RISING STARS P.ta 4


Rising Stars P.ta 4

La redazione di RoCkAnDwOw è lieta di presentare il nuovo programma radiofonico “RISING STARS”. Il Format è rivolto a tutti gli artisti e band liberi o etichetta indipendente che hanno voglia di far conoscere la propria musica in giro per il web (e non solo). Rising Stars P.ta 4

Ogni puntata sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali (Rising Stars P.ta 4) è disponibile su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Amazon Music, Audible, Podbean App, Tuneln + Alexa, iHeartRadio, Player FM, Listen Notes, Samsung) con appuntamenti cadenzati mensili.

In questo episodio vi proponiamo Francesco Setta con il suo rock/rap curato e molto attuale, il rock /pop di Alberto Gizzi, l’eleganza rock degli  Hämärä seguiti dalle atmosfere crude di Giooge. Per gli amanti dell’elettro rock ci sono i Biovoid che ci conducono dritti all’adrenalina punk hard rock degli Interludio; per concludere la puntata arriva il Metal svedese dei Dristeig.
Non ci resta che metterci comodi per ascoltare la nuova puntata di Rising Stars P.ta 4.

Tutte le recensioni presenti in questo articolo sugli artisti in play list sono curate da Luca Di Criscio e da Nicola Morini.


LA PLAYLIST di Rising Stars P.ta 4

  1. Francesco Setta – Monster Truck
  2. Alberto Gizzi – Il Cielo Sopra Itaca
  3. Hämärä – Fango
  4. Giooge (feat. Pietro Forleo) – Supernova
  5. Biovoid – For Land
  6. Interludio Rockband – Obscene
  7. Dristeig – Distance

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Rising Stars
E' tempo di uscire allo scoperto e far sentire al mondo la propria vena artistica: non fatevi sfuggire questa bella occasione!
Per saperne di più scriveteci a:
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FRACESCO SETTA

Domenica 12 febbraio 2023 è uscito il nuovo album di Francesco Setta “ASTEROIDE”.
Cantautore comasco, che ha fuso il mondo hip hop da cui proviene, con il mondo blues e rock. Il risultato è un genere energico di stampo rock moderno, con un groove incalzante, aggressivo, arricchito da una voce graffiante e decisa. Da evidenziare la collaborazione pluriennale con Max Zanotti, membro dei REZOPHONIC e frontman dei Casablanca Band, il quale ha prodotto e mixato l’intero album. Alla realizzazione del disco, hanno partecipato anche: Francesco Amico alla chitarra, Samuele Di Nardo al basso e Mattia Perazzoli alla batteria e percussioni.

Club 27″ è il primo brano, introdotto da “La visione”, una breve introduzione eseguita per spoken words. Il brano è un chiaro omaggio agli artisti storici come: Hendrix, Joplin e tanti altri, morti ventisettenni per una vita fatta di abusi. Il protagonista immagina di appartenere a tale club, dove la paura della morte, è superata dalla voglia d’immortalità della propria immagine, da lasciare al mondo. “Anima nera” descrive questo tipo di vita da rocker, intrisa di emozioni e asprezze. Questa è assaporata dall’artista e trasformata in un grido di battaglia: “sono la luce in una notte d’inverno, sono il tormento che non smette mai”. Da sottolineare che il brano è eseguito in duetto con Alteria, nota speaker di Virgin Radio, nonché fenomenale voce rock.


Non mancano anche testi più impegnati, in cui sottolinea alla società, che la musica deve essere un mestiere. Setta lo canta in “Toro”, affrontando il tema del mancato lavoro sognato dopo la laurea. Ma anche in “Libero professionista”, dove la risposta al comune “che lavoro fai?” della gente Setta risponde con la chitarra, che è un libero professionista. Non mancano le struggenti ballads blues rock come “Un bel casino” o anche “Seta”, la quale ricorda le sonorità tipiche delle ballads delle band punk rock italiane post 2000. Su questo stile, in “Eppure mi piacevi”, vi sono sonorità che ricordano molto Ligabue nelle sue ballads rock.

Con uno shaffle blues rock aggressivo come “Asteroide”, Setta, cerca di descrivere l’accettazione del proprio essere, con i propri sbagli e i propri difetti. Invocando la donna amata di salvarlo dal suo malessere, cercando di farle capire che le vuole bene, forse più del bene che lei le corrisponde. Il resto dei brani racconta in maniera molto ironica, diversi tipi di esperienze folli vissute da vicino.

