RISING STARS P.ta 6


Rising Stars P.ta 6

La redazione di RoCkAnDwOw è lieta di presentare il nuovo programma radiofonico “RISING STARS”. Il Format è rivolto a tutti gli artisti e band liberi o etichetta indipendente che hanno voglia di far conoscere la propria musica in giro per il web (e non solo). Rising Stars P.ta 6

Ogni puntata sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali (Rising Stars P.ta 6) è disponibile su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Amazon Music, Audible, Podbean App, Tuneln + Alexa, iHeartRadio, Player FM, Listen Notes, Samsung) con appuntamenti cadenzati mensili.

In questo sesto episodio: fanno ingresso nella rotazione RoCkAnDwOw gli Strada 38 con una cover  di Ivan Graziani, Sebastiano D’amato con il suo rock pop molto profondo. Inoltre approfondiremo il delicato tema della tecnologia ed agli effetti negativi sulla società moderna con i Glitch; e per gli amanti della storia raccontata con la  musica, ascolteremo la Power Band Sage. Invece, per la serie “non si molla mai”, tornano gli Sbalzi D’umore con un nuovo singolo e godremo del Rock “sporco” dei Woda Woda che, come anticipato nelle puntate precedenti,  tornano con interessanti sorprese discografiche e grafiche. Concludendo, non ci resta che metterci comodi, alzare il volume ed ascoltare la nuova puntata di Rising Stars P.ta 6.

Tutte le recensioni presenti in questo articolo sugli artisti in play list sono curate da Luca Di Criscio e da Nicola Morini.


LA PLAYLIST di Rising Stars P.ta 5

  1. Woda Woda – Canti Dispersi (Live in Little Plug)
  2. Sebastiano D’amato – Abbraccio (Musica Resta)
  3. Sbalzi D’umore – Frammeti
  4. Strada38 – Monna Lisa
  5. Glicth – Just a Few Hours
  6. Godzilla Was Too Drunk to Destroy Tokyo – Loud Mute
  7. Sage – Battle

LOCANDINA UFFICIALE

Rising Stars P.ta 6
E’ tempo di uscire allo scoperto e far sentire al mondo la propria vena artistica: non fatevi sfuggire questa bella occasione!
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SEBASTIANO D’AMATO

Sebastiano D’Amato raccoglie tutte quelle emozioni primitive dell’essere umano racchiuse dentro un abbraccio, e quelle che vengono sprigionate fuori, una simbiosi eterna con la musica, la quale è lo strumento che ci rende liberi, che libera tutte queste nostre emozioni. È proprio quello che il nostro cantautore vuole regalare al pubblico con il suo nuovo singolo “Abbraccio”. Una ballad pop rock eseguita per metà brano in maniera molto soft, quasi sussurrata, infatti la voce di Sebastiano è accompagnata dal pianoforte, mentre nella seconda parte si innalza un crescendo musicale di strumenti, fino a concludere con un piccolo assolo di chitarra e con un estensione vocale non più sussurrata ma quasi urlata, un urlo di gioia.

Sebastiano è un cantautore siciliano, compositore e autore dei suoi brani inediti, che ha partecipato a numerosi contest importanti come il Sanremo Rock, nel quale è arrivato in finale sul palco dell’Ariston, o il Tour Music Fest, ed è apparso pure in TV, mostrandosi come voce molto matura e sicura, che può ricordare per alcune caratteristiche quella di Ultimo, e con un repertorio orecchiabile e espressivo. Auguri a Sebastiano per il suo percorso in salita, perché come dice nel suo nuovo brano, è “la musica che resta”.

Recensione di Nik Morini.


WODA WODA

Come anticipa il nome della band, gli Woda Woda sono una rock band italiana che nasce come tributo ai Litfiba e diventa una band indipendente che propone brani originali scritti da loro, sotto la produzione della TILT Music Production, un’etichetta discografica inglese, con un evidente stile musicale che omaggia e richiama fedelmente quello dei Litfiba.

