa e pacata di Morini si inserisce su questo tappeto sonoro, seguita da un ritornello energico e carico di sentimento.
Dopo una breve sezione di raccordo in cui chitarra e batteria si concedono qualche virtuosismo, il brano prosegue con la seconda strofa. A metà del brano, una nuova sezione strumentale, lascia spazio prima alla chitarra, poi a un sintetizzatore in puro stile prog rock anni ’70. Quest’ultimo arricchisce ulteriormente le trame della canzone e conducendola verso un ultimo ritornello e un dolce outro, con cui il brano si conclude delicatamente.
Con questo singolo, Nik Morini offre un assaggio del suo universo sonoro. Il quale è caratterizzato da chitarre eteree e sintetizzatori retrò, anticipando ciò che gli ascoltatori potranno scoprire nel suo ultimo lavoro in studio.
“Apollonia (Shine On)”, la quinta traccia dell’ultimo album in studio “Neglected Towns”, è un brano caratterizzato da un forte groove e un sapore decisamente retrò.
Il brano inizia con il ritmo serrato della batteria, arricchito dalle trame dissonanti del sintetizzatore e dai fraseggi mirati della chitarra elettrica. Gli elementi distintivi del brano, ovvero le eleganti voci femminili e le percussioni, entrano in scena solo successivamente, conferendo un ritmo incalzante e dinamico.
A metà del brano, una breve sezione strumentale di raccordo, vede l’incrocio di fraseggi di chitarra e sax. Per poi ritornare all’ultimo ritornello che sfocia nell’outro, caratterizzato da un assolo di sintetizzatore, una scelta sorprendente e controcorrente nel panorama musicale attuale.
“Apollonia (Shine On)”, con la sua ricca strumentazione, dimostra l’amore di Nik Morini per la grande musica degli anni ’70. Il quale ne rende omaggio, volontariamente o meno, sin dal sottotitolo del brano, che richiama alla mente i Pink Floyd.
INTERVISTA PER ROCKANDWOW
a cura di Arianna Rebel
La redazione di Rockandwow ha ospitato, nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars, un altro artista degno di nota.
Ospite indiscusso in questo speciale interviste, è NIK MORINI, che ne ha rilasciato ben due distinte: una audio e una scritta.
1. Quali sono le tue principali influenze musicali e come le incorpori nel tuo stile?
Le mie principali influenze sono senza dubbio i Pink Floyd, soprattutto per lo stile del suono, del genere, molto riconducibile al progressive rock anni 70. Infatti anche i Genesis e i Toto rientrano nell’influenza più assorbita, seppur non totalmente. Questo perché non ci sono grandi virtuosismi come in queste band, ma, soprattutto per i testi e le tematiche affrontate nei vari concept album. Da non tralasciare Steven Wilson solista
2. Cosa ti ispira a scrivere le tue canzoni e quali sono i temi ricorrenti nei tuoi testi?
Le canzoni che scrivo, le compongo in blocchi. Principalmente, creo concept album, quindi i brani sono scritti in un determinato periodo di composizione.
Scrivo le mie canzoni in modo che siano collegate tra loro, sia nei testi che nelle musiche, formando una vera e propria storia musicale. Infatti, la realtà interiore di ogni individuo, ricca di complessi meandri psicologici, è il fulcro di ispirazione per la maggior parte dei miei concept. Affronto temi come l’abbandono, il viaggio attraverso realtà spesso mistiche per il protagonista, le disuguaglianze e i pregiudizi legati al “diverso”. Ma affronto anche temi più romantici come l’amore nella sua essenza, la bellezza delle emozioni, di un abbraccio ecc. A volte, affronto temi più attuali e impegnati come la denuncia contro la guerra, la xenofobia, il pregiudizio e l’emarginazione di ogni forma di diversità.
3. Quali sono i tuoi progetti futuri e quali sono le tue ambizioni artistiche?
Uno dei miei progetti futuri è la creazione di un musical, in collaborazione con artisti a me vicini. I quali sono molto impegnati e preparati per questa non semplice impresa. Inoltre, ho intenzione di continuare a creare e scrivere nuove musiche e testi, sia per me che per gli altri. Altre ambizioni includono lavorare nel settore della musica teatrale e cinematografica, per il quale ho studiato finora. Come ad esempio nel settore delle colonne sonore, nel quale ho già alcuni progetti di lavoro in corso.
4. Come hai sviluppato il tuo suono distintivo e come lo descriveresti?
Uno dei miei progetti futuri è la creazione di un musical, in collaborazione con artisti a me vicini. Questo perché sono molto impegnati e preparati per questa non semplice impresa. Inoltre, ho in programma di continuare a creare e scrivere nuove musiche e testi, sia per me che per gli altri.
Altre ambizioni includono il lavoro nel settore della musica teatrale e cinematografica, per il quale ho studiato finora. Ad esempio nel settore delle colonne sonore, dove ho già alcuni progetti di lavoro in corso.
5. Come Ti sei adattato ai cambiamenti nel settore musicale negli ultimi anni?
Il genere musicale che produco è principalmente poco influenzato dai cambiamenti nel settore musicale. Cerca di essere attuale perché universale. I testi affrontano temi spesso contemporanei, delle nuove generazioni con cui mi identifico. Il mio stile musicale è tradizionale degli anni ’70, che per me è sempre universale e attuale. Tuttavia, prendo spunto dai cambiamenti del settore musicale moderno, per quanto riguarda le tecniche di registrazione, l’uso degli arpeggiatori e del sound design.
6. Come ti sei evoluto come artista dal tuo primo album fino a oggi?
La mia evoluzione è stata principalmente nella partecipazione dei vari musicisti e cantanti nel mio progetto in questi quattro concept album finora realizzati. Solo adesso sono riuscito a stabilizzare un vero e proprio nucleo di realizzazione e di musicisti. Questi non solo interpreti, ma attivi nella realizzazione in studio e live.
Da un anno non ho più due membri che prima erano abbastanza stabili e caratteristici del mio stile. Sto parlando della voce solista, Sofia Bianchi, una grandissima amica che si è trasferita. Come anche di Antonio Squadrone, che prima era più attivo nel progetto, sia come chitarrista che come co-compositore delle musiche. Squadrone è unico nel suo stile musicale indipendente.
Rimane da sempre fisso mio padre Paolo Morini come bassista e spesso in studio secondo chitarrista solista nel mio progetto.