ROCK USA
PIONIERE DEL PIANO ROCK
Jerry Lee Lewis è stato un pioniere del Piano rock, non tanto per il suo suono, quanto per le sue performance dinamiche.
È stato descritto come “il primo grande uomo selvaggio del rock n ‘roll e uno dei pianisti più influenti del ventesimo secolo”.
A differenza degli altri artisti dell’epoca che suonavano la chitarra, Jerry Lee si accompagnava al pianoforte, lo strumento preferito dagli artisti del boogie-woogie. Il suo canto non aveva la passione dei grandi cantanti neri, era piu influenzato dagli “shouter”. Si comprese che quei due stili fusi tra loro, riflettevano meglio di ogni altro, la carica ribelle del rock and roll.
Fu soprannominato The Killer per il suo stile vocale unico, il suo modo di suonare il piano a dir poco selvaggio e per la velocità d’esibizione.
I suoi spettacoli dal vivo accrebbero notevolmente la sua fama. Durante i concerti cantava, urlava, saltava, suonava in modo veramente percussivo, trasudando anarchia e sensualità.
Questo suo stile di performance eclettico e frenetico, è stato in grado di oscurare persino un vero e proprio monumento della musica come Elvis Presley.
PIANOFORTE IN FIAMME PER IL KILLER DEL ROCK
Se tutti conoscono ormai il racconto tormentato della vita di questo incredibile musicista, ancora pochi conoscono l’aneddoto che coinvolse anche Chuck Berry. Fatto che ha consegnato Great Balls Of Fire alla leggenda.
Venne organizzato uno spettacolo itinerante con alcuni dei più grandi nomi del rock’n’roll dell’epoca, tra cui Chuck Berry e Jerry Lee Lewis. L’ organizzatore dell’evento decise che Chuck Berry avrebbe chiuso lo spettacolo, questo significava che sarebbe stato senza dubbio l’ospite di punta del concerto. Ciò, ovviamente, non poteva andare a genio all’esuberante Jerry Lee, il quale in quella serata memorabile rubò la scena a tutti i partecipanti all’evento. Infatti salito sul palco iniziò a suonare i suoi brani trascinando la folla in delirio.
Lewis diede un calcio allo sgabello del piano, spruzzò del gas da una bottiglia di Coca-Cola sotto il coperchio alzato del piano, accese la fiamma e continuò a suonare “Great Balls of Fire”.
Chiunque capì di trovarsi catapultato in un momento che avrebbe fatto la storia del rock. La musica di Jerry Lee Lewis si alzava a onde dal suo pianoforte in fiamme. Era un vero e proprio inno alla nuova generazione, ai tempi che cambiavano, al talento, alla forza dell musica che travolge tutto. Fu un vero e proprio trionfo.
Terminata l’esibizione, mentre tornava nel backstage con la sua tipica falcata baldanzosa e il pubblico urlava impazzito il suo nome, Lewis incrociò Chuck Berry che attendeva di entrare in scena, come star della serata. Jerry Lee si fermò davanti a lui e gli disse: “Adesso supera questo, campione!” E si allontanò.
JERRY LEE LEWIS OGGI
Anche oggi ad 85 anni, con una vita densa di successi e tragedie familiari, resta un personaggio unico nel suo genere, discusso, amato, ma soprattutto esplosivo pianista di un’epoca senza confini.
Ha scritto pagine memorabili di musica, storia e vita. Da inserire di libri di storia.
Indiscussa la sua capacità di cogliere e interpretare il cambiamento dei tempi. Che è poi il tratto che la ha reso uno dei padri del Rock&Roll.
Ha ottenuto un posto nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1986 ed uno nella Rockabilly Hall of Fame.
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