Rising Stars P.ta 2
La redazione di RoCkAnDwOw è lieta di presentare il nuovo programma radiofonico “RISING STARS”. Il Format è rivolto a tutti gli artisti e band liberi o etichetta indipendente che hanno voglia di far conoscere la propria musica in giro per il web (e non solo). Rising Stars P.ta 2
Ogni puntata sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali (Rising Stars P.ta 2) è disponibile su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Amazon Music, Audible, Podbean App, Tuneln + Alexa, iHeartRadio, Player FM, Listen Notes, Samsung) con appuntamenti cadenzati mensili.
In questo secondo episodio vi proponiamo una bella fetta di rock italiano strizzando l’occhio anche alla musica straniera in particolar modo, in questa puntata, a quella svedese. Non ci resta che metterci comodi per ascoltiare la nuova puntata di Rising Stars P.ta 2.
LA PLAYLIST di Rising Stars P.ta 2
- Inschemical – Affine Al Mio Tempo
- Loverdose – Io Sono Qui
- Giooge – Avarizia (feat. Il Mondo Alla Rovescia)
- Zatarra – Despite Everything
- Biovoid – Prophets
- Forcy – The Virgin of Nuremberg
- Dristeig – Distance
LOCANDINA UFFICIALE
INSCHEMICAL
Un’apologia musicale del concetto di tempo raccontato in ogni sua sfumatura, viene supportata da un alternative rock graffiante e ed incisivo.
“Affine al mio tempo” è il pezzo d’apertura dell’album e parla della relazione tra il tempo e lo scorrere degli eventi, di quanto il tempo sia importante nella vita, di quanto influisca nelle scelte e di conseguenza nella maturità della persona, di quanto aiuti a crescere. Tra la prima e la seconda strofa spicca la consapevolezza acquisita nell’aver compreso quanto si rischi a “perdersi nei propri spazi” cercando di “inseguire il tempo” anziché lasciarlo correre assecondando gli eventi. Il singolo apre con un imponente riff di basso, poi seguono strofe con riff di chitarra semplici ma sostenuti e un ritornello che richiama melodie dalle tinte gotic.
Chi sono gli Inschemical? Band alternative rock, fondata nel 2012 da Enea Bruno voce e chitarra, Vincenzo Mastrelia basso, Giovanni Benvenuto batteria. Il 31 marzo 2018 esce il loro prima album, dal titolo omonimo “Inschemical”, anticipato dal singolo “Un nuovo inizio”, posizionatosi 32° nella classifica Indi Music Like. Nel 2019 partecipano all’European Social Sound e, nello stesso anno, si classificano alla finale di Sanremo Rock, con i brani “Controinformazione” e “Buio”; selezionati anche nel 2020, con il singolo di lancio e con il brano “La favola sbagliata”. Attualmente sono impegnati nella produzione del loro secondo album “Respira leggero”.
LOVERDOSE
A 5 mesi di distanza dal loro ultimo singolo “Un momento alle 8” i Loverdose tornano con un nuovo brano che anticipa l’uscita del loro prossimo lavoro in studio, “Game Over”, la cui pubblicazione è in programma per la primavera del 2023.
In questa power ballad la band piemontese mette in mostra il suo sound caratteristico, che strizza l’occhio alle sonorità tipiche del rock made in Italy anni 90 targato Ligabue o Vasco Rossi, e crea questo brano intenso che riflette sulla fine di una relazione e sulle speranze legate al fatto che può ancora non essere del tutto detta l’ultima parola. Dopo un inizio pacato, la voce del cantante Alessandro Manferti passa da un timbro pulito nella strofa ad uno decisamente graffiante nel ritornello, nel quale il grido ripetuto tre volte “Io sono qui” si fa sempre più forte e sofferto man a mano che il brano procede, mostrando il vero destino di questa storia. Nonostante tutto, alla fine il nostro protagonista nell’ultimo chorus è ancora lì, imperterrito, e continua a diffondere il suo messaggio di speranza, che rappresenta la parte migliore della canzone.
TECNICA DEL BRANO
Il brano fa un uso sapiente della dinamica, anche in relazione all’argomento del testo, creando un climax efficace che segue di pari passo l’evolversi della vicenda, al quale contribuisce una chitarra elettrica che entra nei ritornelli con poche ma giuste note per poi ritagliarsi il suo momento con un assolo prima della fine. Quest’ultimo in realtà arriva dopo un momento di leggera confusione caratterizzato da uno special che dà l’impressione di voler durare di più, ma che finisce col passare subito ad un fill di batteria, che nell’intento di lanciare il brano verso il momento strumentale risulta essere un po’ troppo lungo.