Come in “Monster truck”, in cui racconta l’incidente di un suo amico, che voleva imitare con la macchina, un salto stile Monster truck. Oppure esperienze sessuali o di approccio con l’altro sesso, come nella ironica “La canzone del malandrino”, le cui sonorità che ricordano molto ritmi latino americani. E ancora come in “Bonsai”, satirica storia di un mancato rapporto con un trans. Il finale è epico, con la citazione di Gandalf ne “Il signore delgi anelli”, tratta dal momento in cui racconta cosa si può trovare dopo la morte.
Recensione redatta da Nicola Morini.


ALBERTO GIZZI

Un’odissea raccontata in musica! Ecco il significato del nuovo singolo del giovane cantautore romano Alberto Gizzi, cantautore che porta tenacemente avanti un pop rock amico stretto dell’indie italiano che non vuole mai scadere nel banale nella scrittura dei testi. “Il cielo sopra Itaca” è il titolo del singolo e richiama senza dubbio la letteratura greca classica dell’Odissea di Omero: Gizzi si è servito davvero poeticamente della metafora del viaggio infinito e senza sicurezza di un traguardo sicuro, ma con una meta e un obbiettivo ben chiaro e desiderato, quello del ritorno a casa dal proprio amore.

Gizzi descrive così un viaggio come nello spazio verso l’amata, proprio come lo esprime un’artista audace e maturo in una ballad rock italiana, al pari coi tempi. Lo stile è puramente rock, guidato oltre dalla voce, anche dalla chitarra elettrica che si cimenta in un tema struggente e in un piccolo assolo ben fatto a metà canzone. Basso e batteria incalzano a puntino la musica, richiamando lo stile ritmico incisivo dell’hard rock tendente all’heavy metal.

Nonostante questi richiami ricordiamo che Gizzi è un cantautore rock che nel suo nuovo album di debutto “Se va male faccio l’università”, il quale oltre a questo brano contiene anche altri sette inediti, alterna ballate melodiche rock a energiche ritmiche sempre rock tendenti spesso anche al folk moderno. Un artista senza eguali Gizzi si presenta già vincitore del contest Master of rock, con il brano “All’ombra dei pini” e non manca di partecipare al Rising stars in splendida forma e..rock!
Recensione redatta da Nicola Morini.


HAMARA

Gli Hämärä, nascono nel 2018 come cover band dalle sonorità
alternative-pop rock. Nel 2020, inizia ad emergere la necessità di
esprimersi tramite brani propri. Fondamentale è l’incontro con il
produttore Andrea Torretta, con il quale la band sta collaborando
nello sviluppo del primo album “Delta”.

FANGO

Un viaggio nelle più primitive emozioni umane, ecco quello che ci raccontano gli Hämärä con il loro nuovo album, anticipato dall’uscita del singolo Fango: il brano si propone come una diapositiva di un rapporto statico che si perde nelle giornate fatte di routine, e descrive lo sgretolarsi graduale dei colori dell’anima, proprio come il fango; gli Hämärä cantano un rapporto ormai alla deriva, fatto di sguardi freddi. 

STILE

Lo stile è senza dubbio un pop rock accattivante e pulito allo stesso modo, di buona qualità, non a caso la produzione è affidata a Andrea Torretta, che si è preso l’onore di produrre l’intero album, Delta.

Il loro pop rock è mescolato a sonorità tendenti al gothic metal, non solo per il sound strumentale specie per gli arpeggi di chitarra e le parti distorte, ma anche per la voce che sembra quasi un grido liberatorio dell’anima.

Grandissimi complimenti e auguri alla band, la quale si pone come obiettivo nelle loro canzoni di far scivolare il pubblico dentro il loro Io più profondo tramite la musica, e di liberarlo dalle angosce e dalle paure quotidiane, motivo per cui ascoltando Fango cogliamo numerose vibrazioni emotive.

Recensione redatta da Nicola Morini


GIOOGE


BIOVOID


INTERLUDIO

“Obscene” è la traccia d’apertura di “Recipe 4 Disaster”, primo album in studio della band hard rock friulana Interludio, nata nel 2019 e giunta all’esordio discografico lo scorso 27 gennaio.