Max Montecucco, cantante e leader del progetto, nel corso dei brani scritti con la band e nei nuovi singoli, racconta di un bisogno di gridare le delusioni che la vita ci ha dato, dalla falsità e scorrettezza di alcuni individui alle ingiustizie e i soprusi, ai pregiudizi in base a semplici diversità. Ad esempio in Guerriero pone a Dio questa provocazione e questo lamento che viene da dentro; la musica del brano infatti accentua sia l’urlo crescente dell’uomo deluso, sia l’aggressività rude talvolta della vita, sia aiuta l’immedesimazione in questa riflessione. Viene ribadito ciò anche negli ultimi singoli, come Immortale e Canti dispersi, brano che mette in risalto la solitudine di ogni individuo, con quello che vorrebbe raccontare, come un canto disperso in questa vita che è come una guerra da combattere.

Stile

Lo stile punk rock, aggressivo, semplice e negli ultimi lavori anche più “grezzo” caratterizza il sound della band, diretto, senza abbellimenti, espressivo, non a caso il loro ultimo EP è intitolato proprio per spiegare il loro cambio di sound, “RUVIDO Woda”. Auguri a questa grandiosa band, la quale sta attualmente lavorando a un album di esordio accompagnato da un fumetto e progetti audio/visivi sempre sotto etichetta TILT.

Recensione di Nik Morini.


STRADA 38

Grande classico della musica italiana, “Monna Lisa” è uno dei brani più celebri del cantautore abruzzese Ivan Graziani, pubblicato nel 1978. Quarantacinque anni dopo gli Strada38, band anch’essa originaria dell’Abruzzo, hanno deciso di dare nuova vita al brano ed al suo autore realizzandone una cover in lingua inglese, pubblicata lo scorso 14 aprile.

La reinterpretazione degli Strada38 si mantiene piuttosto fedele all’arrangiamento originale, che nella sua struttura non viene alterata, salvo alcuni obbligati aggiunti per conferire maggiore grinta al brano. La differenza maggiore è proprio la maggiore incisività di questa versione, dettata dalle sonorità più marcatamente distorte, ma sempre dall’intrinseco sapore blues, e da una velocità d’esecuzione più lenta e dilatata, che permette di scandire meglio ogni elemento. A completare il quadro, è proprio il caso di dirlo, contribuisce l’aggiunta di una chitarra slide, che impreziosisce le trame della canzone muovendosi agilmente tra strofe e ritornelli.

L’elemento che desta sicuramente maggiore attenzione è però il cambio di lingua. Modificare un testo dall’italiano all’inglese non è cosa semplice e spesso per evitare risultati imbarazzanti si percorre la via della riscrittura da zero del testo nella seconda lingua. La band di Giuseppe Ippoliti, tuttavia, decide di attuare una vera e propria traduzione, ai limiti del letterale, del testo di Ivan Graziani assumendosi i rischi di tale scelta, ma anche prendendosi i meriti del risultato: il nuovo testo riesce a rendere perfettamente il senso di quello originale rimanendo perfettamente entro i canoni della metrica e senza alcuna sbavatura.

L’omaggio degli Strada38 al cantautore abruzzese più noto nel panorama nazionale è molto sentito e lo si nota con questa interpretazione, che mira a far rivalutare e conoscere ad un pubblico più ampio un personaggio troppo spesso messo in ombra nel grande mondo del cantautorato italiano.

Recensione di Luca Di Criscio


GLITCH

“Just a Few Hours” è il secondo singolo dopo (So hard to play something). Nel brano hanno suonato Basso Peppe Imbroscì e batteria Domenico Mistretta. Il singolo apre la pista ad una lunga serie di singoli che anticipano l’uscita del primo album in studio della band. 