Ciò che ne viene fuori comunque è un brano di piacevole ascolto nella cui storia molti possono rivedersi e dà buone impressioni in vista dell’album in uscita l’anno prossimo. Dopo tre anni di gestazione il nuovo lavoro in studio dei Loverdose sta finalmente per vedere la luce e questo come i precedenti singoli non fanno che accrescerne l’attesa.
GIOOGE
“Avarizia” è un brano del cantautore pugliese Giooge, nome d’arte di Giovanni Cretì, estratto dal suo ultimo album in studio “SEPT”, rilasciato nell’aprile di quest’anno e realizzato in collaborazione con la sua band di fiducia Il Mondo Alla Rovescia.
In questa ballad intrisa di profonda tristezza l’introduzione lasciata al solo violoncello lascia presto spazio alle chitarre, che introducono nell’immaginario sonoro dell’artista. Giooge con la crudezza del suo testo ci racconta questa particolare storia d’amore che vede il nostro protagonista alle prese con quella che pare a tutti gli effetti una prostituta. Passare anche solo una notte d’amore con lei è troppo costoso, il titolo “Avarizia” risulta quindi essere calzante, e l’uomo si strugge per via dei suoi sentimenti, così forti da spingere l’autore a desiderare di poter liberare la sua amata da questo squallido sistema, che la intrappola e la mercifica. Il problema, tuttavia, rimane sempre la disponibilità economica, dimostrando come anche in un ambito puro come l’amore il denaro abbia purtroppo un ruolo determinante.
CODA STRUMENTALE
Il brano dopo aver esaurito le sue strofe presenta una lunga coda strumentale, nella quale emerge una chitarra solista, che con poche note ci accompagna verso la conclusione affidata, in una sorta di cerchio che si chiude, nuovamente al solo violoncello.
In questa ultima sezione, l’autore riesce comunque a creare l’atmosfera giusta per il tipo di storia che ha voluto raccontare, cercando di combinare una componente testuale più vicina all’esperienza del cantautorato italiano e una musicale tendente all’alternative rock. Il connubio che ne risulta funziona egregiamente. La strada intrapresa da Giooge e i suoi Il Mondo Alla Rovescia è buona e porterà ad ulteriori risultati.
ZATARRA
Uscito nell’aprile di quest’anno come anticipazione del suo album di debutto “Burning Butterfly Arabesque”, “Despite Everything” è il primo singolo rilasciato da Zatarra, giovane e promettente artista indie rock.
Il brano, caratterizzato da un’atmosfera allegra e spensierata creata da una chitarra pulita d’immediato impatto, riflette sulla vita on the road tipica di tutte le band e in particolare sulle occasioni amorose che questa offre. In quest’ambito egli mette in evidenza da un lato il vantaggio di essere il leader della band, che com’è sempre accaduto è il membro con maggiore disponibilità nonché colui che non ne è mai sazio: infatti arriva ad affermare, riprendendo il grande classico di Battisti, che “10 ragazze per lui non possono bastare”. Dall’altro lato però riconosce che in fondo è anche questione di fortuna o meglio, come dice Zatarra con una divertente licenza poetica nel suo testo scritto in inglese, “a matter of culo”.
FINALE DEL BRANO
Tra ambiziosi sogni di carriera e bevute eccessive alla fine le avventure del nostro protagonista vengono al termine, ma egli guarda al passato con felicità riconoscendo che “nonostante tutto è stato un bel viaggio” e rivelando così solo alla fine il motivo del titolo della canzone (traduzione di “Despite Everything” è proprio “nonostante tutto”).
Il brano scorre via molto piacevolmente e con il suo testo sbarazzino che strappa spesso un sorriso unito alla struttura e alle sonorità semplici del brano tipicamente indie rock, ma che recupera anche alcune caratteristiche del rock anni 60, crea un prodotto efficace, di immediato ascolto e dal potenziale notevole. Presentandosi così con questo primo singolo, Zatarra si afferma come un prospetto molto interessante da seguire con attenzione, che con la sua imprevedibile creatività non potrà che stupirci ancora.
BIOVID
Dopo essere stato già edito nell’aprile dell’anno scorso, il singolo “Prophets” del trio rock Biovoid è stato nuovamente pubblicato in una nuova versione “radio edit” più corta e adatta alle tempistiche dei passaggi radiofonici, per diffonderlo tra il maggior numero di persone.
Quest’ultima versione rispetto a quella estesa va dritta al punto accorciando l’introduzione e inoltrandoci direttamente nel vivo di questo brano dal testo enigmatico e particolare e sorretto da un giro di chitarra elettrica pulita che ricorda da vicino le ballad tipiche dei System Of A Down. Man mano che procede la canzone cresce sempre più d’intensità con l’ingresso della batteria e l’innalzarsi del registro della voce sorretta dai cori, che contribuiscono a rendere questa seconda sezione del brano molto emozionante e potente.