In questo brano nel quale il protagonista ci narra una folle notte d’amore, a farla da padrone sono le chitarre distorte e incalzanti, che sostengono il ritmo serrato della canzone, ma soprattutto la voce potente ed incisiva del cantante del gruppo che, destreggiandosi tra timbriche che ricordano Axl Rose ed altre più vicine a Bruce Dickinson degli Iron Maiden, ci guida attraverso queste vicende notturne. Il brano cresce sempre di più, grazie ancora una volta alla voce, che nel secondo ritornello tocca note sempre più alte, fino a sfociare in una lunga sezione strumentale, impreziosita da un assolo di chitarra, che in un brano di questo genere non poteva mancare. Dopo un breve special, si giunge all’ultimo energico ritornello del brano, che si congeda con un finale strumentale caratterizzato da stop efficaci e di gusto.

È con questo brano gli Interludio si presentano al mondo dello spettacolo, lasciando intravedere all’orizzonte già nuovi sviluppi per la band, che, essendo discograficamente recente, non potrà che continuare ad affinare la propria identità e lo stile nell’immediato futuro. C’è una nuova band nel panorama hard rock italiano ed è pronta a farsi sentire forte e chiara.

La voce contiene un classico tocco di leggera distorsione in post-produzione ed un effetto di rinforzo, e ciò ci fa pensare che prima di tutto il brano richiama le origini del moderno punk rock, quello dei Green Day, dei Blur e di altri, affiancandosi a uno stile più minimale di garage rock. Infatti il suono del progetto è caratteristico del fai da te casalingo, non incerto ma già abbastanza maturo e che non guarda il faccia a nessuno, un minimale garage rock tendente allo sperimentale e a un orizzonte più sintetico

RECENSIONE NICOLA MORINI

Sulla linea punk rock la band friuliana Interludio Rockband, dopo un lungo periodo di assestamenti nella formazione e di successiva fusione fra i vari membri, dona al pubblico Obscene, il nuovo singolo: un brano con un testo non morbido ma ribelle e incalzante, e con un coinvolgente groove basso e batteria, suonati rispettivamente da Kevin e Fabio, il quale richiama certamente lo stile dei Maneskin, come anche per gli stacchi rock nel finale e nell’arrangiamento pop che regala orecchiabilità e carica alla musica di questa giovane band. Lo stile, delineato meglio dalla giovanissima voce ribelle rock di Alfredo e dalla chitarra aggressiva e precisa, abbastanza virtuosa, di Diego, è senz’altro un omaggio alle band post punk internazionali, non a caso il brano è 50% hard rock come 50% punk rock e soprattutto giovane.


DRISTEIG

I Dristeig sono una band Alternative Metal, formatasi nell’estate del 2017 nella bellissima Svezia, precisamente a Stoccolma. La band e` formata da Kris Dristig (voce e chitarra), Sylvester Alexander (chitarra solista), Marcus Karnstedt (basso) e Leffis Djerfsten (batteria).
L’ obiettivo della band è quello di creare sempre un nuovo sound entusiasmante, che porti innovazione nel mondo rock/metal. Questo grazie alla fusione delle loro diverse influenze musicali, che provengono sia dall’interno che dall’esterno della scena rock e metal. Infatti per i Dristeig, la buona musica è buona musica, non importa il genere. Quindi se vi piacciono i Metallica, Alice In Chains, Black Label Society e Nirvana, vi sentirete sempre a casa.


Nel 2018, la versione demo della canzone “Screaming And Drowning” è stata premiata tra le prime 7 proposte in Svezia e tra le prime 200 proposte in Europa, da Serj Tankian (System Of A Down) nella “7 notes Challenge di Creative Armenia”. L’anno successivo (2019) hanno dato vita al loro primo tour internazionale, svoltosi tra Germania e Svezia, con ben oltre 20 concerti.
Nel 2020 hanno pubblicato il loro primo album “Human Nature”. Propirio durante la pandemia hanno scritto il singolo “Distance”, pubblicato poi nel 2022, in cui ogni membro della band descrive il proprio significato in merito alla distanza interpersonale mettendo poi in musica quei sentimenti.


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Ogni puntata sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali (Rising Stars P.ta 3) è disponibile su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Amazon Music, Audible, Podbean App, Tuneln + Alexa, iHeartRadio, Player FM, Listen Notes, Samsung) con appuntamenti cadenzati mensili.

In questo terzo episodio vi proponiamo una bella fetta di rock italiano strizzando l’occhio anche alla musica straniera in particolar modo quella svedese. Non ci resta che metterci comodi per ascoltare la nuova puntata di Rising Stars P.ta 3.

Tutte le recensioni presenti in questo articolo sugli artisti in play list sono curate da Luca Di Criscio eccetto quella per Surreal Sound Project che è stata curata da Nicola Morini.


