MAUNA LOA SPECIALE INTERVISTE


RISING STARS INTERVISTE: SPECIAL GUEST MAUNA LOA


INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE

Trentaduesimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (MAUNA LOA), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!

Gli ospiti di oggi, all’interno del nostro format, sono i MAUNA LOA che ci propongono SCARABOCCHI.

Arianna Rebel, con la sua contagiosa allegria e un sorriso sempre pronto, si addentra in un mondo di storie sempre diverse, ma unite da una sola passione: quella per la musica. Attraverso le sue parole, ci svela i progetti, le gioie e le fatiche di artisti, visionari e sognatori, che con la loro arte abbelliscono e arricchiscono il panorama musicale.
La produzione è curata Ark.

Info e iscrizioni su 

risingstars@rockandwow.it 


BIOGRAFIA

La band Mauna Loa nasce nel 2017 con il chiaro intento di creare musica inedita e cantata in italiano.

Tra chiusure e mascherine, nel dicembre 2021 pubblica il primo album intitolandolo con il nome della band, Mauna Loa per l’appunto. Un album genuino, diretto e senza fronzoli con una inclinazione verso un rock melodico e molto fruibile.


L’8 Marzo 2024 è uscito il nuovo singolo dal titolo SCARABOCCHI che da il nome al secondo album in
uscita sempre nel 2024.


La formazione dell’album:
Simone Molena batteria
Andrea Sarti basso
Giorgio Bisson chitarra
Davide Nomicisio chitarra
Luana Zappalà voce
Erika Tanfoglio seconda voce


Mauna Loa Intervista e Biografia
Mauna Loa Intervista e Biografia

RECENSIONE
a cura di Nik Morini

I Mauna Loa tornano a regalarci un nuovo singolo, uscito questo otto marzo, chiamato “Scarabocchi”, un brano rock melodico ed energico allo stesso tempo.

La band, guidata dalla voce solista di Luana Zappalà, porta un brano orecchiabile, seppur con una struttura originale e ben azzeccata, che non presenta un ritornello da subito riconoscibile, ma dei versi ripetuti che scavano in profondità dell’essere, e un “secondo ritornello” cantato a due voci, che dà un senso ancora più melodico e di impatto al brano. Infatti, la voce di Luana si presenta come un grido nostalgico, sicuro e determinato, e al contempo pieno di energia e potenza.

La forza del brano la possiamo udire inoltre nel ritmo incalzante della base ritmica; non a caso, è la batteria a iniziare per prima, e all’energia rock data dalle due chitarre, acide e aggressive all’inizio, e al contempo melodiose e molto tese a emozionare e coinvolgere il pubblico, come nel momento dell’assolo finale o dei passaggi intermedi.

L’epicità del brano, il crescendo continuo nella struttura e nella strumentazione, e le voci femminili dalle vibes rock melodico danno un tocco di sinfonico che abbellisce e rende forse più fruibile e ancor più diretto il genere e lo stile della band, che fa sempre più progressi.



INTERVISTA PER ROCKANDWOW
a cura di Arianna Rebel

Nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars, la redazione di Rockandwow ha accolto degli ospiti molto talentuosi i: MAUNA LOA.
In questa speciale intervista, la band ha rilasciato due gemme: una sotto forma di registrazione audio e l’altra tramite parole scritte. Un doppio incontro con la loro musica e la loro anima, che ci porta in un viaggio attraverso note ed emozioni.

  1. Come vi siete conosciuti e come avete scelto il nome della band?

    Davide e Simone si conoscevano già da tempo. Davide si era preso una pausa musicale mentre Simone invece che stava suonando con altre cover band conosce Luana e la individua come possibile cantante per creare quel progetto di cui parlavano da tempo. Nel 2017 nasce il nostro primo brano: Veleno. Scritto a tre mani con lo spirito dal carattere giusto. E in quel periodo Veleno è stato solo il primo di una continua elaborazione vulcanica di suoni, testi e musiche. Il nome della band è proposto da Simone che trova
    ispirazione dal vulcano delle Hawaii caratteristico per passare dalla quiete all’impeto esplosivo della sua grandezza Ecco noi siamo un vulcano di idee! Mauna Loa.


  2. Cosa vi ispira a scrivere le vostre canzoni e quali sono i temi ricorrenti nei vostri testi?

    I testi si ispirano alle sensazioni che viviamo nel presente, oppure a fatti vissuti in passato. Ci piace elaborare spontaneamente il vissuto.


  3. Come descrivereste il vostro processo creativo e come collaborate tra di voi?

    Il processo creativo nasce appunto dalla spontaneità di ogni singolo elemento della band. Quando un
    elemento ha qualche idea, che sia un brano scritto o una melodia la si porta in sala e inizia la magia: tutti ci mettiamo lo stesso impegno per comporla senza snaturare la propria vena artistica, che è quello che ci contraddistingue.


  4. Come gestite le critiche e i conflitti interni alla band?

    Come in tutti i migliori matrimoni i conflitti esistono e ci saranno sempre, fa parte del gioco. Tuttavia, che nel nostro caso sono praticamente inesistenti, anche le situazioni di tensione ci aiutano e crescere e rafforzarci: qualche volta è successo che si abbiano delle vedute diverse ma tutto rimane circoscritto in sala prove, ci si confronta e si arriva a una soluzione, sempre! Abbiamo troppo a cuore questo progetto per gettarlo alle ortiche.


  5. Quali sono i vostri progetti futuri e quali sono le vostre ambizioni artistiche?

    Finito questo periodo di sponsorizzazione del nostro secondo album Scarabocchi ci metteremo già al lavoro per il terzo, abbiamo già delle bozze pronte che non abbiamo potuto inserire in questo album che aspettano solo di prendere forma.


  6. Come avete sviluppato il vostro suono distintivo e come lo descrivereste?

    Il nostro suono è sempre contraddistinto da una base solida che è il rock, con l’arrivo di Andrea prima (Basso), Giorgio dopo (Chitarra) ed Erika (seconda voce) abbiamo raggiunto la completezza armonica. Le nostre ritmiche sono graffianti, il suono che ne deriva è dato in parte dalla strumentazione e in parte dalle
    qualità tecniche di ogni singolo elemento.
    Questo per quanto riguarda l’esibizione “live”, poi per quanto riguarda l’ambito registrazione il suono è opera del magnifico lavoro fatto dal nostro caro amico Luca Liviero (Bios Music) che riesce sempre a esaltare anche le cose più semplici. Un ottimo professionista, una persona sempre disponibile ad ascoltare e
    mettere in atto le nostre le idee più complesse, un vero valore aggiunto nella realizzazione dei nostri album.


DISCOGRAFIA

HOT BLOOD SPIRIT SPECIALE INTERVISTE


RISING STARS INTERVISTE: SPECIAL GUEST HOT BLOOD SPIRIT


INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE

Trentunesimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (HOT BLOOD SPIRIT), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!

L’ospite di oggi, all’interno del nostro format, è HOT BLOOD SPIRIT che ci propone MY GINGA O REY EO.

Arianna Rebel, con la sua contagiosa allegria e un sorriso sempre pronto, si addentra in un mondo di storie sempre diverse, ma unite da una sola passione: quella per la musica. Attraverso le sue parole, ci svela i progetti, le gioie e le fatiche di artisti, visionari e sognatori, che con la loro arte abbelliscono e arricchiscono il panorama musicale.
La Produzione è curata da Ark.

Info e iscrizioni su 

risingstars@rockandwow.it 


BIOGRAFIA

Mi chiamo Martino, in arte The Hot Blood Spirit. Sono un cantautore pugliese di 40 anni. Ho iniziato a scrivere canzoni all’età di 29 anni; prima, la mia passione era solo il calcio. Suono l’armonica e scrivo canzoni.

Oltre alla partecipazione a Sanremo Rock 33a, ho fatto una semifinale al Tour Music Fest come cantautore. Diciamo però che io prediligo suonare per dare qualcosa alla gente piuttosto che per i titoli, anche se ovviamente fa piacere avere un riscontro.

Le mie canzoni sono viscerali e istintive, e anche il mio modo di scriverle. Mi vengono di getto spesso quando non le cerco.

Mi ispiro e mi piace il folk e il rock anni ’60. Le mie canzoni racchiudono in loro messaggi positivi per cercare di migliorare il nostro modo di vivere e, così facendo, essere più felici.

La mia canzone “My Ginga o Rey e Eo” è un brano sul grande calciatore brasiliano Pelé e sul suo calcio di strada, la ginga appunto.

Molti ragazzi brasiliani evadono e sono evasi dalla droga, dalla miseria interiore, dalla povertà e dalla delinquenza con la ginga.

“Così tanta ingenuità e potenza allo stesso tempo, amico, questa è la ginga.”


