ROCK USA
THE LONER
NEIL YOUNG BIOGRAFIA. Neil Young, cantautore e chitarrista canadese, naturalizzato statunitense, si è imposto come uno dei più carismatici e influenti cantautori degli anni ’70. Ha debuttato giovanissimo con gli Squires, proseguendo con la storica formazione dei Buffalo Springfield.
È approdato, successivamente, nel “porto sicuro”, come lui stesso la definisce, della pluripremiata ditta: Crosby, Stills, Nash & Young. Successivamente ha preferito proseguire il suo viaggio musicale da solista, facendosi accompagnare dai Crazy Horse.
C’è da dire però, che se anche li ha voluti accanto a sé per decenni, in fondo, è sempre stato “The Loner”, il solitario. Cosi si autodefiniva, perché ogni sua relazione è sempre stata destinata a brusche interruzioni. Questo a causa del suo destino errante, che gli ha impedito di inserirsi appieno in qualsiasi contesto.
Sarà questo il filo conduttore di tutte le sue vicende, musicali e non.
PROFETA E CANTORE
La sua statura artistica, è stata avvalorata dalla capacità di rappresentare, le nevrosi e le contraddizioni di un’epoca intera. Periodo storico in cui la società era sospesa tra l’utopia hippie e la restaurazione post ’68.
Profeta del fantastico sogno di “cambiare il mondo”, ma anche cantore degli abissi della disperazione individuale, Young ha costruito un canzoniere universale. Infatti ha unito la grinta dei rocker, con la pacatezza dei folksinger più nobili.
STILE
Dal country al garage-punk, dal rock’n’roll al synth-pop, dal soul al blues, dall’hard-rock al metallo pesante, non c’è genere musicale, che questo rocker, non abbia esplorato.
Una delle particolarità di questo artista, risiede nelle enormi differenze musicali fra i suoi album. Neil, è un’artista che si butta nelle novità, riuscendo sempre a mutarsi, mantenendo, con la sua voce di tenore, un filo conduttore.
Sicuramente il fatto che i suoi dischi passino da un folk melodico, al country, al punk, rispecchia i mille volti che, quest’uomo, ha avuto nel suo ruolo di icona. Da militante anti-establishment, a narratore della frenesia urbana, fino a grande cantautore degli spazi aperti e della natura.
Un aspetto singolare della sua natura poliedrica, è la sorprendente distanza fra le sue sonorità, live e in studio. Le prime distorte, ipnotiche, grezze e rock, le ultime melodiche, pulite, rifinite nel dettaglio e molto più folk. Cantautore degli spiriti liberi, Neil Young se si parla di musica, specialmente rock, è decisamente una leggenda.
IL FARO
Neil Young è senza alcun dubbio uno dei più grandi cantautori di sempre. Il suo stile e la sua musica sono stati fonte di ispirazione per altri grandi protagonisti del rock e del folk. Infatti non esiste altro musicista che sia riuscito ad attraversare quattro decenni di rock, restando sempre un faro per i contemporanei, capace di passare con disinvoltura dalla quiete della ballata acustica, alla brutalità della cavalcata rock. Il suo approccio volutamente “grezzo”, lo contraddistingue tanto nei suoi dischi, quanto nei suoi concerti.
È stato considerato, da alcuni, un precursore del punk, mentre, la ruvida passione delle sue performance, ha spinto la critica, gli appassionati e gli stessi musicisti, ad acclamarlo, negli anni ’90, padrino del grunge. È stato inoltre un personaggio determinante per l’evoluzione dell’alternative country e l’alternative rock in generale.
–Uno dei suoi capolavori, Tonight’s The Night (1975), è stato giudicato un album punk ante-litteram.
– “Out of the blue/ Into the black” (1979) era dedicata a Johnny Rotten dei Sex Pistols .
– “Sleeps With Angels” (1994) era un omaggio a Kurt Cobain. Nel suo messaggio di addio, Cobain scrisse proprio la frase di una canzone di Young (“My My, Hey Hey”): “Meglio bruciarsi che svanire”. Un anno dopo, Neil ricambiò commosso sul palco del “Rock’n’roll Hall of Fame”: “Voglio ringraziare Cobain per aver rinnovato la mia ispirazione”.
Ma la febbre younghiana, ha contagiato anche altri nomi del rock degli anni 90. Come: Sonic Youth, Nick Cave, Dinosaur Jr., Pearl Jam, alcuni dei quali hanno partecipato a “The Bridge”, il disco-tributo in suo onore.
L’INASPETTATO ISPIRATORE
Fatto strano, ma vero: Neil Young è stato la fonte ispiratrice di Chris Martin.
I Coldplay, forse, sono la band più lontana, musicalmente parlando, dalla quale ci si può aspettare un legame così forte. Eppure, Young, ha giocato un ruolo chiave anche per Chris Martin, nella realizzazione del singolo “Yellow”.
Tutto è iniziato da uno scherzo in studio, mentre si imitava il grande cantautore: da lì, Chris è approdato all’inaspettata genesi di uno dei più grandi successi dei Coldplay.
LO SAPEVATE CHE… (CURIOSITA NEIL YOUNG)
– Ha vissuto gran parte della sua vita in America, diventando però cittadino statunitense solo nel 2020.
– Viene citato in Certe notti, brano di Luciano Ligabue.
– Young ha diretto (o co-diretto) alcuni film utilizzando lo pseudonimo Bernard Shakey. Tra i tanti troviamo: Journey Through the Past (1973), Rust Never Sleeps (1979), Human Highway (1982), Greendale (2003), e CSNY/Déjà Vu (2008).
– Su Instagram Neil Young ha un account ufficiale da migliaia di follower.
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