LA PLAYLIST di Rising Stars P.ta 3

  1. Woda Woda – We Are Biker Guys
  2. Mauna Loa – Penso a Te
  3. Aridopachi – Parenti Serpenti
  4. Sinqueschei & Gianni Dego – Vedi
  5. Sbalzi D’Umore – Come Correre
  6. Mr. Jack – Let’s Rock (feat. Alfredo Gargaro, Marco Angelo & Steve Volta)
  7. Zitter – Dancing With the Devil
  8. Surreal Sound Project – Change of The Season
  9. Dristeig – The Struggle

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WODA WODA

“We Are Biker Guys” è il quinto singolo in studio dei Woda Woda, pubblicato nel giugno del 2022, nonché ultimo di una lunga serie di brani che precedono l’uscita del primo EP della band, intitolato “P.U.B.”, e del loro album di debutto. Una serie di suoni di motori ruggenti ci introduce all’interno del mondo dei Woda Woda, un mondo fatto di lunghe corse su potenti moto e tanta, tanta vita on the road, ben esplicitata nel testo del brano, che rappresenta quindi una vera e propria ode alle moto e alla vita da biker

La voce del cantante Massimo Montecucco ci guida per tutta la durata della traccia, ricordando a tratti quella di Piero Pelù ai tempi dei Litfiba, grande ispirazione per il gruppo che in passato ne è stata una cover band, e mostrando grande sicurezza e convinzione: il coro ripetuto più volte “We Are Biker Guys” testimonia grande fierezza nell’appartenenza a questo stile di vita.

Musicalmente il brano presenta un accompagnamento molto semplice, dominato dalla chitarra elettrica distorta e in bella vista. A sorreggerla troviamo basso e batteria, che vanno per la propria strada e corrono senza fermarsi mai, proprio come le moto descritte nel brano, che sfrecciano veloci su lunghe e deserte strade.

Dopo il singolo d’esordio “Dipendenza” del 2018 e diversi altri brani rilasciati negli ultimi tre anni, i Woda Woda sono ormai pronti per proiettarsi verso il loro primo album in studio, la cui uscita è prevista per questo 2023: l’attesa sta per finire e anche qui il tempo corre veloce come i bolidi dei nostri biker.


MAUNA LOA

“Penso A Te” è un brano estratto dall’ultimo disco dei Mauna Loa nonché traccia conclusiva dello stesso, pubblicato nel dicembre del 2021. Un accordo di chitarra che rimanda piacevolmente all’intro di “Purple Rain” ci apre le porte di questo brano, nel quale una seconda chitarra arpeggiata crea un’atmosfera malinconica sulla quale ben presto si innesta la voce della cantante del gruppo Luana Zappalà per esprimere l’amore provato dal protagonista, sottolineando come ogni dettaglio di quella persona ritorni in mente con frequenza.

Questa prima parte del brano viene presto messa alle spalle per attuare un deciso cambio di passo e catapultarsi verso una seconda più incalzante e caratterizzata da una svolta nella storia. Una decisa chitarra distorta e sorretta dal flanger accompagna il momento in cui la protagonista decide di svincolarsi da questi pensieri e intima alla persona amata di andare via per evitare che il suo tormento possa affliggerla ancora. Il brano si attesta quindi su questa linea per tutta la sua durata finché un assolo sul finale chiude i giochi.

lo stile

Da questa prima produzione dei Mauna Loa si può evincere come essi prediligano uno stile semplice e diretto con pochi fronzoli. L’aspetto che più si fa apprezzare è, senza dubbio alcuno, il cambio di intenzione a poche battute dall’inizio del brano usato abilmente come cesura tra due fasi distinte della storia narrata e dei pensieri di chi racconta. Queste scelte stilistiche dettate anche da esigenze testuali, come a voler sottolineare il fatto che dopo aver cambiato qualcosa nella vita non si torna più indietro, il brano convince nella sua semplicità e i Mauna Loa, con uno stile in evoluzione e tutto da definire, non si sono fermati e hanno già cominciato a porre le basi per nuovi brani.


ARIDOPACHI

“Parenti Serpenti” è il primo singolo degli Aridopachi, gruppo heavy metal toscano nato nel 2005 per volontà del batterista Federico Lombardi, pubblicato successivamente anche nel loro EP “Caos Karma” pubblicato nel 2020.

