RISING STARS INTERVISTE: SPECIAL GUEST BRAVE HEARTS FACTORY
INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE
Cinquantaduesimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (BRAVE HEARTS FACTORY), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!
Gli ospiti di oggi, all’interno del nostro format, sono i BRAVE HEARTS FACTORY che ci propongono No Hope For New Warlords.
Arianna Rebel, con la sua contagiosa allegria e un sorriso sempre pronto, si addentra in un mondo di storie sempre diverse, ma unite da una sola passione: quella per la musica. Attraverso le sue parole, ci svela i progetti, le gioie e le fatiche di artisti, visionari e sognatori, che con la loro arte abbelliscono e arricchiscono il panorama musicale.
Info e iscrizioni su
BIOGRAFIA
La band si forma nell’estate del 2023 da un’idea di Massimiliano Rizzo, classe 69.
Nato a Roma, ha militato in varie cover band anni 80 e 90 tra cui i Lovecats (The
Cure covers- ruolo Bassista e cantante) e gli Hype (U2 cover band- ruolo:
chitarrista). Ha anche pubblicato un album solista (Under Dark Clouds ) durante
la pandemia.
Resosi conto che le atmosfere Dark hanno ormai fatto (purtroppo) il loro tempo
decide di imbracciare la sua amata Stratocaster e di dare una svolta più energica
alla propria direzione musicale.
Non avendo una voce dal taglio aggressivo e rock che ha in mente per i suoi nuovi
brani e per un nuovo arrangiamento di quelli del suo catalogo si mette
affannosamente alla ricerca di nuovi componenti per una band. Il primo a farsi vivo
con convinzione e fiducia nei propri mezzi e nelle prospettive del progetto è Paolo
Delle Donne. Già frontman degli Urban Steam e dotato di una voce dal taglio
squisitamente Dickinsoniano si presta comunque all’interpretazione di brani non
propriamente concepiti in un ottica metal con la passione che lo caratterizza.
La sessione ritmica della band comunque deve ancora essere definita. Sempre dopo
una lunga ricerca si propone all’ attenzione dei due i l batterista Marco Ceccarelli
classe 72 da diversi anni impegnato in band rock – pop sia con repertori inediti che
cover e tribute. La sua passione per il rock lo porta da Milano a Parigi fino a Roma
per portare il suo contributo al sound del gruppo.
E infine ecco il bassista: Alessandro Poddie, classe 65, bassista dallo spiccato
talento ritmico e melodico, con una vasta esperienza e militanza in varie cover
bands.
La band a questo punto è al completo. Discute, prova e dopo circa un mese e mezzo
arriva il primo singolo “Don’t Run Away” Come primo risultato della loro
collaborazione. La traccia è essenzialmente un blues bianco, riveduto e adeguato ai
tempi. Il testo è diretto ed essenziale, rivolto a un partner a cui si chiede con un
certo vigore di non abbandonare l’altro. E’ nato da una riflessione sul verso finale di
“Don’t leave me now”, la track dell’iconico “The Wall” dei Pink Floyd, uno dei gruppi
di massimo riferimento della band. “Condivido quel disincanto per i rapporti e per
l’amore in generale che solo Waters sapeva esprimere in musica in maniera così
intensa e drammatica” è il commento di Massimiliano, “E ho provato a muovermi
sullo stesso terreno che purtroppo, non per mia scelta, mi è fatalmente congeniale.
Il resto l’ha fatto la band che ne ha rinvigorito il sound. Paolo ha fatto un ottimo
lavoro sull’intensità e sull’energia delle parti vocali che io nel demo non mi sognavo
nemmeno, Stessa cosa per la batteria di Marco, che è puntuale ma per nulla
scontata.Insomma credo sia venuto un buon lavoro di squadra per un esordio.”