In questa delicata ballad introdotta da un’eterea chitarra elettrica si vuole riflettere su una delle problematiche maggiori della nostra società, ovvero la dipendenza dalle relazioni virtuali. Con la sua potente voce la Caruso vuole comunicarci che le relazioni e l’individualismo social, se estremi, possono provocare isolamento, solitudine e apatia, che, purtroppo, sono sempre più frequenti nella nostra società. Ad arricchire l’atmosfera del brano interviene a partire dal primo ritornello una seconda chitarra elettrica, più incisiva, che con eleganti arpeggi e fraseggi lancinanti innalza le dinamiche con grande efficacia.

Al termine del secondo chorus il brano va letteralmente in cortocircuito, come il nome della band ben suggerisce (il “glitch” è un comportamento anomalo del software non prevedibile ma nemmeno dannoso), poiché apre le porte a sezioni completamente nuove e inaspettate del brano. Dapprima, uno special in tempo dispari disorienta l’ascoltatore, come fosse smarrito tra i meandri della rete, poi questo lascia spazio ad un caricamento, che sembra condurre ad un ultimo ritornello, ma improvvisamente e contro ogni previsione al termine di questa sezione il brano si conclude bruscamente, lasciando l’ascoltatore spiazzato e sorpreso.

Dopo tanti anni di studi e di molteplici esperienze, i Glitch fanno il loro debutto nel mondo della musica con questa riflessione sull’utilizzo “consapevole” della tecnologia, affascinante ma pericolosa, con un brano compatto ed efficace, che fa ben presagire per i prossimi singoli.

Recensione di Luca Di Criscio


GODZILA WAS TOO DRUNK TO DESTROY TOKYO

Godzila was to drunk to destroy Tokyo, è un ambizioso progetto hard rock che da un anno soltanto si esibisce su palchi italiani ed esteri, partendo dal loro luogo di origine e formazione che è Finale Ligure.

Influenzati da band come L7, Fu Manchu, gli Stooges e i Ramones, hanno sviluppato uno stile spesso acid e grunge tendente a un punk molto moderno e rude, simile a quello della Power Violence. Esempio ne è il loro nuovo singolo, Loud Mute: un brano che non ha una struttura classica, ma una lunga intro e poi un’alternarsi di strofe cantate dalla voce grunge della bassista della band, Sara, ed infine il finale che persegue un ostinato Power Violence.

Con Sara suonano in trio nel progetto Ale Camu alle chitarre elettriche e Nyco alla batteria, e presto porteranno il loro nuovo disco, Atomic Spitfire, in giro per l’Europa.

Recensione di Nicola Morini


SAGE

Secondo singolo del gruppo, che ha anticipato l’uscita del loro album di debutto “Anno Domini 1573”, “Battle” è un brano della band metal croata Sage rilasciato nel luglio del 2018.

In questo lungo ed epico brano si avrà modo di sentire un numero così vasto di elementi da non poter fare a meno di definirlo un autentico esempio di progressive metal. Tutto ha inizio con una delicata melodia eseguita da un flauto, che evoca antiche atmosfere medievali, subito accompagnata da potenti chitarre distorte. La canzone entra presto nel vivo con un ritmo incalzante ed un testo con protagonista la guerra, come si può intuire dal titolo, che fanno eco a grandi classici del genere come “The Trooper” degli Iron Maiden e “One” dei Metallica. Le strofe e i ritornelli che si susseguono nella prima parte del brano sono sostenute, oltre che dalle onnipresenti chitarre anche soliste, da potenti cori e da precisi interventi orchestrali, che arricchiscono le trame della traccia.

A metà della composizione succede l’impensabile: quando essa sembra essere finita, un suono di pioggia in sottofondo fa da collante con la seconda parte del brano, una lunga coda strumentale di una varietà estrema. Dapprima si trova una reminiscenza della prima sezione per via della presenza della chitarra e del flauto, che vengono però sorretti da un’inattesa batteria elettronica, ma dopo poche battute viene lasciato spazio ad un paesaggio sonoro a dir poco spiazzante, composto da clavicembalo e cori, che sembrano proiettare l’ascoltatore indietro di alcuni secoli.