Hot Blood Spirit  Intervista e Biografia
Hot Blood Spirit Intervista e Biografia

RECENSIONE
a cura di Nik Morini

Torna lo spirito cantautorale impegnato di Martino Checchia, in arte già noto come The Hot Blood Spirit, con il brano “My Ginga, o’ Rey e Eo”. L’inedito è un tributo originale alla figura di Pelé, storico calciatore, allenatore e poi ministro dello sport del Brasile, venuto a mancare di recente. Pelé rappresenta da sempre un simbolo per le generazioni di calciatori, e per il cantautore stesso. Quest’ultimo canta come il calcio sia stato soprattutto grazie alla figura di Pelé l’alternativa di riscatto per quelle generazioni cresciute nella povertà, talvolta nella delinquenza e nell’abuso di droga, da un mondo ingiusto e sbagliato.

“My Ginga” è l’inno di Martino Checchia, un brano pop cantautorale dalle sonorità folk e indie. Si presenta come un vero e proprio inno, con una struttura che ripete il ritornello più volte, proprio come un canto spirituale. La tematica affrontata è alternativa e potente. Come afferma l’autore: “Così tanta ingenuità e potenza allo stesso tempo, amico, questa è la ginga.” La forza di questo brano risiede nella sua coscienza storica e nel messaggio di impegno sociale che trasmette attraverso la musica. Il suo stile viscerale e istintivo nello scrivere canzoni ritorna con una consapevolezza più forte nel cantautore, proprio grazie al potente messaggio positivo trasmesso con questo inno, che ci guida fuori dallo smarrimento della vita.



INTERVISTA PER ROCKANDWOW
a cura di Arianna Rebel

Nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars, la redazione di Rockandwow ha accolto un ospite indiscusso: HOT BLOOD SPIRIT.
In questa speciale intervista, l’artista ha rilasciato due gemme: una sotto forma di registrazione audio e l’altra tramite parole scritte. Un doppio incontro con la sua musica e la sua anima, che ci porta in un viaggio attraverso note ed emozioni.

  1. Come hai scelto il tuo nome d’arte?

    The Hot Blood Spirit è un po’ come dire “per aspera ad Astra”, un’interessante fusione tra la terra e il cielo. L’elemento “Hot Blood” (sangue caldo) rappresenta qualcosa di profondamente terreno, mentre “Spirit” evoca qualcosa di divino e celestiale. In sostanza, il messaggio è che attraverso la sofferenza e la lotta per ciò che è vero e giusto, si può raggiungere una forma di benessere. Questo concetto rivaluta la parola “sacrificio”, poiché spesso nel mondo ci sono persone che hanno tutto ciò che desiderano ma che comunque si sentono infelici.


  2. Cosa ti ispira a scrivere canzoni e quali sono i temi ricorrenti nei tuoi testi?

    I testi delle mie canzoni sono sempre autobiografici. Parto sempre dall’esperienza personale per arrivare alla composizione della canzone. Naturalmente, tutto viene mascherato attraverso metafore e simbolismi. Tuttavia, questi testi autobiografici possono essere interpretati e fatti propri dagli ascoltatori. La battaglia interiore che tutti affrontiamo ci accomuna e rende i testi accessibili a chiunque li ascolti.


  3. Hai mai avuto l’opportunità di esibirti in luoghi o eventi particolari?

    Non ho avuto molte esperienze sui palchi. Tuttavia, posso dire che le semifinali di Sanremo Rock 33a sono state un bel traguardo. Personalmente, non amo molto il palco. Trovo che il mondo dello spettacolo possa soffocare lo spirito dell’artista. A volte, l’artista rischia di essere annientato da questa vita frenetica e dai riflettori.


  4. Quali sono le vostre principali influenze musicali e come le incorporate nel vostro stile?

    Le mie influenze musicali sono sia culturali che legate alla musica stessa. Culturalmente, ammiro artisti come Battiato e Branduardi, non solo per le loro canzoni, ma anche per il loro bagaglio umano. Musicalmente, mi piace molto il folk degli anni ’60. Apprezzo quando la musica è contaminata dalla natura. Adoro gruppi come i Creedence Clearwater Revival, e una delle mie canzoni preferite è “Hurricane” di Bob Dylan.


  5. Come resti aggiornato sulle ultime tendenze musicali e come le incorpori nella tua musica?

    Personalmente, non guardo alle ultime tendenze musicali. Trovo ispirazione guardando dentro di me e osservando ciò che mi circonda nella mia vita quotidiana. Credo che attingere dal passato sia fondamentale sia culturalmente che musicalmente. Se guardiamo indietro, vediamo grandi band come gli Aerosmith, i Beatles e i Rolling Stones, oltre a personalità come Bob Dylan, Pierangelo Bertoli e Franco Battiato. Questi artisti hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica.

DISCOGRAFIA