RISING STARS P.ta 3


Rising Stars P.ta 3

La redazione di RoCkAnDwOw è lieta di presentare il nuovo programma radiofonico “RISING STARS”. Il Format è rivolto a tutti gli artisti e band liberi o etichetta indipendente che hanno voglia di far conoscere la propria musica in giro per il web (e non solo). Rising Stars P.ta 3

Ogni puntata sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali (Rising Stars P.ta 3) è disponibile su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Amazon Music, Audible, Podbean App, Tuneln + Alexa, iHeartRadio, Player FM, Listen Notes, Samsung) con appuntamenti cadenzati mensili.

In questo terzo episodio vi proponiamo una bella fetta di rock italiano strizzando l’occhio anche alla musica straniera in particolar modo quella svedese. Non ci resta che metterci comodi per ascoltare la nuova puntata di Rising Stars P.ta 3.

Tutte le recensioni presenti in questo articolo sugli artisti in play list sono curate da Luca Di Criscio eccetto quella per Surreal Sound Project che è stata curata da Nicola Morini.


LA PLAYLIST di Rising Stars P.ta 3

  1. Woda Woda – We Are Biker Guys
  2. Mauna Loa – Penso a Te
  3. Aridopachi – Parenti Serpenti
  4. Sinqueschei & Gianni Dego – Vedi
  5. Sbalzi D’Umore – Come Correre
  6. Mr. Jack – Let’s Rock (feat. Alfredo Gargaro, Marco Angelo & Steve Volta)
  7. Zitter – Dancing With the Devil
  8. Surreal Sound Project – Change of The Season
  9. Dristeig – The Struggle

LOCANDINA UFFICIALE

Rising Stars
E' tempo di uscire allo scoperto e far sentire al mondo la propria vena artistica: non fatevi sfuggire questa bella occasione!
Per saperne di più scriveteci a:
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Rising Stars P.ta 3
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WODA WODA

“We Are Biker Guys” è il quinto singolo in studio dei Woda Woda, pubblicato nel giugno del 2022, nonché ultimo di una lunga serie di brani che precedono l’uscita del primo EP della band, intitolato “P.U.B.”, e del loro album di debutto. Una serie di suoni di motori ruggenti ci introduce all’interno del mondo dei Woda Woda, un mondo fatto di lunghe corse su potenti moto e tanta, tanta vita on the road, ben esplicitata nel testo del brano, che rappresenta quindi una vera e propria ode alle moto e alla vita da biker

La voce del cantante Massimo Montecucco ci guida per tutta la durata della traccia, ricordando a tratti quella di Piero Pelù ai tempi dei Litfiba, grande ispirazione per il gruppo che in passato ne è stata una cover band, e mostrando grande sicurezza e convinzione: il coro ripetuto più volte “We Are Biker Guys” testimonia grande fierezza nell’appartenenza a questo stile di vita.

Musicalmente il brano presenta un accompagnamento molto semplice, dominato dalla chitarra elettrica distorta e in bella vista. A sorreggerla troviamo basso e batteria, che vanno per la propria strada e corrono senza fermarsi mai, proprio come le moto descritte nel brano, che sfrecciano veloci su lunghe e deserte strade.

Dopo il singolo d’esordio “Dipendenza” del 2018 e diversi altri brani rilasciati negli ultimi tre anni, i Woda Woda sono ormai pronti per proiettarsi verso il loro primo album in studio, la cui uscita è prevista per questo 2023: l’attesa sta per finire e anche qui il tempo corre veloce come i bolidi dei nostri biker.


MAUNA LOA

“Penso A Te” è un brano estratto dall’ultimo disco dei Mauna Loa nonché traccia conclusiva dello stesso, pubblicato nel dicembre del 2021. Un accordo di chitarra che rimanda piacevolmente all’intro di “Purple Rain” ci apre le porte di questo brano, nel quale una seconda chitarra arpeggiata crea un’atmosfera malinconica sulla quale ben presto si innesta la voce della cantante del gruppo Luana Zappalà per esprimere l’amore provato dal protagonista, sottolineando come ogni dettaglio di quella persona ritorni in mente con frequenza.