Un ultimo assolo di chitarra e una conclusiva sezione di cori chiudono questo sorprendente brano dei Sage, che in questi sette lunghi minuti hanno avuto pienamente modo di mettere in mostra le loro qualità e la loro profonda fantasia ed ispirazione, dimostrandosi un prospetto molto interessante.

Recensione di Luca Di Criscio

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RISING STARS P.ta 5


Rising Stars P.ta 5

La redazione di RoCkAnDwOw è lieta di presentare il nuovo programma radiofonico “RISING STARS”. Il Format è rivolto a tutti gli artisti e band liberi o etichetta indipendente che hanno voglia di far conoscere la propria musica in giro per il web (e non solo). Rising Stars P.ta 5

Ogni puntata sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali (Rising Stars P.ta 5) è disponibile su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Amazon Music, Audible, Podbean App, Tuneln + Alexa, iHeartRadio, Player FM, Listen Notes, Samsung) con appuntamenti cadenzati mensili.

In questo quinto episodio fanno ingresso all’interno di Rising Stars e quindi nella rotazione RoCkAnDwOw gli Overnova e Alex Cagliari. Tornano, con un nuovo singolo gli Sbalzi D’umore: si tratta di una dedica toccante ad un amico scomparso; viaggeremo in moto tra le note dei Woda Woda che tornano con molte sorprese discografiche e grafiche. Per gli amanti delle canzoni in dialetto, nel caso specifico veneto, ascolteremo i Sinqueschei per poi passare al rock puro e tagliente degli Aridopachi e dei Mauna Loa.
Non ci resta che metterci comodi, alzare il volume ed ascoltare la nuova puntata di Rising Stars P.ta 5.

Tutte le recensioni presenti in questo articolo sugli artisti in play list sono curate da Luca Di Criscio e da Nicola Morini.


LA PLAYLIST di Rising Stars P.ta 5

  1. Mauna Loa – Penso a Te
  2. Overnova – Bestia
  3. Sbalzi D’umore – In Ogni Giorno
  4. Woda Woda – We Are Biker Guys
  5. Aridopachi – Parenti Serpenti
  6. Sinqueschei & Gianni Dego- Veci
  7. Alex Calliari – Back To The 80’s

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OVERNOVA

Pubblicato il 10 marzo 2023, “Bestia” è il singolo di debutto degli Overnova, nuova rock band abruzzese composta dal frontman e cantante Espy, dalle due chitarre di Edoardo Della Loggia, in arte Marsh, e Luca Sambuco, da Stefano Martelli al basso e Alessio Agnellini alla batteria.

In questo brano, che nel suo stile ci riporta indietro al rock anni 80 e 90, dopo le prime battute affidate alla sola batteria a farla da padrone è la chitarra elettrica, che, con un bel riff energico e distorto, ci introduce nel mondo sonoro degli Overnova prima che irrompa la voce graffiante ed incisiva di Espy a dettare la direzione della canzone. Questa, vera marcia in più del brano, sarà protagonista, insieme agli stacchi di batteria con un cambio di melodia, anche nella costruzione del crescendo che porta al ritornello, potente, efficace ed estremamente godibile. Nella traccia tutti gli strumenti danno il proprio prezioso contributo ed è proprio per questo che sul finale trova spazio un assolo di chitarra condito di distorsione e pedale wah-wah.

Il brano punta su uno stile semplice e lineare, senza troppi fronzoli ed essenziale, ma senza per questo essere banali né piatti. Gli elementi presenti sono ben amalgamati ed in sintonia tra di loro in un sound compatto, che forse necessiterebbe solo di essere un po’ irrobustito da frequenze basse più pronunciate, ma che già convince. Gli Overnova puntano all’essenza del rock, nudo e curdo privo di superflui orpelli e con “Bestia” dimostrano di essere solo all’inizio di un lungo viaggio, che li vede affamati, determinati e pronti, come dicono loro, a “liberare la voce” e farsi sentire.


