RISING STARS INTERVISTE: SPECIAL GUEST PRIMULA NERA
INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE
Trentacinquesimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (PRIMULA NERA), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!
Gli ospiti di oggi, all’interno del nostro format, sono i PRIMULA NERA che ci propongono PETER PAN.
Arianna Rebel, con la sua contagiosa allegria e un sorriso sempre pronto, si addentra in un mondo di storie sempre diverse, ma unite da una sola passione: quella per la musica. Attraverso le sue parole, ci svela i progetti, le gioie e le fatiche di artisti, visionari e sognatori, che con la loro arte abbelliscono e arricchiscono il panorama musicale.
La produzione è curata Ark.
Info e iscrizioni su
BIOGRAFIA
I Primula Nera iniziarono il loro percorso nel 2002 e, dopo diverse pubblicazioni, nel 2007 pubblicarono il loro primo CD contenente 6 brani. La band ha visto vari musicisti contribuire al suo sound, ma l’attuale formazione è composta da Federico Incardona (voce/chitarra), Youri Martini (basso), Stefano Primerano (tastiere/synth) e Iris Trapani (batteria/cori). Hanno partecipato a diverse manifestazioni musicali, tra cui “Autunnonero”, “Sanremo in Festival” e “Rock in the Casbah”.
Nel 2013, pubblicarono l’EP “Simplicity” e apparvero nella trasmissione televisiva “Tattoo Art Planet”.
Nel 2017, uscì il loro album “Peter Pan”, composto da 10 brani che mescolano elementi di progressive e post-rock. L’ultima esibizione live della band risale a settembre 2023, come ospiti del “MUSAQ Music & Street Art Quiliano Contest”.
La band ha ricevuto diversi riconoscimenti negli anni: furono finalisti al Festival del Palladio a Vicenza nel settembre 2009; finalisti ad Asti Nuovi Rumori nel giugno 2010; vincitori del concorso per Band Emergenti a Ventimiglia nell’agosto 2010; secondi classificati allo Zombie Rock di Savona nel settembre 2012; vincitori del Movin’on rock fest di Arma e Taggia nell’agosto 2015; vincitori dell’Indies Festival (insieme a Morgan e Kutso) per l’accesso al MEI di Faenza nel settembre 2015; vincitori de “Le parole che cantano” 2015 (con giuria composta da Franz di Cioccio e Omar Pedrini) nell’ottobre 2015; vincitori del Varigotti Festival 2016 (con giuria Marco Barusso, Enrico de Angelis) nell’agosto 2016; e ricevettero il premio speciale “Tino Garibbo” per il miglior testo e musica del brano “Peter Pan” a Imperia note Giovani nell’agosto 2017.
Il genere musicale della band spazia dal new metal al rock inedito, fino al grunge. È possibile ascoltare la band in versione acustica durante i loro concerti dal vivo.
RECENSIONE
a cura di Nik Morini
Assaggiando il sound energetico e, al contempo, dark dei Primula Nera, che dopo un’avviata carriera musicale in studio, live e fatta anche di concorsi e premi, tornano uniti per nuove date live, possiamo scoprire che non muore mai la realtà del progressive rock nel mondo della musica indipendente.
Il brano che ripropongono è “Peter Pan”, che dà il nome al loro ultimo album del 2017, periodo nel quale vinsero un premio per miglior testo e miglior musica proprio grazie a questo brano particolare, il “Premio speciale Tino Garibbo”.
La storica band ligure è guidata da Federico Incardona, che oltre a essere il chitarrista e cantante solista, è autore e compositore principale del progetto. È la penna dark della band, colui che mette in musica storie dalle sembianze cupe e talvolta malinconiche, quanto oniriche.
Le tastiere, il piano e i synth di Stefano Primerano danno un tocco più gotico e sinfonico alla band, ma soprattutto grazie anche alla base ritmica sempre in mutamento, ben scomposta e tecnica, danno un tocco di progressive rock e talvolta di new metal alla band, che si presenta come un gruppo alternative rock.
Inoltre, il tocco a volte distorto del basso e grunge della voce solista si mettono in contrapposizione equilibrata con la raffinatezza dello stile e del sound della canzone.
L’ostinato di chitarra all’unisono con il basso, che si ripete quasi come un tema ipnotico, facilita l’immersione dell’ascoltatore nel grido di aiuto dell’io narrante della storia, preso in un cammino di ricerca interiore, quasi onirico, chiudendo il brano con un’accettazione della parte oscura e sbagliata della sua anima, tema altrettanto dark e progressive.