Questa prima parte del brano viene presto messa alle spalle per attuare un deciso cambio di passo e catapultarsi verso una seconda più incalzante e caratterizzata da una svolta nella storia. Una decisa chitarra distorta e sorretta dal flanger accompagna il momento in cui la protagonista decide di svincolarsi da questi pensieri e intima alla persona amata di andare via per evitare che il suo tormento possa affliggerla ancora. Il brano si attesta quindi su questa linea per tutta la sua durata finché un assolo sul finale chiude i giochi.

lo stile

Da questa prima produzione dei Mauna Loa si può evincere come essi prediligano uno stile semplice e diretto con pochi fronzoli. L’aspetto che più si fa apprezzare è, senza dubbio alcuno, il cambio di intenzione a poche battute dall’inizio del brano usato abilmente come cesura tra due fasi distinte della storia narrata e dei pensieri di chi racconta. Queste scelte stilistiche dettate anche da esigenze testuali, come a voler sottolineare il fatto che dopo aver cambiato qualcosa nella vita non si torna più indietro, il brano convince nella sua semplicità e i Mauna Loa, con uno stile in evoluzione e tutto da definire, non si sono fermati e hanno già cominciato a porre le basi per nuovi brani.


ARIDOPACHI

“Parenti Serpenti” è il primo singolo degli Aridopachi, gruppo heavy metal toscano nato nel 2005 per volontà del batterista Federico Lombardi, pubblicato successivamente anche nel loro EP “Caos Karma” pubblicato nel 2020.

Con questo brano dal sound duro la band cerca di fare una denuncia dei rapporti falsi e, per l’appunto, velenosi come serpenti che intercorrono in ambito lavorativo tra colleghi o con i propri superiori. Nel testo viene dato particolare rilievo al modo in cui alcuni individui mostrano prima una faccia buona e amichevole, per poi abbandonarti al momento del bisogno e tradirti pugnalandoti alle spalle.

Tutti questi sentimenti, lasciati per lungo tempo a covare nella vittima e a tormentarlo, hanno generato in lui rabbia e cattiveria, ben espressi nel grido di denuncia che questo brano rappresenta e che incarna uno dei temi tipici della band toscana.

Il brano nel complesso funziona con il suo sound heavy e cupo e le sue chitarre distorte incalzanti, che sostengono la struttura del brano lungo tutta la sua durata. Inoltre, un accenno merita il video che riprende e rappresenta visivamente l’atmosfera sinistra e inquietante del brano. Indubbiamente gli Aridopachi di strada ne hanno fatta tanta, se si pensa che sono giunti a partecipare alla trentaquattresima edizione del Sanremo rock, e tanta ne avranno ancora modo di fare nei prossimi appuntamenti live per affinare le proprie qualità e il proprio stile e per continuare a promuovere la loro musica.


SINQUESCHEI

Uscito a cinque mesi di distanza dall’ultimo brano edito “Porto Caleri Bay”, “Veci” è l’ultimo singolo della curiosissima band padovana Sinqueschei, pubblicato nel novembre del 2022.

Caratteristica principale e peculiare del gruppo è quella di comporre brani in stile rock melodico e di facile ascolto, sui quali vengono però inseriti testi rigorosamente in dialetto veneto. “Veci” non è escluso da questa logica e, dopo un’introduzione affidata ad un morbido arpeggio di chitarra subito raggiunta da una seconda, che esegue alcuni fraseggi, la voce del leader Andrea Barox ci espone l’argomento del brano: i vecchi, come si può evincere dalla traduzione del titolo, e tutta la loro serie di stereotipate abitudini.

Così, tra nipoti riempiti di cibo, partite a briscola e fallimentari tentativi di utilizzo degli smartphone, si arriva velocemente al ritornello, nel quale fa il suo ingresso l’ospite del brano: il re del liscio Gianni Dego. Successivamente, il brano lascerà anche spazio alla chitarra e ad un assolo (durante il quale la band veneta sarà salutata come “l’orchestra Sinqueschei”, come da tradizione nel genere del liscio), che traghetta la canzone verso la sua conclusione e, finalmente, la vittoria della vitale partita a carte iniziata in precedenza.

