THE VERVE

THE VERVE. Continua il nostro viaggio alLa scoperta delle band Europee che hanno fatto la storia della musica. E il turno dei The Verve.

ROCK INGLESE


CHI SONO I THE VERVE

I The Verve sono stati un gruppo musicale alternative rock britannico, fiorito inaspettatamente dopo un periodo inizile di attività alternata. Infatti durante i tempi d’oro del britpop, furono prima un’enigmatica band sconosciuta, poi gli avversari più “temibili” degli Oasis e Blur. Il successo arrivò grazie all’exploit mondiale di Urban Hymns.
Il britpop e l’indie rock congiunti, sono stati il vero motivo del successo esplosiva della band. In quel periodo, il genere britpop era al suo apice e i gruppi inglesi godevano di una enorme fama, amplificata dal successo di band come i Blur e gli Oasis. I  The Verve, in questo senso, si ponevano sul confine verso il cosiddetto post-britpop,  ovvero una versione più leggera del genere. Ma Coldplay e Travis, successivamente, hanno saputo rappresentare meglio il genere.

Punta di diamante di Urban Hymns, è il famosissimo brano: Bitter Sweet Symphony. Rolling Stone e NME annoverarono il singolo come brano dell’anno. Nel 1998, gli ascoltatori della radio della BBC la votarono, addirittura, come terza migliore canzone di sempre.  Mentre nell’aprile 1999 la band si sciolse a causa di dissidi interni. All’epoca era uno dei gruppi musicali più noti e influenti nel panorama musicale dell’alternative rock inglese. Ricostituitosi nel giugno 2007, ha pubblicato, nell’agosto 2008, l’album Forth, prima di sciogliersi nuovamente nel 2009.

L’ ESORDIO DEI THE VERVE

Affiancati a numerosi fenomeni e sotto-fenomeni della musica inglese di quegli anni, i The Verve esordiscono con il singolo “All In The Mind” nel ’92. La canzone fonde le strutture e le soluzioni degli Stone Roses, con il rumore tipicamente shoegazer della chitarra di McCabe. Il brano convince le riviste locali e la Hut Recordings, la quale li mette sotto contratto. In quel periodo pubblicano due singoli, “She’s A Superstar” e “Gravity Grave”, che come “All In The Mind”, raggiungono la vetta delle chart indipendenti inglesi.

Il gruppo comincia subito ad attirare attenzioni intorno a sé, anche a causa del comportamento arrogante che li contraddistingue. Infatti, Ashcroft e soci, decidono deliberatamente di proporsi senza alcun preavviso in abito unplugged, oppure non presentandosi ai soundcheck. Delle volte, se qualcosa non era di loro gradimento, abbandonando improvvisamente il palco senza farvi ritorno. Addirittura, in alcuni casi, devastando microfoni e altre apparecchiature di proprietà dei gestori dei piccoli festival cui erano chiamati ad esibirsi.

HOXTON STREET, TRAIETTORIA DEL BRITPOP

Il britpop è la traiettoria lineare tracciata da Richard Ashcroft, il quale in Bitter Sweet Symphony, prende a spallate i passanti su Hoxton Street, con l’espressione corrucciata da strafottente. E’ da sottolineare che se Urban Hymns, è l’album che ha trasformato i The Verve in giganti della canzone britannica, Bitter Sweet Symphony, è considerato una delle migliori canzoni mai scritte. Infatti Ashcroft ha un indiscusso talento per creare canzoni, che nella loro apparente semplicità, riescono ad affrontare i grandi temi dell’esistenza, creando un solidissimo legame con il pubblico. Sicuramente Ashcroft merita di passare la storia come uno dei più importanti cantautori inglesi degli ultimi 20 anni.

CURIOSE CONTROVERSIE

I problemi nacquero con la battaglia legale iniziata dai Rolling Stones contro Richard Ashcroft e i suoi compagni. I The Verve avevano ottenuto il permesso dalla casa discografica degli Stones per prelevare una parte della versione orchestrale del loro brano The Last Time. Tuttavia, quando poi la band pubblicò Bitter Sweet Symphony, utilizzò quella parte del brano di Mick Jagger e soci senza avere un’autorizzazione formale da parte dei detentori dei diritti d’autore di quel pezzo. Fu così che la ABKCO Records chiese ai The Verve il 100% delle royalties per la loro hit e l’inserimento dei nomi di Mick Jagger e Keith Richards tra gli autori della canzone. La controversia legale si è risolta solo in tempi recenti: dopo vent’anni, i Rolling Stones hanno deciso di cedere tutti i diritti ad Ashcroft, rinunciando anche a figurare tra i compositori del pezzo.

SCIOGLIMENTO DEI THE VERVE

Purtroppo con l’inizio della disputa,  si cominciò a compromettere, in maniera irreparabile, la carriera del gruppo. Dopo l’inizio della battaglia legale, i The Verve iniziarono ad avere anche alcuni problemi all’interno della band. Tali dissapori, a distanza di due anni dal successo, li portarono ad  annunciare ufficialmente lo scioglimento del gruppo.
Il gruppo fu rimesso in piedi nel 2007, ma si sciolse di nuovo nel 2009. Secondo quanto riportato dal Guardian, il chitarrista McCabe e il bassista Simon Jones erano ormai ai ferri corti con Richard Ashcroft.