WODA WODA

“We Are Biker Guys” è il quinto singolo in studio dei Woda Woda, pubblicato nel giugno del 2022, nonché ultimo di una lunga serie di brani che precedono l’uscita del primo EP della band, intitolato “P.U.B.”, e del loro album di debutto. Una serie di suoni di motori ruggenti ci introduce all’interno del mondo dei Woda Woda, un mondo fatto di lunghe corse su potenti moto e tanta, tanta vita on the road, ben esplicitata nel testo del brano, che rappresenta quindi una vera e propria ode alle moto e alla vita da biker

Come anticipa il nome della band, gli Woda Woda sono una rock band italiana che nasce come tributo ai Litfiba e diventa una band indipendente che propone brani originali scritti da loro, sotto la produzione della TILT Music Production, un’etichetta discografica inglese, con un evidente stile musicale che omaggia e richiama fedelmente quello dei Litfiba.

Max Montecucco, cantante e leader del progetto, nel corso dei brani scritti con la band e nei nuovi singoli, racconta di un bisogno di gridare le delusioni che la vita ci ha dato, dalla falsità e scorrettezza di alcuni individui alle ingiustizie e i soprusi, ai pregiudizi in base a semplici diversità. Ad esempio in Guerriero pone a Dio questa provocazione e questo lamento che viene da dentro; la musica del brano infatti accentua sia l’urlo crescente dell’uomo deluso, sia l’aggressività rude talvolta della vita, sia aiuta l’immedesimazione in questa riflessione.

Viene ribadito ciò anche negli ultimi singoli, come Immortale e Canti dispersi, brano che mette in risalto la solitudine di ogni individuo, con quello che vorrebbe raccontare, come un canto disperso in questa vita che è come una guerra da combattere.

Stile

Lo stile punk rock, aggressivo, semplice e negli ultimi lavori anche più “grezzo” caratterizza il sound della band, diretto, senza abbellimenti, espressivo, non a caso il loro ultimo EP è intitolato proprio per spiegare il loro cambio di sound, “RUVIDO Woda”.Auguri a questa grandiosa band, la quale sta attualmente lavorando a un album di esordio accompagnato da un fumetto e progetti audio/visivi sempre sotto etichetta TILT.

Recensione di Nik Morini.


MAUNA LOA

“Penso A Te” è un brano estratto dall’ultimo disco dei Mauna Loa nonché traccia conclusiva dello stesso, pubblicato nel dicembre del 2021. Un accordo di chitarra che rimanda piacevolmente all’intro di “Purple Rain” ci apre le porte di questo brano, nel quale una seconda chitarra arpeggiata crea un’atmosfera malinconica sulla quale ben presto si innesta la voce della cantante del gruppo Luana Zappalà per esprimere l’amore provato dal protagonista, sottolineando come ogni dettaglio di quella persona ritorni in mente con frequenza.

Questa prima parte del brano viene presto messa alle spalle per attuare un deciso cambio di passo e catapultarsi verso una seconda più incalzante e caratterizzata da una svolta nella storia. Una decisa chitarra distorta e sorretta dal flanger accompagna il momento in cui la protagonista decide di svincolarsi da questi pensieri e intima alla persona amata di andare via per evitare che il suo tormento possa affliggerla ancora. Il brano si attesta quindi su questa linea per tutta la sua durata finché un assolo sul finale chiude i giochi.

LO STILE

Da questa prima produzione dei Mauna Loa si può evincere come essi prediligano uno stile semplice e diretto con pochi fronzoli. L’aspetto che più si fa apprezzare è, senza dubbio alcuno, il cambio di intenzione a poche battute dall’inizio del brano usato abilmente come cesura tra due fasi distinte della storia narrata e dei pensieri di chi racconta. Queste scelte stilistiche dettate anche da esigenze testuali, come a voler sottolineare il fatto che dopo aver cambiato qualcosa nella vita non si torna più indietro, il brano convince nella sua semplicità e i Mauna Loa, con uno stile in evoluzione e tutto da definire, non si sono fermati e hanno già cominciato a porre le basi per nuovi brani.