Brano che dopo le prime battute, al primo ascolto, non può che lasciare interdetti, “Veci” finisce per farsi amare per la sua estrema simpatia e per il modo in cui, con sincerità, narra vicende che generazioni di nipoti si sono trovati a vivere.

. Con il loro particolare stile, che rimanda molto a Elio E Le Storie Tese nella commistione di testi dai contorni demenziali e musiche eseguite con criterio e professionalità, i Sinqueschei si presentano come un gruppo estremamente interessante e divertente, ricco di sorprese, che attendiamo con ansia in futuro, e portatore di una ventata di allegria fondamentale al giorno d’oggi.


SBALZI D’UMORE

Recensione in corso di aggiornamento.


MR. JACK

Recensione in corso di aggiornamento.


ZITTER

“Dancing With The Devil” è il primo roboante estratto da “Vulture Family”, prossimo album del gruppo hard rock svedese Zitter in uscita il 16 novembre, che rappresenta il terzo disco in tre anni da quando la band è tornata ad incidere musica nel 2020.

Questo brano dal sound massiccio mette subito in mostra il suo trascinante e potente riff, tipicamente anni 70 e che ricorda un po’ lo stile degli Steppenwolf, che in tutta la sua semplicità cattura immediatamente l’attenzione. Fa da contraltare a questa sezione una strofa caratterizzata da sonorità più leggere e pulite, quasi anacronistica in confronto alla melodia principale, ma che molto bene confluisce in questa

La traccia si presenta ricca di sorprese poiché, dopo il secondo ritornello, si passa ad una nuova sezione del brano, ancora diversa stilisticamente dalle due precedenti, distinta dalla presenza dei synth, che traghetta verso un nuovo ritornello. Questo si spoglia della base ritmica classica di chitarra e basso per lasciare spazio alla sola batteria, che passa ad un ritmo più dilatato, e all’ingresso dell’organo: il mix di elementi che si crea genera una grande energia, che esplode nell’ultimo potente ritornello ed esaurisce il brano.

IL SOUND

Tra sezioni più dure e decise grazie alla presenza di potenti riff di chitarra distorta e parti più groovy ed irresistibili, gli Zitter confezionano un brano ben riuscito e dal grande potenziale. Di certo la loro caratteristica peculiare non è la raffinatezza come si evince dal brano, ma la band preferisce sporcarsi le mani e andare dritta al punto con questo suo sound caratteristico

Infatti, la canzone dà proprio l’impressione di poter dare il meglio di sé dal vivo, dove sembra già di vedere una massa di persone pronte a buttarsi nel mezzo del primo pogo che il riff di questo brano genererà con grande soddisfazione della band. Le prime impressioni sono buone e l’uscita di “Vulture Family” è alle porte: preparatevi.


SURREAL SOUND PROJECT

Un brano che annuncia la parte più ribelle del cambiamento, non solo quello di stagione, ma soprattutto il cambiamento della fase di crescita adolescenziale. Change of the season è il nuovo singolo del progetto musicale Surreal Sound Project, il progetto solista di Diego Marchionni, un giovane talento delle Marche, cantante, polistrumentista e autore indipendente. Giovane perché quasi diciassettenne, e per il contesto a cui parla, un contesto giovane e ribelle proprio come il genere e lo stile che porta avanti.

Il brano è chiaramente omaggio originale al moderno punk rock, un genere sempre giovane, ribelle ed eterno. Con richiami a band attuali come gli Artic Monkeys, sia per lo stile semplice ed efficace del groove, per il suono della chitarra, talvolta greve e a pennate secche e decise, talvolta più pulito per i solisti con qualche effetto di delay e reverberi da camera, sia per il basso deciso e plettrato, in alcuni punti motore del brano, sia per la voce.

