POISON BLACKOUT SPECIALE INTERVISTE


RISING STARS INTERVISTE SPECIAL GUEST: POISON BLACKOUT


INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE

Diciassettesimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (POISON BLACKOUT), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!

Gli ospiti di oggi, all’interno del nostro format, sono i POISON BLACKOUT che ci propongono BLOOD N’SINS.

Intervista condotta da Arianna Rebel, la quale si pone, come suo solito, in una versione frizzante e cordiale verso il protagonista di oggi.
La Produzione è curata da Ark.

Info e iscrizioni su 

risingstars@rockandwow.it 

BIOGRAFIA

I Poison Blackout sono una rock band indipendente originaria di Bergamo, attiva da diversi anni nella scena nazionale.

Il loro brano di esordio “Silence” rimane primo in classifica su diverse radio del territorio nazionale. La première del singolo “One Love” è stata pubblicata in esclusiva per Metal Hammer. Il brano “Not Fair” è stato presentato sul prestigioso palco dell’Ariston in occasione della finale di Sanremo Rock.

A Novembre 2021 pubblicano il loro primo album ufficiale “Inner Shelters And Starry Skies”, distribuito da Artist First.

Grazie alla partecipazione, su palchi storici ed eventi importanti, tra Milano, Genova e Torino, la band ottiene un’impennata di ascolti e comincia ad affermarsi specialmente nel nord Italia.

A Gennaio 2023 pubblicano un nuovo EP, intitolato “Blood n’ Sins”.

Federico Carbone (cantante, songwriter, e polistrumentista) è l’unico membro fisso della line up.


RECENSIONE
A cura di Luca Di Criscio

“Blood ‘N’ Sins” è la title track dell’ultimo EP dei Poison Blackout, una band rock indipendente, originaria di Bergamo, attiva dal primo decennio del 2000.

L’atmosfera cupa e inquietante del brano, è creata dai suoni di tastiera, dal ritmo serrato della batteria elettronica e dal pulsare del basso. Questo permette all’ascoltatore di introdursi nel mondo sonoro del gruppo.

A rompere il clima di tensione, arriva una chitarra elettrica distorta. Questa dà forza e vigore alla base musicale, sulla quale si sovrappone la voce del leader Federico Carbone. Da sottolineare che questo elemento è fondamentale per le dinamiche del brano. Infatti sa variare la sua intensità e ruvidezza tra strofa e ritornello, quest’ultimo particolarmente energico e coinvolgente, dove la canzone raggiunge il suo culmine.

La canzone si chiude con una coda sorprendente. Infatti entra una sezione di archi che accompagna la voce filtrata, che sembra affondare negli abissi di un oceano.

Con questa traccia d’apertura del loro ultimo EP, i Poison Blackout stupiscono e conquistano. Brano potente e di grande impatto, che invita ad ascoltare subito il loro ultimo lavoro in studio

INTERVISTA PER ROCKANDWOW

La redazione di rockandwow ha ospitato, nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars. In questo speciale interviste i Poison Blackout, hanno rilasciato ben due interviste distinte: una audio e una scritta, che sono qui riportate.

1. Quali sono le vostre principali influenze musicali e come le incorporate nel vostro stile?

La nostre fonti di ispirazione principale, sono le band che ascoltiamo ogni giorno, sebbene ognuno di noi preferisca nicchie diverse. Spesso confluiamo su artisti importanti come Linkin Park, Bring Me The Horizon, Deftones, e affini. Ma anche sound più ricercati (stil The Contortionist), e riff iconici di varie band che possono spaziare tranquillamente dai Pantera fino ai Korn. Se dovessi fare un paragone con una band famosa che opera pressochè come noi, potrei dire i Papa Roach.

2. Cosa vi ispira a scrivere le vostre canzoni e quali sono i temi ricorrenti nei vostri testi? 

Cosa mi ispira: le cose di tutti i giorni, sembra una risposta un po’ macro, ma alla fine è questo. Non faccio delle super ricerche per creare poemi o poesie, ma parlo di cosa mi succede, di come mi sento, cose del genere. La musica è letteralmente la mia valvola di sfogo. C’è il nostro primo album “Inner Shelters And Starry Skies” che ha come peculiarità il fatto che ogni canzone tratti un’emozione specifica ad esempio. L’ultimo EP pubblicato “Blood n’ Sins” invece è letteralmente un bacino di rabbia che esplode in ogni brano.