Questo perfetto mix di elementi si ripresenta anche nel successivo ritornello, facendo raggiungere al brano il suo punto più alto prima di un improvviso quanto sorprendente calo di dinamiche: è proprio a questo punto che il brano lascia spazio ad una lunga e avvolgente coda strumentale di stampo elettronico (esclusa a malincuore dalla versione “radio edit”), nella quale spicca l’ingresso del pianoforte e dei sintetizzatori e che conduce l’ascoltatore verso la fine di questo viaggio lungo sei minuti.
COSA NE VIENE FUORI?
Ciò che ne viene fuori è un brano davvero molto intenso, che trova nelle dinamiche il suo punto di maggior forza e l’elemento che riesce a coinvolgere il pubblico durante l’ascolto del brano. Il modo in cui ogni singolo elemento fa il suo ingresso lungo la canzone è calibrato e riesce a creare un saliscendi emotivo ben riuscito, nonostante comunque l’atmosfera del brano rimanga piuttosto tetra e lugubre. Questo singolo insieme agli altri pubblicati tra quest’anno e il 2021 testimonia l’ingresso in scena dei Biovoid che, con ancora poche pubblicazioni all’attivo e uno stile tutto da definire, non potranno che riservare presto nuove sorprese.
FORCY
Dopo pochi mesi dall’uscita del suo ultimo singolo “Once Upon A Time”, il compositore e chitarrista Forcy torna con un nuovo brano dal titolo “The Virgin Of Nuremberg”.
La traccia, strumentale come gran parte della discografia dell’autore fin qui, inizia con una chitarra che sembra provenire da un altro pianeta dal suono etereo e dilatato. Questa viene subito affiancata da una seconda che esegue la melodia principale e incarna la voce del brano, introducendo l’ascoltatore in una dimensione sonora spaziale, arricchita dall’irruzione improvvisa della batteria che pare prendere per mano l’ascoltatore per trasportarlo all’interno di questo viaggio nello spazio. Ad un certo punto tutto scompare intorno alla chitarra principale, che dà l’idea di essere rimasta sola a vorticare fuori dall’orbita terrestre, fin quando l’organico intero torna a suonare conducendo verso la fine di questo arioso brano.
SCELTA STILISTICA
L’ultima produzione di Forcy quindi si fa apprezzare soprattutto per la sua coraggiosa scelta stilistica di pubblicare quasi unicamente pezzi strumentali, controcorrente e sempre più rara al giorno d’oggi, e dimostra l’abilità del suo autore nel creare atmosfere sognanti e trascinanti con un buon uso dell’effettistica per la chitarra. Ciò che emerge dall’ascolto del brano però è anche una certa tendenza allo sbalzo delle dinamiche, che servono per dare una nuova marcia alla canzone.
Forcy dimostra di star facendo un buon lavoro che nel tempo potrà premiare le sue scelte artistiche o permettergli di affiancare una voce alle sue creazioni per dare loro nuovi risvolti.
DRISTEIG
I Dristeig sono una band Alternative Metal, formatasi nell’estate del 2017 nella bellissima Svezia, precisamente a Stoccolma. La band e` formata da Kris Dristig (voce e chitarra), Sylvester Alexander (chitarra solista), Marcus Karnstedt (basso) e Leffis Djerfsten (batteria).
L’ obiettivo della band è quello di creare sempre un nuovo sound entusiasmante, che porti innovazione nel mondo rock/metal. Questo grazie alla fusione delle loro diverse influenze musicali, che provengono sia dall’interno che dall’esterno della scena rock e metal. Infatti per i Dristeig, la buona musica è buona musica, non importa il genere. Quindi se vi piacciono i Metallica, Alice In Chains, Black Label Society e Nirvana, vi sentirete sempre a casa.
Nel 2018, la versione demo della canzone “Screaming And Drowning” è stata premiata tra le prime 7 proposte in Svezia e tra le prime 200 proposte in Europa, da Serj Tankian (System Of A Down) nella “7 notes Challenge di Creative Armenia”. L’anno successivo (2019) hanno dato vita al loro primo tour internazionale, svoltosi tra Germania e Svezia, con ben oltre 20 concerti.
Nel 2020 hanno pubblicato il loro primo album “Human Nature”. Propirio durante la pandemia hanno scritto il singolo “Distance”, pubblicato poi nel 2022, in cui ogni membro della band descrive il proprio significato in merito alla distanza interpersonale mettendo poi in musica quei sentimenti.
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