GIOVANE E POLISTRUMENTISTA

La voce contiene un classico tocco di leggera distorsione in post-produzione ed un effetto di rinforzo, e ciò ci fa pensare che prima di tutto il brano richiama le origini del moderno punk rock, quello dei Green Day, dei Blur e di altri, affiancandosi a uno stile più minimale di garage rock. Infatti il suono del progetto è caratteristico del fai da te casalingo, non incerto ma già abbastanza maturo e che non guarda il faccia a nessuno, un minimale garage rock tendente allo sperimentale e a un orizzonte più sintetico.

Infine è bene ricordare che Marchionni non solo suona chitarra e basso pure discretamente, con i quali accompagna la sua particolare voce, ma è anche batterista e notiamo che nel brano suona la batteria e ne fa un uso anche quasi compositivo, infatti il tempo del brano è dispari ed un continuo e deciso 13/4 ben eseguito.

Che dire, solo auguri a questo giovane artista che si propone con un prodotto interessante, ben concepito, ben realizzato e ben mixato, e che ci porta avanti uno stile e un genere sempre immortale e soprattutto puro rock.


DRISTEIG

I Dristeig sono una band Alternative Metal, formatasi nell’estate del 2017 nella bellissima Svezia, precisamente a Stoccolma. La band e` formata da Kris Dristig (voce e chitarra), Sylvester Alexander (chitarra solista), Marcus Karnstedt (basso) e Leffis Djerfsten (batteria).
L’ obiettivo della band è quello di creare sempre un nuovo sound entusiasmante, che porti innovazione nel mondo rock/metal. Questo grazie alla fusione delle loro diverse influenze musicali, che provengono sia dall’interno che dall’esterno della scena rock e metal. Infatti per i Dristeig, la buona musica è buona musica, non importa il genere. Quindi se vi piacciono i Metallica, Alice In Chains, Black Label Society e Nirvana, vi sentirete sempre a casa.


Nel 2018, la versione demo della canzone “Screaming And Drowning” è stata premiata tra le prime 7 proposte in Svezia e tra le prime 200 proposte in Europa, da Serj Tankian (System Of A Down) nella “7 notes Challenge di Creative Armenia”. L’anno successivo (2019) hanno dato vita al loro primo tour internazionale, svoltosi tra Germania e Svezia, con ben oltre 20 concerti.
Nel 2020 hanno pubblicato il loro primo album “Human Nature”. Propirio durante la pandemia hanno scritto il singolo “Distance”, pubblicato poi nel 2022, in cui ogni membro della band descrive il proprio significato in merito alla distanza interpersonale mettendo poi in musica quei sentimenti.


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RISING STARS P.ta 2


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In questo secondo episodio vi proponiamo una bella fetta di rock italiano strizzando l’occhio anche alla musica straniera in particolar modo, in questa puntata, a quella svedese. Non ci resta che metterci comodi per ascoltiare la nuova puntata di Rising Stars P.ta 2.


LA PLAYLIST di Rising Stars P.ta 2

  1. Inschemical – Affine Al Mio Tempo
  2. Loverdose – Io Sono Qui
  3. Giooge – Avarizia (feat. Il Mondo Alla Rovescia)
  4. Zatarra – Despite Everything
  5. Biovoid – Prophets
  6. Forcy – The Virgin of Nuremberg
  7. Dristeig – Distance

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INSCHEMICAL

Un’apologia musicale del concetto di tempo raccontato in ogni sua sfumatura, viene supportata da un alternative rock graffiante e ed incisivo.
“Affine al mio tempo” è il pezzo d’apertura dell’album e parla della relazione tra il tempo e lo scorrere degli eventi, di quanto il tempo sia importante nella vita, di quanto influisca nelle scelte e di conseguenza nella maturità della persona, di quanto aiuti a crescere. Tra la prima e la seconda strofa spicca la consapevolezza acquisita nell’aver compreso quanto si rischi a “perdersi nei propri spazi” cercando di “inseguire il tempo” anziché lasciarlo correre assecondando gli eventi. Il singolo apre con un imponente riff di basso, poi seguono strofe con riff di chitarra semplici ma sostenuti e un ritornello che richiama melodie dalle tinte gotic.