Subito dopo la band continua a provare e partorisce un altro brano in studio
chiamato “Dreams always die at dawn”, essenzialmente un brano cupo e disperato
ma non privo di una certa aspra dolcezza. Ma.nelle intenzioni di Massimiliano c’era
la volontà di descrivere le emozioni di un femminicida che riflette su quello che
prova una volta rinchiuso. Inspirato dai tristi fatti di cronaca che purtroppo
perdurano. “Non arriveremmo mai a commettere una cosa del genere né a
giustificarla, ma lo sforzo è proprio quello di immedesimarsi in chi commette tali
atrocità quando capisce che la luce della sua vita si è spenta per sempre e di
conseguenza prova esclusivamente risentimento, frustrazione e rabbia. Salvo poi
pentirsi di ciò che ha fatto per sempre. La band si è superata anche qui e il risultato
è proprio ciò che avevamo in mente senza falsa modestia”
Non avendo voglia di fermarsi la band registra un nuovo brano “Another night
without you”, dove si prova a esprimere ciò che si prova a non avere accanto a se
la persona amata nelle notti che trascorrono lunghe e vuote.”E’ autobiografica, e il
testo è molto diretto e sincero. Ci si interroga sull’amarezza, sulla frustrazione sulla
malinconia e anche sulla rabbia. ” è quello che ne dice Max a proposito
Per dare un’idea della propria performance dal vivo il gruppo si rivolge alla
preziosa equipe di Valerio Cesaroni e della sua Soundmakers di Roma e realizza il
videoclip in presa live di “How do you dare to love me”, un brano che su YouTube
viene accreditato di “U2 Vibes” e di cui la band va molto fiera. “Un brano semplice”,
lo definisce Max, “Inspirato al tradimento e alla reazione, non violenta, ma energica
e orgogliosa alla situazione”.
Il quarto singolo proposto all’attenzione dei markets digitali è la vigorosa e
romantica “Emanuel” concepita come un’omaggio a un vero spirito rock
conosciuto da un membro della band negli anni ’90. “Qui non ci sono mezze misure,
volevamo un pezzo energico ma non aggressivo. Sentimentale, ma che non sapesse
troppo di melassa. Ogni band ha una figura femminile nel cuore, dalla intensa
“Pamela” dei Toto alla vigorosa “Angie” degli Stones passando per la struggente
“The Wind Cries Mary” di Hendrix e così via, noi abbiamo scelto la nostra!”
Al repertorio del gruppo manca ancora una ballata, causa una rottura sentimentale
di un membro della band arriva la delicata, passionale e struggente “End In
Winter” che ad ascoltarla si commenta da sola.
Il gruppo scalpita, ha bisogno di verificare come reagisce un pubblico a tutto
l’impegno prodotto. Arriva per caso l’occasione di un esordio inaspettato
nientedimeno che a Milano, al Barrio’s, nell’ambito della conclusione di una
rassegna per emergenti. E’ l’occasione giusta. Niente eccessivi patemi d’animo a
parte una salutare e doverosa tensione. Il gruppo sale sul palco dopo nemmeno due
minuti di sound check. Abbastanza inconsueto ma ciò nonostante, vista l’esperienza
di un ottimo fonico, tutto va subito nella direzione giusta. La band non incespica e
Paolo sembra non aspettasse altro che coinvolgere e ipnotizzare il pubblico con
mestiere e passione. Il pubblico tamburella le dita sui tavoli durante i riff, accende le
torce dei cellulari a mo di accendini e alla fine della prova addirittura il fonico si
complimenta per il sound. Mille e duecento chilometri affrontati con un po’ di fatica
ma ne è valsa la pena!
La band ha poi superato rispettivamente le eliminatorie e la semifinale del
prestigioso contest Emergenza rock ed ha partecipato alla finale romana.
L’ultimo singolo uscito è No Hope For New Warlords il brano pacifista, energico,
disperato e purtroppo molto attuale, tratta dell’impotenza delle persone comuni nei
confronti dei tiranni che scatenano guerre e migliaia di morti innocenti con l’unica
consolazione che un giorno per i nuovi signori della guerra non ci sarà salvezza.
Attualmente la band è seguita dall’ agenzia Sorry Mom! (di Marco Biondi e Luca
Bernardoni) che ne sta curando i l management, ufficio stampa, pubblicazione nuovi
singoli e sponsor, per uscire quanto prima con il primo album di inediti.
Nel frattempo il gruppo sta eseguendo diversi live su palchi di grande prestigio
(come, Mentana, Serrone Festival e Sanremo Rock) ricevendo grande
apprezzamento di pubblico e critica.
Ulteriori info sul sito ufficiale della band
RECENSIONE
a cura di Andrea Febo
La band Brave Hearts Factory, con il loro ultimo singolo “NO HOPE FOR NEW WARLORDS”, emerge come una voce potente nel panorama musicale contemporaneo, portando alla luce le problematiche dei conflitti globali attraverso la loro arte.
La produzione del brano è impeccabile, con un mixaggio che permette a ogni strumento di brillare senza sovrastare gli altri.
La voce di Paolo Delle Donne si staglia con forza, trasmettendo un senso di urgenza e passione che è difficile ignorare.
La batteria di Marco Ceccarelli fornisce una solida base ritmica, mentre le sue tecniche di drumming aggiungono una dimensione di complessità che arricchisce la trama sonora.
Alessandro Poddie al basso non è da meno, con linee che tessono melodie sottili ma incisive, creando un tessuto ritmico che supporta la narrazione del brano.