Con questo brano dal sound duro la band cerca di fare una denuncia dei rapporti falsi e, per l’appunto, velenosi come serpenti che intercorrono in ambito lavorativo tra colleghi o con i propri superiori. Nel testo viene dato particolare rilievo al modo in cui alcuni individui mostrano prima una faccia buona e amichevole, per poi abbandonarti al momento del bisogno e tradirti pugnalandoti alle spalle.

Tutti questi sentimenti, lasciati per lungo tempo a covare nella vittima e a tormentarlo, hanno generato in lui rabbia e cattiveria, ben espressi nel grido di denuncia che questo brano rappresenta e che incarna uno dei temi tipici della band toscana.

Il brano nel complesso funziona con il suo sound heavy e cupo e le sue chitarre distorte incalzanti, che sostengono la struttura del brano lungo tutta la sua durata. Inoltre, un accenno merita il video che riprende e rappresenta visivamente l’atmosfera sinistra e inquietante del brano. Indubbiamente gli Aridopachi di strada ne hanno fatta tanta, se si pensa che sono giunti a partecipare alla trentaquattresima edizione del Sanremo rock, e tanta ne avranno ancora modo di fare nei prossimi appuntamenti live per affinare le proprie qualità e il proprio stile e per continuare a promuovere la loro musica.


SINQUESCHEI

Uscito a cinque mesi di distanza dall’ultimo brano edito “Porto Caleri Bay”, “Veci” è l’ultimo singolo della curiosissima band padovana Sinqueschei, pubblicato nel novembre del 2022.

Caratteristica principale e peculiare del gruppo è quella di comporre brani in stile rock melodico e di facile ascolto, sui quali vengono però inseriti testi rigorosamente in dialetto veneto. “Veci” non è escluso da questa logica e, dopo un’introduzione affidata ad un morbido arpeggio di chitarra subito raggiunta da una seconda, che esegue alcuni fraseggi, la voce del leader Andrea Barox ci espone l’argomento del brano: i vecchi, come si può evincere dalla traduzione del titolo, e tutta la loro serie di stereotipate abitudini.

Così, tra nipoti riempiti di cibo, partite a briscola e fallimentari tentativi di utilizzo degli smartphone, si arriva velocemente al ritornello, nel quale fa il suo ingresso l’ospite del brano: il re del liscio Gianni Dego. Successivamente, il brano lascerà anche spazio alla chitarra e ad un assolo (durante il quale la band veneta sarà salutata come “l’orchestra Sinqueschei”, come da tradizione nel genere del liscio), che traghetta la canzone verso la sua conclusione e, finalmente, la vittoria della vitale partita a carte iniziata in precedenza.

Brano che dopo le prime battute, al primo ascolto, non può che lasciare interdetti, “Veci” finisce per farsi amare per la sua estrema simpatia e per il modo in cui, con sincerità, narra vicende che generazioni di nipoti si sono trovati a vivere.

. Con il loro particolare stile, che rimanda molto a Elio E Le Storie Tese nella commistione di testi dai contorni demenziali e musiche eseguite con criterio e professionalità, i Sinqueschei si presentano come un gruppo estremamente interessante e divertente, ricco di sorprese, che attendiamo con ansia in futuro, e portatore di una ventata di allegria fondamentale al giorno d’oggi.


SBALZI D’UMORE

Recensione in corso di aggiornamento.


MR. JACK

Recensione in corso di aggiornamento.


ZITTER

“Dancing With The Devil” è il primo roboante estratto da “Vulture Family”, prossimo album del gruppo hard rock svedese Zitter in uscita il 16 novembre, che rappresenta il terzo disco in tre anni da quando la band è tornata ad incidere musica nel 2020.

Questo brano dal sound massiccio mette subito in mostra il suo trascinante e potente riff, tipicamente anni 70 e che ricorda un po’ lo stile degli Steppenwolf, che in tutta la sua semplicità cattura immediatamente l’attenzione. Fa da contraltare a questa sezione una strofa caratterizzata da sonorità più leggere e pulite, quasi anacronistica in confronto alla melodia principale, ma che molto bene confluisce in questa

La traccia si presenta ricca di sorprese poiché, dopo il secondo ritornello, si passa ad una nuova sezione del brano, ancora diversa stilisticamente dalle due precedenti, distinta dalla presenza dei synth, che traghetta verso un nuovo ritornello. Questo si spoglia della base ritmica classica di chitarra e basso per lasciare spazio alla sola batteria, che passa ad un ritmo più dilatato, e all’ingresso dell’organo: il mix di elementi che si crea genera una grande energia, che esplode nell’ultimo potente ritornello ed esaurisce il brano.

IL SOUND

Tra sezioni più dure e decise grazie alla presenza di potenti riff di chitarra distorta e parti più groovy ed irresistibili, gli Zitter confezionano un brano ben riuscito e dal grande potenziale. Di certo la loro caratteristica peculiare non è la raffinatezza come si evince dal brano, ma la band preferisce sporcarsi le mani e andare dritta al punto con questo suo sound caratteristico

Infatti, la canzone dà proprio l’impressione di poter dare il meglio di sé dal vivo, dove sembra già di vedere una massa di persone pronte a buttarsi nel mezzo del primo pogo che il riff di questo brano genererà con grande soddisfazione della band. Le prime impressioni sono buone e l’uscita di “Vulture Family” è alle porte: preparatevi.


SURREAL SOUND PROJECT

Un brano che annuncia la parte più ribelle del cambiamento, non solo quello di stagione, ma soprattutto il cambiamento della fase di crescita adolescenziale. Change of the season è il nuovo singolo del progetto musicale Surreal Sound Project, il progetto solista di Diego Marchionni, un giovane talento delle Marche, cantante, polistrumentista e autore indipendente. Giovane perché quasi diciassettenne, e per il contesto a cui parla, un contesto giovane e ribelle proprio come il genere e lo stile che porta avanti.

Il brano è chiaramente omaggio originale al moderno punk rock, un genere sempre giovane, ribelle ed eterno. Con richiami a band attuali come gli Artic Monkeys, sia per lo stile semplice ed efficace del groove, per il suono della chitarra, talvolta greve e a pennate secche e decise, talvolta più pulito per i solisti con qualche effetto di delay e reverberi da camera, sia per il basso deciso e plettrato, in alcuni punti motore del brano, sia per la voce.

GIOVANE E POLISTRUMENTISTA

La voce contiene un classico tocco di leggera distorsione in post-produzione ed un effetto di rinforzo, e ciò ci fa pensare che prima di tutto il brano richiama le origini del moderno punk rock, quello dei Green Day, dei Blur e di altri, affiancandosi a uno stile più minimale di garage rock. Infatti il suono del progetto è caratteristico del fai da te casalingo, non incerto ma già abbastanza maturo e che non guarda il faccia a nessuno, un minimale garage rock tendente allo sperimentale e a un orizzonte più sintetico.

Infine è bene ricordare che Marchionni non solo suona chitarra e basso pure discretamente, con i quali accompagna la sua particolare voce, ma è anche batterista e notiamo che nel brano suona la batteria e ne fa un uso anche quasi compositivo, infatti il tempo del brano è dispari ed un continuo e deciso 13/4 ben eseguito.

Che dire, solo auguri a questo giovane artista che si propone con un prodotto interessante, ben concepito, ben realizzato e ben mixato, e che ci porta avanti uno stile e un genere sempre immortale e soprattutto puro rock.


DRISTEIG

I Dristeig sono una band Alternative Metal, formatasi nell’estate del 2017 nella bellissima Svezia, precisamente a Stoccolma. La band e` formata da Kris Dristig (voce e chitarra), Sylvester Alexander (chitarra solista), Marcus Karnstedt (basso) e Leffis Djerfsten (batteria).
L’ obiettivo della band è quello di creare sempre un nuovo sound entusiasmante, che porti innovazione nel mondo rock/metal. Questo grazie alla fusione delle loro diverse influenze musicali, che provengono sia dall’interno che dall’esterno della scena rock e metal. Infatti per i Dristeig, la buona musica è buona musica, non importa il genere. Quindi se vi piacciono i Metallica, Alice In Chains, Black Label Society e Nirvana, vi sentirete sempre a casa.


Nel 2018, la versione demo della canzone “Screaming And Drowning” è stata premiata tra le prime 7 proposte in Svezia e tra le prime 200 proposte in Europa, da Serj Tankian (System Of A Down) nella “7 notes Challenge di Creative Armenia”. L’anno successivo (2019) hanno dato vita al loro primo tour internazionale, svoltosi tra Germania e Svezia, con ben oltre 20 concerti.
Nel 2020 hanno pubblicato il loro primo album “Human Nature”. Propirio durante la pandemia hanno scritto il singolo “Distance”, pubblicato poi nel 2022, in cui ogni membro della band descrive il proprio significato in merito alla distanza interpersonale mettendo poi in musica quei sentimenti.


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