INTERVISTA PER ROCKANDWOW
a cura di Arianna Rebel
Nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars, la redazione di Rockandwow ha accolto degli ospiti molto talentuosi i: PRIMULA NERA.
In questa speciale intervista, la band ha rilasciato due gemme: una sotto forma di registrazione audio e l’altra tramite parole scritte. Un doppio incontro con la loro musica e la loro anima, che ci porta in un viaggio attraverso note ed emozioni.
- Quali sono le vostre principali influenze musicali e come le incorporate nel vostro stile?
Grunge degli anni ’90, Muse, Placebo, System of a Down, Deftones e Depeche Mode sono alcune delle mie fonti d’ispirazione. Apprezzo anche la musica classica e quella contemporanea elettronica. - Cosa vi ispira a scrivere le vostre canzoni e quali sono i temi ricorrenti nei vostri testi?
Quando uno è pieno di emozioni e vogliono uscire o si ascolta musica o la si compone. Non ci sono temi ricorrenti, ma ricorrente è l’introspezione. Qualche volta libri o fumetti o film possono ispirare. - Come vi preparate per i vostri concerti e quali sono le vostre routine pre e post show?
Imodium alcuni, birra altri. Non dico chi prende cosa. - Qual è stata la vostra esperienza più memorabile sul palco e perché?
Vicenza, parco Fornaci, Settembre 2009. Mi ruppi il polso nello skatepark del parco prima di un concorso. Suonai comunque. Perdemmo, con un brano che noi amiamo molto, Simplicity. Cavi nuovi, iniziamo a suonare non funzionavano.Non lo so, il diavolo ce l’aveva con noi quel giorno. Ma ora possiamo raccontare questo aneddoto ridendo. - Come gestitele critiche e i conflitti interni alla band?
Non ci sono. Perché per noi viene prima la persona poi il musicista. Ci siamo scelti come squadra e ci vogliamo bene. Qualche volta giusto un po’ di polemica, ma sempre nel rispetto e nell’amicizia. - Cosa fate nel tempo libero quando non suonate o registrate musica?
Ah, aspettiamo che l’ansia ci consumi l’animo per poi riprendere a suonare con più energia
frustrante 😀 - Qual è il vostro approccio alla scrittura di testi e come li adattate alla vostra musica?
Prima il contenitore, la musica, poi le parole. Sono i suoni che comandano, le espressioni letterali sono quasi superflue. Le note del pianoforte per esempio, cantano da sole. - Quali sono i vostri piani per il futuro in termini di tour e nuove uscite musicali?
Abbiamo un agente che si sta facendo n 4 per noi per organizzarci date e altro, gli vogliamo bene perché è una persona buona. Vedremo che succederà. - Quali sono state le maggiori sfide che avete affrontato come band e come le avete superate?
Eh…. Il Covid. Il Covid ha delimitato una linea di demarcazione fra prima e dopo. Ora siamo qui, i cambiamenti viventi di quel periodo orribile. La pazienza e la costanza è la chiave di ogni cosa. - Avete mai avuto l’opportunità di esibirvi in luoghi o eventi particolari?
Moltissime volte, abbiamo partecipato ha concorsi e manifestazioni nel nord Italia. È bellissimo viaggiare e confrontarsi con altre realtà personali e musicali. - Se sì, quali sono stati i più memorabili?
Sicuramente in un periodo per noi proficuo, attorno al 2014-15, abbiamo avuto modo di conoscere Franz di Cioccio, mitico batterista della PFM in occasione del concorso “Le Parole che cantano”, in giuria assieme a Omar Pedrini (mitici Timoria) dove vincemmo il concorso come miglior musica (c’erano vari premi) con il brano in versione acustica Agorafobia, in quell’occasione versione duo con un musicista locale jazz, Alex Cosentino al pianoforte. Il giorno successivo da Darfo Boario Terme ci recammo con tutta la band a Faenza per suonare al famoso MEI dove in realtà, più che la manifestazione, ci colpì un jazz club ristorante meraviglioso, con un mucchio di musicisti che improvvisavano, lo Zingarò. - Qual è il vostro consiglio per le giovani band che stanno iniziando la loro carriera musicale?
Ah non lo so, secondo me sono loro a consigliarci quali sono i nuovi trucchi del mestiere. - Come vi siete evoluti come musicisti e come band nel corso degli anni?
Le persone hanno esperienze di vita che fanno evolvere l’animo. Ciò influisce sulla musica ed è bellissimo. Ci si guarda indietro e quasi si prova un senso di tenerezza quando si osservano le difficoltà passate e le note che circondavano quelle difficoltà.