Massimiliano Rizzo alla chitarra, con la sua visione artistica, ha dato vita a questo progetto musicale.
Il loro approccio alla composizione è sofisticato, utilizzando dinamiche e armonie che riflettono la gravità del messaggio che intendono trasmettere.
Il titolo “NO HOPE FOR NEW WARLORDS” è una dichiarazione audace, un grido di protesta contro i perpetuatori di violenza e distruzione.
La band non si limita a fare musica; si fanno portavoce di un messaggio di pace e giustizia, sperando di influenzare il dialogo globale e di ispirare un cambiamento positivo.
“NO HOPE FOR NEW WARLORDS” è un brano che si distingue per il suo impatto emotivo e la sua rilevanza tematica. La canzone inizia con un’introduzione potente, caratterizzata da un ritmo incalzante della batteria che stabilisce immediatamente un tono di urgenza e determinazione.
Il basso, con la sua presenza solida e definita, fornisce una fondamentale linea di sostegno melodico che si intreccia abilmente con la batteria, creando una base ritmica robusta e coinvolgente.
La voce del cantante emerge con forza, portando con sé un timbro acuto e una grinta che trasmettono efficacemente il messaggio di resistenza e speranza che è al cuore del brano.
La struttura della canzone è notevolmente coesa, con una progressione dinamica che mantiene l’ascoltatore impegnato dall’inizio alla fine.
L’arrangiamento degli strumenti è pensato per sostenere e amplificare il testo, con passaggi musicali che si alternano in un dialogo armonico. Questi elementi contribuiscono a creare un’atmosfera che è allo stesso tempo riflessiva e combattiva, riflettendo il dualismo tra la disperazione per la situazione attuale e la speranza per un futuro migliore.
La sinergia tra testo e musica crea un’esperienza d’ascolto intensa e significativa, rendendo questo brano un must per chiunque sia interessato a composizioni che combinano maestria tecnica e profondità emotiva.
In conclusione, “NO HOPE FOR NEW WARLORDS” è un esempio eccellente di come la musica possa essere utilizzata come strumento di commento sociale e di ispirazione al cambiamento. Il brano si rivolge a un pubblico vasto e variegato, invitando all’ascolto attento e alla riflessione su temi di grande attualità.
INTERVISTA PER ROCKANDWOW
a cura di Arianna Rebel
Nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars, la redazione di Rockandwow ha accolto degli ospiti molto talentuosi i: BRAVE HEARTS FACTORY.
In questa speciale intervista, la band ha rilasciato due gemme: una sotto forma di registrazione audio e l’altra tramite parole scritte. Un doppio incontro con la loro musica e la loro anima, che ci porta in un viaggio attraverso note ed emozioni.
- Come vi siete conosciuti e come avete scelto il nome della band?
il gruppo si è formato da un’idea di Massimiliano Rizzo che – dopo anni di ricerche per trovare la giusta voce da abbinare alle sue canzoni – ha scoperto in Paolo Delle Donne il miglior interprete delle sue scelte artistiche. Subito dopo Paolo e Max si sono messi alla ricerca del batterista e – attraverso villaggio musicale – hanno trovato e selezionato Marco Ceccarelli (pronto per questo progetto di inediti squisitamente legato al mondo rock con il quale e’ cresciuto musicalmente). Infine la Band – dopo diverse selezioni e prove – ha scelto Alessandro Poddie per guidare la linea di basso. - Cosa vi ispira a scrivere le vostre canzoni e quali sono i temi ricorrenti nei vostri testi?
L’ispirazione delle nostre canzoni e dei testi relativi spesso è legata a grandi emozioni, emozioni legate alla vita e all’amore, ma anche legate al sociale ed ai temi che nel quotidiano sconvolgono le coscienze e gli animi delle persone. In tutti i nostri testi e nella nostra musica vi è sempre un richiamo autobiografico di passioni, speranze, difficoltà, delusioni ed a volte fallimenti che però fanno parte della vita di ognuno di noi e che cerchiamo di raccontare in musica. In tutte le nostre tracce spesso emerge con forza ed irruenza la passione e l’amore per qualcosa: a volte è legata a una persona, a volte è legata a un simbolo o a un concetto di pace e a volte è espressa con una speranza per un futuro migliore. - Come descrivereste il vostro processo creativo e come collaborate tra di voi?
