SPECIAL ROCKSTAR LINKIN PARK


Benvenuti a Special Rockstar, il programma radiofonico in podcast, che vi propone un viaggio musicale tra i grandi del rock. Oggi vi proponiamo la terza puntata, in cui vi parleremo di una band che ha fatto la storia del rock alternativo: i Linkin Park.

Sono nati a Los Angeles nel 1996 e hanno rivoluzionato il genere rock, creando un sound unico e inconfondibile. La loro musica è un mix di rock, rap, metal ed elettronica, con testi che esprimono rabbia, frustrazione, dolore e speranza. Hanno influenzato molti artisti e hanno ricevuto numerosi riconoscimenti.

I Linkin Park hanno collaborato con artisti come Jay-Z, Steve Aoki, Busta Rhymes e molti altri. Tra i loro successi più famosi spiccano Numb, In the End, What I’ve Done e One More Light. Quest’ultima canzone è stata dedicata al loro leader e cantante Chester Bennington, che si è tolto la vita nel 2017, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della musica. La sua morte ha scosso i fan e i colleghi, che gli hanno reso omaggio in vari modi.

Malgrado la tragedia, i Linkin Park non si sono arresi e hanno continuato a portare avanti il loro messaggio di forza e coraggio. Hanno pubblicato un album live in sua memoria e hanno espresso la volontà di continuare a fare musica insieme.

Oggi vi faremo ascoltare alcune delle loro canzoni più belle e vi racconteremo alcune curiosità su questa fantastica band.
Preparatevi ad ascoltare, in questa nuova puntata di Special Rockstar, l’energia travolgente del rock dei Linkin Park!

  1. Numb
  2. In the End
  3. What I’ve Done
  4. Castle Of Glass
  5. New Divide
  6. One More Light
  7. Crawling
  8. Burn It Down
  9. One Step Closer
  10. Somewhere I Belong
  11. Lost
Special Rockstar Linkin Park
Special Rockstar Linkin Park

THE BOWMAN SPECIALE INTERVISTE


RISING STARS INTERVISTE SPECIAL GUEST: THE BOWMAN


INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE

Quindicesimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (The Bowman), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!

Gli ospiti di oggi, all’interno del nostro format, sono i The Bowman che ci propongono ALMOND TREE.

Intervista condotta da Arianna Rebel, la quale si pone, come suo solito, in una versione frizzante e cordiale verso il protagonista di oggi.
La Produzione è curata da Ark.

Info e iscrizioni su 

risingstars@rockandwow.it 

BIOGRAFIA

The Bowman è un progetto musicale alternative-rock nato a Biella (Piemonte, Italia) nel 2016. Le influenze dei cinque componenti della band spaziano dal soul al jazz, dalla musica elettronica a quella sinfonica, dal pop al rock, in continua fase di evoluzione e sperimentazione.

“Bowman” significa “Arciere”, colui che mira dritto verso il bersaglio; la band, utilizzando la musica come proprio arco, ha lo scopo scoccare la propria freccia con la stessa intensità – musicalmente ed emozionalmente – verso ogni ascoltatore.

Il 24 dicembre 2021 hanno pubblicato “Dedalo”, il loro primo album completamente auto-prodotto: al suo interno, l’ascoltatore assume il ruolo di “viaggiatore” che, canzone dopo canzone, riuscirà a trovare il centro del labirinto solo se saprà andare oltre alle apparenze e ai pregiudizi.

Gli artisti che hanno principalmente influenzato il gruppo sono molti, tra cui gli indimenticabili come James Brown e David Bowie, fino ai grandi gruppi come Queen, U2, Editors, Muse, Florence + The Machine e molti altri, spaziando di genere in genere.

“The Bowman” è composto da:
Elisa Negro (Voce principale e Testi)
Nicola Casalegno (Tastiere)
Marco Prina Cerai (Chitarra)
Mattia Bellini (Basso)
Alessandro Groppi (Batteria)


RECENSIONE
A cura di Nik Morini

L’alternative rock potente dei The Bowman può stupirci e farci rimanere senza fiato per la loro esplosività musicale e testuale. La giovane band di Biella ci propone un rock unico e particolare, che spazia dal sinfonico e gotico al soul e talvolta elettronico pop rock, grazie all’ensemble creato dalle tastiere di Nicola Casalegno, dal basso di Mattia Bellini, dalla batteria di Alessandro Groppi, e dalle chitarre di Marco Prina, e dalla incredibile voce di Elisa Negro, distinta dal suo timbro graffiante che possiamo chiamare “alla Amy”, dal momento che ricorda sia quella soul e graffiante di Amy Winehouse, sia quella sinfonica e dark di Amy Lee.

La band si è formata nel 2007 e ha pubblicato il suo primo album, Forse non è la felicità, nel 2017. Il nome della band si ispira a una gag de I Griffin, in cui Peter Griffin si fa chiamare “The Bowman” e spara frecce a caso.

La band sta da tempo lavorando alla produzione di nuovi brani, sia in lingua inglese che italiana, per trasmettere un messaggio psicologico ed emotivo al mondo, tramite la musica.