Chi sono gli Inschemical? Band alternative rock, fondata nel 2012 da Enea Bruno voce e chitarra, Vincenzo Mastrelia basso, Giovanni Benvenuto batteria. Il 31 marzo 2018 esce il loro prima album, dal titolo omonimo “Inschemical”, anticipato dal singolo “Un nuovo inizio”, posizionatosi 32° nella classifica Indi Music Like. Nel 2019 partecipano all’European Social Sound e, nello stesso anno, si classificano alla finale di Sanremo Rock, con i brani “Controinformazione” e “Buio”; selezionati anche nel 2020, con il singolo di lancio e con il brano “La favola sbagliata”. Attualmente sono impegnati nella produzione del loro secondo album “Respira leggero”.


LOVERDOSE

A 5 mesi di distanza dal loro ultimo singolo “Un momento alle 8” i Loverdose tornano con un nuovo brano che anticipa l’uscita del loro prossimo lavoro in studio, “Game Over”, la cui pubblicazione è in programma per la primavera del 2023.
In questa power ballad la band piemontese mette in mostra il suo sound caratteristico, che strizza l’occhio alle sonorità tipiche del rock made in Italy anni 90 targato Ligabue o Vasco Rossi, e crea questo brano intenso che riflette sulla fine di una relazione e sulle speranze legate al fatto che può ancora non essere del tutto detta l’ultima parola. Dopo un inizio pacato, la voce del cantante Alessandro Manferti passa da un timbro pulito nella strofa ad uno decisamente graffiante nel ritornello, nel quale il grido ripetuto tre volte “Io sono qui” si fa sempre più forte e sofferto man a mano che il brano procede, mostrando il vero destino di questa storia. Nonostante tutto, alla fine il nostro protagonista nell’ultimo chorus è ancora lì, imperterrito, e continua a diffondere il suo messaggio di speranza, che rappresenta la parte migliore della canzone.

TECNICA DEL BRANO

Il brano fa un uso sapiente della dinamica, anche in relazione all’argomento del testo, creando un climax efficace che segue di pari passo l’evolversi della vicenda, al quale contribuisce una chitarra elettrica che entra nei ritornelli con poche ma giuste note per poi ritagliarsi il suo momento con un assolo prima della fine. Quest’ultimo in realtà arriva dopo un momento di leggera confusione caratterizzato da uno special che dà l’impressione di voler durare di più, ma che finisce col passare subito ad un fill di batteria, che nell’intento di lanciare il brano verso il momento strumentale risulta essere un po’ troppo lungo.
Ciò che ne viene fuori comunque è un brano di piacevole ascolto nella cui storia molti possono rivedersi e dà buone impressioni in vista dell’album in uscita l’anno prossimo. Dopo tre anni di gestazione il nuovo lavoro in studio dei Loverdose sta finalmente per vedere la luce e questo come i precedenti singoli non fanno che accrescerne l’attesa.


GIOOGE

“Avarizia” è un brano del cantautore pugliese Giooge, nome d’arte di Giovanni Cretì, estratto dal suo ultimo album in studio “SEPT”, rilasciato nell’aprile di quest’anno e realizzato in collaborazione con la sua band di fiducia Il Mondo Alla Rovescia.
In questa ballad intrisa di profonda tristezza l’introduzione lasciata al solo violoncello lascia presto spazio alle chitarre, che introducono nell’immaginario sonoro dell’artista. Giooge con la crudezza del suo testo ci racconta questa particolare storia d’amore che vede il nostro protagonista alle prese con quella che pare a tutti gli effetti una prostituta. Passare anche solo una notte d’amore con lei è troppo costoso, il titolo “Avarizia” risulta quindi essere calzante, e l’uomo si strugge per via dei suoi sentimenti, così forti da spingere l’autore a desiderare di poter liberare la sua amata da questo squallido sistema, che la intrappola e la mercifica. Il problema, tuttavia, rimane sempre la disponibilità economica, dimostrando come anche in un ambito puro come l’amore il denaro abbia purtroppo un ruolo determinante.