Il nostro processo creativo parte quasi sempre da un’idea di Paolo e Massimiliano – che sono i nostri autori principali di musica ed i testi – e vengono elaborati dal resto della band insieme per dargli la giusta sonorità, il giusto timbro, gli accorgimenti e l’arrangiamento ideale per rendere l’idea e l’intuizione iniziale un brano potente ed in grado di emozionare. La costruzione finale del brano avviene sempre in sala prove quando ci incontriamo e suoniamo la traccia pensata ed insieme discutiamo, modifichiamo la metrica, i cambi di ritmo, le pause o l’aggiunta di nuove sessioni a secondo di come la canzone ci ispira e ci coinvolge. - Quali sono i vostri progetti futuri e quali sono le vostre ambizioni artistiche?
siamo ormai impegnati da diversi mesi nella costruzione del nostro primo album. Abbiamo già registrato in sala otto brani ed arriveremo a completare l’album entro dicembre finalizzando le ultime due tracce. L’ambizione del gruppo è quella di far conoscere la propria musica nella maniera più ampia possibile partecipando a serate, festival ed iniziative di prestigio per poter promuovere i propri brani. Abbiamo già partecipato a diverse manifestazioni di grande rilevanza come le finali di Emergenza rock e la finale di Sanremo Rock per il sud Italia. In parallelo all’impegno in sala registrazioni, abbiamo avuto diverse occasioni per esibirci su palchi di prestigio come a Milano al Barrios o a Largo Venue a Roma ed in giro per altri teatri e piazze in occasioni e festival importanti - Come avete sviluppato il vostro suono distintivo e come lo descrivereste?
Il nostro suono distintivo a dire la verità è da subito apparso inevitabile e spontaneo: siamo tutti cresciuti negli anni del grande Rock classico (70-80-90) e di Band che hanno segnato la storia sia della nostra giovinezza che di intere generazioni. Siamo legati a quel tipo di suoni, ritmi e musicalità e quindi quando ci siamo trovati insieme in sala è stato inevitabile scoprire un legame fortissimo parte del nostro DNA musicale che – fin dalle prime battute delle nostre canzone – emerge in maniera chiara. - Quali sono le vostre canzoni preferite da eseguire dal vivo e perché?
È una domanda molto difficile a cui rispondere perché siamo davvero innamorati di tutte le tracce che fino ad oggi abbiamo composto e che suoniamo. Ognuna ci trasmette un’emozione diversa suonandola dal vivo e per tutte il piacere e il coinvolgimento nel suonarla è davvero molto. Ovviamente ognuno di noi è legato a un testo o a una canzone in maniera particolare perché richiama un evento, un amore, una persona del passato o un sentimento a cui siamo particolarmente legati. Potremmo citare sicuramente “End in Winter” per Paolo, “Emanuel” per Massimiliano, “No hope for new warlords” per Alessandro e “Here Remains the flame” per Marco (ultima nostra creazione ancora non uscita ufficialmente sui social e canali musicali). - Quali sono i vostri piani per il futuro in termini di tour e nuove uscite musicali?
abbiamo iniziato una bella collaborazione con una agenzia di Management qualche mese fa che ci sta seguendo per tutta la parte di pubblicazioni nuovi singoli, ufficio stampa, sponsorizzazioni ed uscita del nostro primo album (Agenzia Sorry Mom). In parallelo siamo stati cercati da un’agenzia di booking per poter organizzare in autunno-inverno una stagione di live e concerti in giro per l’Italia. Abbiamo in piano anche la partecipazione a festival internazionali di particolare richiamo per il rock e per il genere di musica che suoniamo. - Qual è il vostro consiglio per le giovani band che stanno iniziando la loro carriera musicale?
Come dice il nome della band il consiglio che ci sentiamo di lasciare a tutti i giovani musicisti che iniziano ad intraprendere il bellissimo percorso di costruire musica insieme e quello di essere ‘Brave’ ovvero di usare e di non fermarsi davanti ai primi fallimenti o alle prime difficoltà. Inoltre di riuscire sempre ad esprimere con il cuore (Hearts) qualcosa di unico e di vero magari vissuto in prima persona o parte di emozioni che la nostra quotidianità ci porta all’attenzione. Il nostro esempio dice anche che non è mai troppo tardi per sognare e per costruire un percorso artistico se davvero si è convinti e si ha la voglia di mettersi in gioco, crescere e confrontarsi con il mondo. - Qual è il vostro approccio alla promozione della vostra musica e come vi relazionate con i media?
Cerchiamo di utilizzare tutti i maggiori canali social e musicali attualmente a disposizione: siamo presenti in rete con un bellissimo sito tradotto in diverse lingue (www.bravesfactory.com), abbiamo la nostra pagina Facebook in cui inseriamo ogni informazione sulla band, i live che facciamo e le foto, i video delle serate. Abbiamo anche una pagina Instagram e TikTok, e ogni pubblicazione e traccia ufficiale che rilasciamo viene seguita con un’uscita in Spotify e sugli altri servizi di streaming.
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