STRADA38


RISING STARS INTERVISTE: SPECIAL GUEST STRADA38


BIOGRAFIA

Gli Strada38 sono un gruppo Rock/Blues nato nel 2017 nella
Marsica, una regione dell’entroterra Abruzzese
La band prende il nome da una strada di campagna che
attraversa la piana del Fucino, Strada 38 appunto… e che
racconta le radici di un territorio dove prima c’era un lago.

Il nome è stato scelto dal cantante, Giuseppe Ippoliti :
“Strada38 è dove tutto ha avuto inizio. C’è la casa dei miei
nonni e ho vissuto li la mia infanzia”

Attualmente, hanno all’ attivo 2 singoli: “VOGLIO CONTATTO”
e “NON PARLI” che sono fruibili su tutte le piattaforme digitali.

Il gruppo è capitanato dalla splendida e potente voce di
GIUSEPPE IPPOLITI…alle chitarre abbiamo DANILO TIBURZI e
CORRADO RETICO, mentre alla base ritmica ci sono i fratelli
RAFFAELE D’AMICO al basso e DAVIDE D’AMICO alla Batteria.


Strada38 Intervista e Bio
Strada38 Intervista e Bio

CHI SONO NEL DETTAGLIO

Giuseppe Ippoliti è un cantante, attore e doppiatore.
Per SKY Cinema ha recitato come protagonista di puntata,
nella VI stagione de “I delitti del barlume”,
per Amazon Prime nella serie “Monterossi” e
al Cinema nel film di Riccardo Milani “Corro da te”.
Nel Doppiaggio gli ultimi lavori a cui ha prestato la voce
sono: “Will&Grace”, “Paradise Police”, “The Offer”,
“Avatar”, “Bones and All”;
è voce ufficiale Zuegg e ACI Radio.

Corrado Retico è un Bluesman, ha aperto concerti ad
Albert Collins e a Eric Burdon;
ha partecipato al Pistoia Blues Festival, Festival Blues di
Salerno, Blues Festival di Avignone e Liri Blues Festival;
ha suonato al fianco di Ernie Durawo, Jhon Reid, Rich Del
Grosso, James Thompson, Mario Insenga;
il suo nome è stato inserito nel portale di Blues
www.SpaghettiBlues.com, il sito più importante d’Italia,
insieme ai maggiori esponenti del Blues italiano.

Danilo Tiburzi è un chitarrista, laureato a pieni voti in
“Chitarra Jazz” al conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara;
ha suonato al fianco di Linda Valori, Loys Kirby, Gatto
Panceri, Mariella Nava, Fiordaliso ed altri;
è un chitarrista versatile, ma il suo stile ha una naturale
propensione e attitudine orientata verso il Rock e il Blues.

Raffaele D’Amico è un bassista, ha iniziato il suo
percorso artistico suonando prima la batteria, poi le
percussioni e infine il basso;
attualmente suona come turnista per diversi progetti
musicali.

Davide D’Amico è un batterista, è laureato in “Batteria
e Percussioni Jazz” presso il conservatorio”Alfredo Casella”
di L’Aquila;
con la band hard rock “Double Malt” ha fatto da spalla per 2
tour italiani a Richie Ramone e ha aperto concerti a
The Darkness, Paul Gilbert, Bassi Maestro.

RECENSIONE

A cura di Luca Di Criscio

Grande classico della musica italiana, “Monna Lisa” è uno dei brani più celebri del cantautore abruzzese Ivan Graziani, pubblicato nel 1978. Quarantacinque anni dopo gli Strada38, band anch’essa originaria dell’Abruzzo, hanno deciso di dare nuova vita al brano ed al suo autore realizzandone una cover in lingua inglese, pubblicata lo scorso 14 aprile.

La reinterpretazione degli Strada38 si mantiene piuttosto fedele all’arrangiamento originale, che nella sua struttura non viene alterata, salvo alcuni obbligati aggiunti per conferire maggiore grinta al brano. La differenza maggiore è proprio la maggiore incisività di questa versione, dettata dalle sonorità più marcatamente distorte, ma sempre dall’intrinseco sapore blues, e da una velocità d’esecuzione più lenta e dilatata, che permette di scandire meglio ogni elemento. A completare il quadro, è proprio il caso di dirlo, contribuisce l’aggiunta di una chitarra slide, che impreziosisce le trame della canzone muovendosi agilmente tra strofe e ritornelli.

L’elemento che desta sicuramente maggiore attenzione è però il cambio di lingua. Modificare un testo dall’italiano all’inglese non è cosa semplice e spesso per evitare risultati imbarazzanti si percorre la via della riscrittura da zero del testo nella seconda lingua.La band di Giuseppe Ippoliti, tuttavia, decide di attuare una vera e propria traduzione, ai limiti del letterale, del testo di Ivan Graziani assumendosi i rischi di tale scelta, ma anche prendendosi i meriti del risultato: il nuovo testo riesce a rendere perfettamente il senso di quello originale rimanendo perfettamente entro i canoni della metrica e senza alcuna sbavatura. L’omaggio degli Strada38 al cantautore abruzzese più noto nel panorama nazionale, è molto sentito e lo si nota con questa interpretazione, che mira a far rivalutare e conoscere ad un pubblico più ampio un personaggio, troppo spesso, messo in ombra nel grande mondo del cantautorato italiano.


INTERVISTA

A cura di Arianna Rebel

La redazione di rockandwow ha ospitato nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars gli Strada38, che hanno rilasciato ben due interviste distinte: una audio e una scritta, che sono qui sotto riportate, dove si raccontano e ci parlano del nuovo lavoro e dei loro progetti futuri.

INTERVENTO SCRITTO

Approfondimenti e tanto altro

  • Come vi siete conosciuti e come avete scelto il nome della band?

Ci conosciamo fondamentalmente da quando eravamo piccoli. Vivendo nello stesso luogo ci siamo incontrati durante qualche concerto o qualche jam session. Poi ci siamo ritrovati in questo progetto che rappresenta per noi un’appartenenza forte al nostro territorio. Infatti il nome Strada38 deriva da una strada che attraversa la piana del fucino, in aperta campagna, lì dove prima c’era un lago.
In questa strada c’è la casa dei nonni paterni del cantante, Giuseppe Ippoliti. Abbiamo preferito scegliere un nome che ci appartenesse piuttosto che trovare una soluzione alla moda. 
Inoltre ci piace l’idea di poter dire durante i nostri concerti che noi facciamo un blues ”di lago”. 

  • Quali sono le vostre principali influenze musicali e come le incorporate nel vostro stile?

Le nostre principali influenze musicali appartengono a un mondo che hai in sé il blues, il rock e il soul. Tutti veniamo da percorsi artistici abbastanza diversi e quindi vuoi o non vuoi c’è una bella contaminazione.

  • Come avete sviluppato il vostro suono distintivo e come lo descrivereste?

Credo che il nostro suono derivi “banalmente“ da un rispetto reciproco, mi spiego meglio: è sempre successo durante le prove che ognuno di noi venisse con qualche idea e condividesse con il gruppo una intuizione musicale. A questo punto ognuno di noi ha partecipato mettendo ognuno qualcosa di sé, come fosse la realizzazione di una ricetta. Ogni ingrediente addossato affinché non copra il sapore dell’altro. Avere una band significa in qualche modo essere “fidanzati” e la sfida principale quindi è trovare un punto d’incontro. Poi artisticamente parlando il duro compito è quello di riuscire a piazzare dei concerti che possano valorizzare al meglio la nostra musica…
Questa è sicuramente una competenza specifica che apparterrebbe a un’altra figura lavorativa ma bisogna rimboccarsi le maniche e trovare la soluzione migliore.

  • Quali sono state le maggiori sfide che avete affrontato come band e come le avete superate?

Avere una band significa in qualche modo essere “fidanzati” e la sfida principale quindi è trovare un punto d’incontro. Poi artisticamente parlando il duro compito è quello di riuscire a piazzare dei concerti che possano valorizzare al meglio la nostra musica… Questa è sicuramente una competenza specifica che apparterrebbe a un’altra figura lavorativa ma bisogna rimboccarsi le maniche e trovare la soluzione migliore.

  • Quali sono i vostri obiettivi a lungo termine come band e come li state perseguendo?


Il nostro obiettivo a lungo termine, come band è quello di continuare a trovare un motivo per divertirci e amare quello che facciamo. 

  • Come gestite il successo e la fama come band?

Gestiamo benissimo il successo e la fama come band… È abbastanza semplice. Non ci conosce nessuno

  • Parlateci del nuovo album/singolo


Il nostro nuovo singolo si chiama “Monnalisa“, è una cover di Ivan Graziani ma l’abbiamo reinterpretata in lingua inglese. Un omaggio che abbiamo voluto fare a questo immenso cantautore rock italiano. E sulla copertina del singolo c’è una rivisitazione disegnata di una Monnalisa rock, a cura di SANDRO PACIOTTI. Il testo è stato tradotto e adattato da KILIAN Seavers. L’arrangiamento è di CORRADO RETICO. Mentre il mix e il master ring sono stati fatti da Stefano Calabrese.
Abbiamo voluto tradurre letteralmente il testo di Ivan Graziani affinché il suo messaggio possa essere recepito anche al di fuori dell’Italia.



DISCOGRAFIA

INTERVISTA CON ANTONIO BIGGIO


Antonio Biggio a #RoCkAnDwOw

INTERVISTA CON ANTONIO BIGGIO (VIDEO)

INTERVISTA CON ANTONIO BIGGIO. Ai microfoni e alle telecamere di #RoCkAnDwOw arriva Antobio Biggio. L’attore, regista e scrittore parla della sua carriera, rivelando aneddoti davvero imperdibili. Inoltre ci parlera dei suoi libri, in particolar modo dell’ultima uscita, “Eddie Deve Morire“. Insomma un’intervista davvero imperdibile.

EDDIE DEVE MORIRE

Rockandwow ha il piacere di presentare il nuovo libro di antonio Biggio ” Eddie deve morire” pubblicato dalla casa editrice Blintos. Un giallo che porterà il lettore all’interno del mondo della musica, travolgendolo con una trama molto entusiasmante, piena di suspense e colpi di scena.
L’autore Antonio Biggio, ci conduce tra fantasia e realtà, agli albori del successo planetario degli Iron Maiden.

Con competenza narrativa, ha reso la lettura piacevole, catturando l’attenzione anche di chi non è appassionato del genere metal.
Dalle prime pagine sembra già tutto scritto, ma è proprio il retroscena a diventare avvincente.
Infatti fino all’ultima pagina non è possibile comprendere chi è la vittima e chi il carnefice.

TRAMA

Londra, 28 Ottobre 1982. Al leggendario Hammersmith Odeon, gli Iron Maiden stanno per esibirsi in un concerto da tutto esaurito. È un momento complicato per la band, tra il cambio del cantante e le accuse di satanismo.
Una tragedia è stata progettata da: Liam e Rose, due figure esaltate e squilibrate, che, appartenenti a una setta estremista, sono al concerto, imbottiti di esplosivo.

Sei settimane prima, il cadavere del giornalista Luke Wilkinson, viene ritrovato nel Tamigi. Tutto fa pensare a un suicidio, ma l’ispettore Andrew Briggs, ex compagno di scuola della vittima, non è d’accordo. Decide di agire da solo e ricostruire gli ultimi mesi di vita dell’amico. Ma più indaga, più il mistero si infittisce e si allarga. Qual è il collegamento tra la morte di Luke e l’attentato agli Iron Maiden?

In un susseguirsi di colpi di scena, intrecciati tra passato e presente sull’asse Londra-Stati Uniti. E’ evidente che dietro la morte di Luke, c’è molto più che un attentato. Infatti è stata creata una rete vastissima e spietata, orchestrata da un miliardario sfigurato e da un prete spietato, ambizioso e traviato. Gli Iron Maiden saranno la chiave per risolvere il mistero, ma in che modo?

IL PROTAGONISTA

Andrew Briggs, fan degli Iron Maiden, appassionato di musica metal che spera di sfondare con il suo gruppo musicale. Nell’attesa della svolta che porterà lui e la sua band al successo, decide di entrare in polizia.

Andrew ha un grande intuito, ha la capacità di vedere connessioni dove nessun altro le vede. Questo le rende un ispettore potenzialmente molto dotato, ma per contro è distratto poco attento alle procedure e finisce col cacciarsi sempre nei guai.

Impacciato, quasi succube di una immaginaria sfortuna cosmica, è proprio durante le indagini dell’amico scomparso che Andrew prende vera coscienza delle sue vere capacità. Tira fuori una inaspettata determinazione che lo porta a smettere di essere una vittima degli eventi e a prendere in mano non solo l’indagine, ma la sua stessa vita.

ANTONIO BIGGIO: BIOGRAFIA

Antonio Biggio nasce nel 1970 a Santa Margherita Ligure (GE).  
Sin da bambino mostra una particolare inclinazione per la scrittura, iniziando a comporre poesie all’età di cinque anni.  Esordisce a nove anni in teatro, in una recita scolastica e da allora non abbandonerà più le scene. Trascorre dieci anni sotto la guida di Mario Forella, il suo primo Maestro e mentore. 


INTERVISTA CON ANTONIO BIGGIO
INTERVISTA AD ANTONIO BIGGIO. Attore, regista e scrittore ai microfoni di RoCkAnDwOw arriva l’autore del Best Seller “Eddie deve Morire”

L’INIZIO DELLA CARRIERA TEATRALE

Nel 1990 fonda la compagnia amatorialeL’Incognitadove inizia la sua esperienza come regista e amministratore. Un anno più tardi avviene l’incontro con Miky Di Capua, e da allora i due portano avanti insieme progetti di teatro e cabaret, tra cui la fondazione di una compagnia stabile, di una scuola di teatro e l’organizzazione di numerose rassegne, che li porteranno a lavorare con artisti del calibro di Teo Teocoli, Dario Vergassola e Roberto “Freak” Antoni. Con Miky porterà anche in scena lo spettacolo di cabaret Il duo di Picche, da loro scritto e diretto. 

LA FINE DELLA CARRIERA TEATRALE

Nel 1994 consegue il diploma in discipline dello spettacolo alla Starline di Cinecittà (Roma). 
L’ultima avventura teatrale di Antonio è stata la Compagnia Stabile del Teatro R&G Govi di Genova, dove ha anche svolto il ruolo di Direttore di Produzione.  
Per oltre 15 anni, oltre a praticare l’attività di attore e regista, si impegna nell’insegnamento e nella diffusione delle tecniche di recitazione, sia privatamente che nelle scuole medie e superiori.


In trent’anni di teatro ha messo in scena più di ottanta rappresentazioni, spaziando dal classico, al moderno e al cabaret. Questa grande passione, oltre a quelle per la cucina, il calcio e per gli Iron Maiden, lo ha sempre contraddistinto e lo accompagna tutt’oggi. 

L’INIZIO DELLA CARRIERA LETTERARIA: OPERE

Nel 2013 si trasferisce in Gran Bretagna, dove vive con la famiglia e lavora in un’azienda di servizi. Come scrittore, nel 1991 ha pubblicato la raccolta di poesie Amore Teatro Malinconia.
Nel 2020 ha tradotto in italiano per Tsunami Edizioni il libro “Loopyworld – The Iron Maiden Years” dell’ex roadie della band Steve “Loopy” Newhouse, di prossima pubblicazione.
Il suo primo romanzo, Eddie deve Morire, è stato pubblicato il 23 Giugno 2021. 

antoniobiggio.com