CODA STRUMENTALE

Il brano dopo aver esaurito le sue strofe presenta una lunga coda strumentale, nella quale emerge una chitarra solista, che con poche note ci accompagna verso la conclusione affidata, in una sorta di cerchio che si chiude, nuovamente al solo violoncello.
In questa ultima sezione, l’autore riesce comunque a creare l’atmosfera giusta per il tipo di storia che ha voluto raccontare, cercando di combinare una componente testuale più vicina all’esperienza del cantautorato italiano e una musicale tendente all’alternative rock. Il connubio che ne risulta funziona egregiamente. La strada intrapresa da Giooge e i suoi Il Mondo Alla Rovescia è buona e porterà ad ulteriori risultati.


ZATARRA

Uscito nell’aprile di quest’anno come anticipazione del suo album di debutto “Burning Butterfly Arabesque”, “Despite Everything” è il primo singolo rilasciato da Zatarra, giovane e promettente artista indie rock.
Il brano, caratterizzato da un’atmosfera allegra e spensierata creata da una chitarra pulita d’immediato impatto, riflette sulla vita on the road tipica di tutte le band e in particolare sulle occasioni amorose che questa offre. In quest’ambito egli mette in evidenza da un lato il vantaggio di essere il leader della band, che com’è sempre accaduto è il membro con maggiore disponibilità nonché colui che non ne è mai sazio: infatti arriva ad affermare, riprendendo il grande classico di Battisti, che “10 ragazze per lui non possono bastare”. Dall’altro lato però riconosce che in fondo è anche questione di fortuna o meglio, come dice Zatarra con una divertente licenza poetica nel suo testo scritto in inglese, “a matter of culo”.

FINALE DEL BRANO

Tra ambiziosi sogni di carriera e bevute eccessive alla fine le avventure del nostro protagonista vengono al termine, ma egli guarda al passato con felicità riconoscendo che “nonostante tutto è stato un bel viaggio” e rivelando così solo alla fine il motivo del titolo della canzone (traduzione di “Despite Everything” è proprio “nonostante tutto”).
Il brano scorre via molto piacevolmente e con il suo testo sbarazzino che strappa spesso un sorriso unito alla struttura e alle sonorità semplici del brano tipicamente indie rock, ma che recupera anche alcune caratteristiche del rock anni 60, crea un prodotto efficace, di immediato ascolto e dal potenziale notevole. Presentandosi così con questo primo singolo, Zatarra si afferma come un prospetto molto interessante da seguire con attenzione, che con la sua imprevedibile creatività non potrà che stupirci ancora.


BIOVID

Dopo essere stato già edito nell’aprile dell’anno scorso, il singolo “Prophets” del trio rock Biovoid è stato nuovamente pubblicato in una nuova versione “radio edit” più corta e adatta alle tempistiche dei passaggi radiofonici, per diffonderlo tra il maggior numero di persone.
Quest’ultima versione rispetto a quella estesa va dritta al punto accorciando l’introduzione e inoltrandoci direttamente nel vivo di questo brano dal testo enigmatico e particolare e sorretto da un giro di chitarra elettrica pulita che ricorda da vicino le ballad tipiche dei System Of A Down. Man mano che procede la canzone cresce sempre più d’intensità con l’ingresso della batteria e l’innalzarsi del registro della voce sorretta dai cori, che contribuiscono a rendere questa seconda sezione del brano molto emozionante e potente.

Questo perfetto mix di elementi si ripresenta anche nel successivo ritornello, facendo raggiungere al brano il suo punto più alto prima di un improvviso quanto sorprendente calo di dinamiche: è proprio a questo punto che il brano lascia spazio ad una lunga e avvolgente coda strumentale di stampo elettronico (esclusa a malincuore dalla versione “radio edit”), nella quale spicca l’ingresso del pianoforte e dei sintetizzatori e che conduce l’ascoltatore verso la fine di questo viaggio lungo sei minuti.