Poco dopo, infatti, i due musicisti formarono un’altra band, i Black Ships, oggi noti come Black Submarine, mentre il frontman ha intrapreso una carriera come solista.
La storia di questa band, dunque, è iniziata benissimo, ma è durata poco ed è finita anche piuttosto male. Tanti fan sperano ancora in una reunion, ma di recente, in un’intervista per NME, McCabe ha lasciato intendere che questa ipotesi sia ormai da escludere.

ASCOLTA LA STORIA DEI THE VERVE IN PODCAST

Per ascoltare i The Verve e parte della storia di questa band tramite la voce di Ark, vi basta premere Play al player in basso. Seguiteci sui nostri canali per seguire il viaggio attraverso l’Europa, per incontrare gli artisti che hanno tracciato una loro scia storica.

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I SUEDE

ROCK INGLESE


I SUEDE, PIONIERI DEL BRIT POP

I Suede sono una band alternative rock formatasi nel 1989 nel Regno Unito. La stampa Londinese, dopo anni di problemi e spasmodici cambi di formazione, nota i Suede. Infatti il loro sound e  l’aspetto androgino e sensuale del cantante, Brett Anderson, ha notevolmente affascinato l’attenzione mediatica del tempo.

E’ uno dei gruppi musicali britannici più conosciuti tra quelli che lanciarono l’ondata Britpop. Inoltre la loro musica ha influenzato una nuova generazione di band ponendo le basi del nuovo sound made in UK.

Negli anni di punta del fenomeno grunge e del successo di band Americane, i Suede, si ergono a baluardo della tradizione pop/rock britannica. La novità dei Suede risiede anche nel fatto che la loro esperienza si situa all’interno di un orizzonte stilistico e culturale molto più complesso. Di fatto, fissarono il loro stile nel recupero e nella riattualizzazione del glam e del magistero di uno dei protagonisti del pop inglese: David Bowie

IL SUCCESSO DEI SUEDE  

I Suede ottengono visibilità nelle copertine dei giornali specializzati, ancor prima di pubblicare il loro singolo di debutto, The Drowners, nella primavera del 1992. La rivista Melody Maker, li definì come la “miglior nuova band britannica”, e si guadagnarono le attenzioni della stampa musicale del paese.


Sotto notevole pressione da tutte le parti, il loro primo album, Suede, raggiunge direttamente la vetta delle classifiche britanniche nell’aprile 1993. Divenne il disco di debutto capace di vendere più copie nel minor tempo negli ultimi dieci anni. Riconosciuto come l’album di debutto più di successo dai tempi di Frankie Goes to Hollywood nel 1984. Raccolse, inoltre, il premio Mercury Music dando un contributo decisivo alla diffusione del Britpop.


Il disco seguente, Dog Man Star, uscì nel 1994 dopo sessioni di registrazione tribolate, che videro l’abbandono del chitarrista Bernard Butler a causa di dissapori con la band. Il lavoro in studio si allontanava dai canoni del Britpop, per risentire di un raggio più ampio di influenze. La critica, nel 1994, certificò disco d’oro l’album, che raggiunse il terzo posto nella classifica britannica degli album più venduti. La critica, annoverò I Suede i tra i “quattro grandi” del Britpop con Oasis, Blur e Pulp.


Nel 1996, i Suede ottennero maggiore successo discografico con Coming Up, che raggiunse la vetta della classifica britannica degli album. Produssero cinque singoli entrati nei primi dieci posti della Official Singles Chart. L’album “Head Music (1999)” raggiunse la vetta della classifica britannica.

SCIOGLIMENTO DELLA BAND E REUNION

Nel 2001 Codling lasciò la band. Gli subentrò Alex Lee. A New Morning, quinto album del gruppo, vide la luce nel 2002, ma fu una delusione dal punto di vista delle vendite e portò il gruppo a sciogliersi nel 2003. Nel 2010 la rinata band tornò sulle scene con alcuni concerti e nel 2013 pubblicò un nuovo album, Bloodsports, che tornò nella top ten nel Regno Unito.

Nel 2016 uscì il settimo album, Night Thoughts e fece anche meglio del predecessore dal punto di vista commerciale.
Dopo il successo di Bloodsports, anche Night Thoughts, uscito il 22 gennaio 2016, ottiene ottimi risultati, raggiungendo la sesta posizione della classifica britannica degli album.


Nell’aprile 2018 la band annuncia la pubblicazione del proprio ottavo album in studio, intitolato The Blue Hour, che esce il 21 settembre dello stesso anno. Quest’ultimo anticipato dal singolo di lancio The Invisibles, uscito a luglio. Il disco raggiunge la posizione più alta per un album dei Suede dai tempi di Head Music, risalente al 1999.


Nel novembre 2018 la band pubblica un documentario intitolato Suede – The Insatiable Ones, diretto dal regista Mike Christie. La pellicola esplora gli alti e bassi del percorso musicale dei Suede, con accesso senza precedenti a materiale d’archivio inedito e nuove interviste al gruppo.

Per ascoltare uno dei brani dei Suede e ascoltare parte della storia di questa band tramite la voce di Ark, vi basta premere Play. Seguiteci nelle prossime punte di Snack Music per scoprire la storia di altre band Europee.

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