Ovvero, quello che la musica stessa può fungere principalmente da riparo oltre che da intrattenimento. Una “casa emotiva”, un porto sicuro a cui aggrapparsi e tramite cui entrare in contatto con le emozioni più primitive e nascoste dell’uomo, per questo può essere uno degli strumenti più forti al mondo.

Sicuramente è il messaggio che vuole passare attraverso l’ascolto del loro brano “Almond Tree”, un albero di mandorle sotto cui la propria vita fatta di rottura delle regole imposte nell’infanzia, si rompe in due e vive la solitudine notturna, nel dolore dell’abbandono, mentre di giorno nella gioia che può trovare probabilmente come seconda faccia della stessa medaglia.

Molto significativa la metafora dei corvi che portano via l’orgoglio dall’uomo attraverso il vento, immagine simile a quella dei corvi rapitori di Gabriel di “The Colony Of Slippermen” dei Genesis. Tutto questo sarà parte del loro nuovo album Dedalo.

L’INTERVISTA
A cura di Arianna Rebel

La redazione di rockandwow ha ospitato, nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars, i The Bowman che hanno rilasciato ben due interviste distinte: una audio e una scritta, che sono qui riportate.

 1. Come vi preparate per i vostri concerti e quali sono le vostre routine pre e post show?

Viviamo tutto in maniera molto naturale e famigliare; solitamente facciamo le prove qualche giorno prima delle date con pizza e quattro risate. 

Prima degli show ci carichiamo a vicenda, dopo gli show ci concediamo birrette e un po’ di sano cazzeggio.

2. Come gestite le critiche e i conflitti interni alla band?

Siamo cinque personalità molto diverse, e non neghiamo che ogni tanto possano sorgere alcune idee contrapposte, ma riusciamo sempre a trovare un punto in comune che riporta l’equilibrio. Ci vogliamo molto bene, e questo sicuramente ci aiuta tanto.

3. Quali sono i vostri progetti futuri e quali sono le vostre ambizioni artistiche?

Attualmente stiamo lavorando ai nuovi brani insieme ad Alessandro, il nuovo arrivato nella troupe Bowman. Vogliamo concentrarci sulla produzione per scoprirci insieme, trovare nuovi suoni e provare a portare la nostra musica in tutta Italia (e anche oltre!)

4. Cosa vi ispira a scrivere le vostre canzoni e quali sono i temi ricorrenti nei vostri testi?

I nostri testi sono ispirati ad emozioni e lotte interiori che tutti affrontiamo nel corso della nostra vita e della nostra crescita umana e spirituale. L’amore è il principale “strumento” con cui possiamo raggiungere le nostre debolezze, il nostro dolore, l’accettazione e la liberazione. Tocchiamo svariati ambiti, ma la ‘mappa concettuale’ rimane sempre quella della realizzazione di un viaggio interiore e dell’introspezione.

5. Qual è stata la vostra esperienza più memorabile sul palco e perché?

In realtà sono state due, di egual importanza: la scorsa estate, nel 2022, abbiamo presentato per la prima volta al pubblico tutto il nostro disco nei palchi di Bolle di Malto e Reload Sound Festival, due rassegne musicali della nostra zona di importanza nazionale: inutile dire che sentire il calore del pubblico ed un riscontro così positivo alla nostra musica ci ha caricati davvero tanto. Sono stati due momenti che ci porteremo sempre nel cuore.

6. Cosa fate nel tempo libero quando non suonate o registrate musica?

Ci piace giocare a biliardo, andare insieme agli eventi (musicali e non) e guardare film horror insieme!

7. Quali sono state le maggiori sfide che avete affrontato come band e come le avete superate?

Sicuramente i cambi di componenti della band degli scorsi anni. Abbiamo iniziato a suonare insieme molto presto (avevamo sì e no 18 anni, alcuni di noi nemmeno quelli) e negli anni alcune strade si sono divise, ma questo non ha rotto l’essenza della band e lo scopo comune; anzi, per certi versi lo ha addirittura rafforzato.

8. Quali sono le vostre principali influenze musicali e come le incorporate nel vostro stile?

Ognuno componente della band, nel modo di comporre, è influenzato dai generi che più hanno fatto parte della propria storia musicale. Ad esempio Nicola è stato spesso influenzato dal jazz e dalla musica classica, mentre Elisa dal Soul e dalla musica Black. Nel complesso, il risultato è un genere abbastanza unico, ma se si ascolta attentamente il brano “scomposto”, si possono notare molto bene tutte queste influenze.

9. Come vi siete adattati ai cambiamenti nel settore musicale negli ultimi anni?

Cerchiamo di guardare, con occhio esterno, cosa piace a noi e cosa piace al mercato musicale. Siccome il nostro obiettivo è di fare musica anche per gli ascoltatori – oltre che per noi stessi – anche in questo caso è una questione di equilibri e compromessi. Cerchiamo di stare attenti alle piccole accortezze di mercato, senza rinunciare al nostro stile e a ciò che amiamo suonare e comporre.


DISCOGRAFIA