COSA NE VIENE FUORI?


Ciò che ne viene fuori è un brano davvero molto intenso, che trova nelle dinamiche il suo punto di maggior forza e l’elemento che riesce a coinvolgere il pubblico durante l’ascolto del brano. Il modo in cui ogni singolo elemento fa il suo ingresso lungo la canzone è calibrato e riesce a creare un saliscendi emotivo ben riuscito, nonostante comunque l’atmosfera del brano rimanga piuttosto tetra e lugubre. Questo singolo insieme agli altri pubblicati tra quest’anno e il 2021 testimonia l’ingresso in scena dei Biovoid che, con ancora poche pubblicazioni all’attivo e uno stile tutto da definire, non potranno che riservare presto nuove sorprese.


FORCY

Dopo pochi mesi dall’uscita del suo ultimo singolo “Once Upon A Time”, il compositore e chitarrista Forcy torna con un nuovo brano dal titolo “The Virgin Of Nuremberg”.
La traccia, strumentale come gran parte della discografia dell’autore fin qui, inizia con una chitarra che sembra provenire da un altro pianeta dal suono etereo e dilatato. Questa viene subito affiancata da una seconda che esegue la melodia principale e incarna la voce del brano, introducendo l’ascoltatore in una dimensione sonora spaziale, arricchita dall’irruzione improvvisa della batteria che pare prendere per mano l’ascoltatore per trasportarlo all’interno di questo viaggio nello spazio. Ad un certo punto tutto scompare intorno alla chitarra principale, che dà l’idea di essere rimasta sola a vorticare fuori dall’orbita terrestre, fin quando l’organico intero torna a suonare conducendo verso la fine di questo arioso brano.


SCELTA STILISTICA

L’ultima produzione di Forcy quindi si fa apprezzare soprattutto per la sua coraggiosa scelta stilistica di pubblicare quasi unicamente pezzi strumentali, controcorrente e sempre più rara al giorno d’oggi, e dimostra l’abilità del suo autore nel creare atmosfere sognanti e trascinanti con un buon uso dell’effettistica per la chitarra. Ciò che emerge dall’ascolto del brano però è anche una certa tendenza allo sbalzo delle dinamiche, che servono per dare una nuova marcia alla canzone.
Forcy dimostra di star facendo un buon lavoro che nel tempo potrà premiare le sue scelte artistiche o permettergli di affiancare una voce alle sue creazioni per dare loro nuovi risvolti.


DRISTEIG

I Dristeig sono una band Alternative Metal, formatasi nell’estate del 2017 nella bellissima Svezia, precisamente a Stoccolma. La band e` formata da Kris Dristig (voce e chitarra), Sylvester Alexander (chitarra solista), Marcus Karnstedt (basso) e Leffis Djerfsten (batteria).
L’ obiettivo della band è quello di creare sempre un nuovo sound entusiasmante, che porti innovazione nel mondo rock/metal. Questo grazie alla fusione delle loro diverse influenze musicali, che provengono sia dall’interno che dall’esterno della scena rock e metal. Infatti per i Dristeig, la buona musica è buona musica, non importa il genere. Quindi se vi piacciono i Metallica, Alice In Chains, Black Label Society e Nirvana, vi sentirete sempre a casa.

Nel 2018, la versione demo della canzone “Screaming And Drowning” è stata premiata tra le prime 7 proposte in Svezia e tra le prime 200 proposte in Europa, da Serj Tankian (System Of A Down) nella “7 notes Challenge di Creative Armenia”. L’anno successivo (2019) hanno dato vita al loro primo tour internazionale, svoltosi tra Germania e Svezia, con ben oltre 20 concerti.
Nel 2020 hanno pubblicato il loro primo album “Human Nature”. Propirio durante la pandemia hanno scritto il singolo “Distance”, pubblicato poi nel 2022, in cui ogni membro della band descrive il proprio significato in merito alla distanza interpersonale mettendo poi in musica quei sentimenti.


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