3. Come descrivereste il vostro processo creativo e come collaborate tra di voi? 

Scrivendo da solo, la collaborazione con i miei musicisti avviene solitamente quando la canzone è già pronta all’80-90%. Metto giù accordi, melodie, idee per i groove di batteria e per eventuali, soli presenti nella canzone. Poi insieme agli altri ragazzi vediamo di sviluppare queste parti mancanti, di modo che possano accompagnare il brano nella maniera più coesa possibile.

4. Qual è il vostro pubblico ideale e come interagite con i vostri fan? 

Credo che il concetto di pubblico ideale sia molto utopico. Cerchiamo di avvicinare gente che ha più o meno i nostri stessi gusti, o che ascolta band simili a quelle a cui ci ispiriamo. Cerchiamo di interagire con loro tramite i social, specialmente Instagram. La cosa più bella comunque rimane, interagire con il pubblico dal vivo, magari mentre stai suonando. Per questo cerchiamo di portare sempre uno show molto coinvolgente ed empatico.

15. Come avete sviluppato il vostro suono distintivo e come lo descrivereste? 

In realtà non lo so. Mi hanno fatto più volte i complimenti per aver creato un’identità, con sonorità uniche riconducibili alla band. La verità è che quando scrivo lascio, che sia il mood a decidere che direzione prenderà il brano. Ritengo che i generi servano per lo più a chi scrive di musica, per catalogare e analizzare i brani. Io la musica devo “solo” farla, perciò non mi pongo il problema se un brano suoni più rock o più pop, farò ciò che è più giusto in quel momento per esprimere me stesso.

6. Quali sono le vostre canzoni preferite da eseguire dal vivo e perché? 

Domanda tosta, nel senso che mi piacciono tutte in verità. Spesso, tra un inedito e l’altro, eseguiamo cover ri-arrangiate. È bello vedere la persona nel pubblico, che conosce il brano, gasarsi e cantare con noi.
Per quanto riguarda i nostri brani, potrei dirti “The Others”, non tanto per l’esecuzione, ma per come la presento. Ci tengo sempre a invitare il pubblico ad ascoltare il testo, perché è una canzone per tutti noi. Parla di essere sempre sé stessi e non avere paura dei pregiudizi altrui, di essere fieri di essere ciò che siamo, senza vergognarci.

7. Come vi tenete aggiornati sulle ultime tendenze musicali e come le incorporate nella vostra musica? 

Sono un grandissimo consumatore di musica. Per quanto non sia un fan di Spotify, non posso negare il forte impatto che ha avuto su noi fruitori. Spesso seguo artisti che mi piacerebbe conoscere, o che magari non ho mai ascoltato seriamente. Oppure mi creo playlist con brani che ritengo interessanti, di artisti totalmente sconosciuti. Questo fatto dell’incorporare le influenze nella propria musica, penso sia dunque una semplice conseguenza. Delle volte sento un suono che mi piace, provo a riprodurlo e se funziona, lo conservo, magari per il prossimo brano e così via.

8. Parlateci del nuovo album/singolo.

Il nostro nuovo EP, dal titolo “Blood n’ Sins”, pubblicato in totale indipendenza a Gennaio 2023, è composto da tre tracce. Queste sono caratterizzate da un sound che stravolge completamente i paesaggi sonori, che i fans si erano abituati ad ascoltare. 

Ci troviamo di fronte a un muro di suoni intrisi di rabbia. Uno tsunami di chitarre e suoni distorti che travolgono l’ascoltatore, immergendolo in un viaggio introspettivo, della durata di circa 11 minuti. Ascolto in cuffia consigliatissimo.

L’identità sonora (ma anche quella grafica che ha accompagnato la pubblicazione) ricorda molto i primi anni 2000. Questo EP è un concentrato di tutte le emozioni negative, assorbite durante il 2022. Queste, volutamente trasformate in musica a mo’ di terapia, recuperando una parte delle origini della band, dove tutto è iniziato. 


DISCOGRAFIA

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