ARIDOPACHI

“Parenti Serpenti” è il primo singolo degli Aridopachi, gruppo heavy metal toscano nato nel 2005 per volontà del batterista Federico Lombardi, pubblicato successivamente anche nel loro EP “Caos Karma” pubblicato nel 2020.

Con questo brano dal sound duro la band cerca di fare una denuncia dei rapporti falsi e, per l’appunto, velenosi come serpenti che intercorrono in ambito lavorativo tra colleghi o con i propri superiori. Nel testo viene dato particolare rilievo al modo in cui alcuni individui mostrano prima una faccia buona e amichevole, per poi abbandonarti al momento del bisogno e tradirti pugnalandoti alle spalle.

Tutti questi sentimenti, lasciati per lungo tempo a covare nella vittima e a tormentarlo, hanno generato in lui rabbia e cattiveria, ben espressi nel grido di denuncia che questo brano rappresenta e che incarna uno dei temi tipici della band toscana.

Il brano nel complesso funziona con il suo sound heavy e cupo e le sue chitarre distorte incalzanti, che sostengono la struttura del brano lungo tutta la sua durata. Inoltre, un accenno merita il video che riprende e rappresenta visivamente l’atmosfera sinistra e inquietante del brano. Indubbiamente gli Aridopachi di strada ne hanno fatta tanta, se si pensa che sono giunti a partecipare alla trentaquattresima edizione del Sanremo rock, e tanta ne avranno ancora modo di fare nei prossimi appuntamenti live per affinare le proprie qualità e il proprio stile e per continuare a promuovere la loro musica.


SINQUESCHEI

Uscito a cinque mesi di distanza dall’ultimo brano edito “Porto Caleri Bay”, “Veci” è l’ultimo singolo della curiosissima band padovana Sinqueschei, pubblicato nel novembre del 2022.

Caratteristica principale e peculiare del gruppo è quella di comporre brani in stile rock melodico e di facile ascolto, sui quali vengono però inseriti testi rigorosamente in dialetto veneto. “Veci” non è escluso da questa logica e, dopo un’introduzione affidata ad un morbido arpeggio di chitarra subito raggiunta da una seconda, che esegue alcuni fraseggi, la voce del leader Andrea Barox ci espone l’argomento del brano: i vecchi, come si può evincere dalla traduzione del titolo, e tutta la loro serie di stereotipate abitudini.

Così, tra nipoti riempiti di cibo, partite a briscola e fallimentari tentativi di utilizzo degli smartphone, si arriva velocemente al ritornello, nel quale fa il suo ingresso l’ospite del brano: il re del liscio Gianni Dego. Successivamente, il brano lascerà anche spazio alla chitarra e ad un assolo (durante il quale la band veneta sarà salutata come “l’orchestra Sinqueschei”, come da tradizione nel genere del liscio), che traghetta la canzone verso la sua conclusione e, finalmente, la vittoria della vitale partita a carte iniziata in precedenza.

Brano che dopo le prime battute, al primo ascolto, non può che lasciare interdetti, “Veci” finisce per farsi amare per la sua estrema simpatia e per il modo in cui, con sincerità, narra vicende che generazioni di nipoti si sono trovati a vivere.

. Con il loro particolare stile, che rimanda molto a Elio E Le Storie Tese nella commistione di testi dai contorni demenziali e musiche eseguite con criterio e professionalità, i Sinqueschei si presentano come un gruppo estremamente interessante e divertente, ricco di sorprese, che attendiamo con ansia in futuro, e portatore di una ventata di allegria fondamentale al giorno d’oggi.


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