ROCK NEWS
IL RITORNO DEI MUSE, È USCITO “WILL OF THE PEOPLE”
MANEGGIARE CON CURA
Sono passati 4 anni dall’ultimo lavoro in studio della band “Simulation Theory” e da allora è successo praticamente di tutto. Per quanto riguarda i Muse, hanno dovuto affrontare un mastodontico tour mondiale, che li ha tenuti impegnati tra il 2018 e il 2019, al quale ha fatto seguito un film concerto molto ambizioso; si sono presi in seguito una pausa più lunga del previsto prima di riprendere a comporre e hanno curato una nuova edizione di “Origin Of Symmetry” per il suo ventennale. Per quanto riguarda noi… beh sappiamo tutti cosa abbiamo dovuto affrontare ed è proprio di questi anni di pandemia che i Muse vogliono parlarci nel nuovo disco, analizzandoli da diversi punti di vista e affiancandoli ad altre problematiche emerse nella nostra società nel recente passato.
ASCOLTA I NOSTRI PODCAST
MANEGGIARE CON CURA
Tornare nei negozi con un nuovo disco dopo tutto ciò è assai difficile, perciò quello della band britannica (Il Ritorno dei Muse) è un disco da maneggiare con cura, innanzitutto perché ogni nuova uscita di un gruppo del calibro dei Muse, star planetarie, genera a prescindere un hype clamoroso (creato a sua volta dalla band stessa, che prima del disco ha rilasciato ben 4 singoli) che rischia di rovinare il prodotto, poiché ogni volta si spera di trovarsi difronte al nuovo “Absolution” o “Origin Of Symmetry”, nati in contesti diversi e irripetibili, e si finisce col rimanere delusi nel proprio ancoraggio al passato.
Altro motivo per il quale l’album va affrontato con cautela è che esso è estremamente variegato. Il disco, infatti, nasce da due input principali: la volontà della band di attuare un ritorno alle origini e la richiesta da parte dei discografici di rilasciare un “The best of”, un’antologia dei loro brani migliori. Il risultato che ne viene fuori è una raccolta dei loro stili, che si spoglia delle vesti elettroniche di “Simulation Theory” e guarda più al passato, recuperando in parte il suono duro dei primi dischi.
PRODUZIONE DEL DISCO
Si parte con il glam rock di “Will Of The People”, che riecheggia a tratti “Uprising”, che è subito seguito dall’elettronica di “Compliance”. Ci si muove attraverso il rock sinfonico di “Liberation” ripreso da “United States Of Eurasia”, il metal più puro e mai sentito prima nei Muse di “Won’t Stand Down” e la toccante ballata per solo piano “Ghosts”. Seguono nell’eclettismo di questo disco l’atmosfera spooky di “You Make Me Feel Like It’s Halloween”, degna del nome che porta, e il mix di metal, industrial e progressive di “Kill Or Be Killed”.
Avvia verso la chiusura del disco una coppia di brani più deboli formata dalla delicata “Verona”,che sembra rifarsi in alcuni punti a “Guiding Light”, e dalla poppeggiante “Euphoria”. L’album recupera vigore con un’epica traccia conclusiva in pieno stile Muse: “We Are Fucking Fucked” chiude i giochi con i suoi riff granitici regalando un finale apocalittico quanto sorprendente e d’impatto.
A TEMA COVID 19
Per quanto concerne i testi non possono di certo mancare le liriche complottistiche incentrate sul controllo esercitato sulla popolazione e la necessità da parte di questa di sollevarsi e attuare una rivoluzione (le si possono riscontrare in brani come “Will Of The People”, “Compliance” e “Won’t Stand Down”), tipiche del leader Matt Bellamy e degne di un disco che si chiama per l’appunto “la volontà del popolo”.
Il tema portante dell’album però risulta essere la pandemia da Covid-19, analizzata sotto diversi aspetti a livello sociale, e ne derivano quindi temi come: la morte di propri cari dovuta al virus in “Ghosts”; le violenze domestiche subite dalle donne durante la quarantena in “You Make Me Feel Like It’s Halloween”; i contatti proibiti in “Verona” e la necessità disperata di tornare alla libertà in “Euphoria”.
Al di fuori di ogni categoria tematica troviamo la conclusiva “We Are Fucking Fucked” con un testo estremamente apocalittico e tutt’altro che rassicurante, che costituisce un po’ la “summa” di tutti i problemi della società contemporanea tra virus, guerre e preoccupanti cambiamenti climatici.
SENZAZIONI E RECENSIONE
Nel complesso, ciò che ne viene fuori è un disco all’altezza delle aspettative, con un sound che veramente rappresenta un ritorno al passato, recuperando molto le sonorità di “The Resistance” nello specifico e affiancandole a suoni e riff più heavy, che tutti i fan della band inglese ameranno. Tra le note positive troviamo inoltre un Matt Bellamy, che torna a destreggiarsi abilmente tra arpeggi classicheggianti al pianoforte e tecnici assoli di chitarra degni di nota, e un Dominic Howard in gran spolvero che per l’occasione aggiunge al suo set di batteria un doppio pedale, raramente sentito prima.
Gli aspetti più deludenti sono da rintracciare invece in un Chris Wolstenholme poco presente e, rispetto a come aveva abituato in passato, con uno scarso numero di giri di basso realmente in evidenza e nell’esigua durata del disco, meno di 40 minuti, nel quale ci si poteva aspettare qualche brano in più, ma che se non altro risulta essere compatto e privo di momenti morti.
Nonostante ciò, il disco piace e, come spesso accade, più lo si ascolta e più si è in grado di apprezzarne le nuove composizioni così come l’incredibile talento di questo trio che, ormai da 20 anni infiamma i palcoscenici di tutto il mondo e continuerà a farlo a lungo nel tour mondiale che prenderà avvio nel prossimo anno. Per ora, tuttavia, non ci resta che goderci questo nuovo lavoro in studio e il ritorno in scena dei Muse.
TRACKLIST:
- Will Of The People
- Compliance
- Liberation
- Won’t Stand Down
- Ghosts (How Can I Move On)
- You Make Me Feel Like It’s Halloween
- Kill Or Be Killed
- Verona
- Euphoria
- We Are Fucking Fucked
PS. Per un’analisi completa e più approfondita traccia per traccia dell’album, in allegato troverete il link del video realizzato da Luca Si Criscio e Mattia Caporrella e pubblicato sul canale You Tube di quest’ultimo, nel quale si discorre ampiamente di questo ultimo lavoro in studio dei Muse: