RISING STARS INTERVISTE: SPECIAL GUEST MAUNA LOA
INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE
Trentasettesimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (MAUNA LOA), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!
Tornano come ospiti all’interno (ascolta l’intervista precedente) del nostro format, i MAUNA LOA che ci propongono il loro nuovo album SCARABOCCHI.
Arianna Rebel, sempre sorridente e piena di entusiasmo, si immerge nel racconto di storie uniche.
Ogni storia è legata dalla passione per la musica. Con le sue interviste, ci fa scoprire i progetti e le emozioni degli artisti. Ci parla dei visionari e dei sognatori che con la loro arte arricchiscono il panorama musicale.
La produzione è curata Ark.
Info e iscrizioni su
BIOGRAFIA
La band Mauna Loa nasce nel 2017 con il chiaro intento di creare musica inedita e cantata in italiano.
Tra chiusure e mascherine, nel dicembre 2021 pubblica il primo album intitolandolo con il nome della band, Mauna Loa per l’appunto. Un album genuino, diretto e senza fronzoli con una inclinazione verso un rock melodico e molto fruibile.
L’8 Marzo 2024 è uscito il nuovo singolo dal titolo SCARABOCCHI che da il nome al secondo album pubblicato il 12 Aprile 2024.
La formazione dell’album:
Simone Molena (batteria)
Andrea Sarti (basso)
Giorgio Bisson (chitarra)
Davide Nomicisio (chitarra)
Luana Zappalà (voce)
Erika Tanfoglio (seconda voce)
RECENSIONE
a cura di Nik Morini
I Mauna Loa tornano sempre più uniti e propositivi con il loro secondo e nuovo album in studio, “Scarabocchi”: un album davvero ricco di storie, di una profondità concettuale, anticipato dall’omonima canzone uscita come singolo sugli store digitali. Il tutto accompagnato da una potenza musicale e ritmica da band in fase di continua crescita e maturazione.
Introdotto da echi sperimentali di chitarra elettrica. Sopra un basso, che anticipa il ritmo, si fa strada ‘Piega l’anima’. È la opening track dell’album.
Questo brano, grazie ai continui cambi ritmici e melodici, dà un tocco quasi progressive alla band, il cui genere principale è di fatto l’alternative rock.
È la voce di Luana Zappalà, cantante solista della band, a guidare l’ascoltatore in questo viaggio dentro le pieghe dell’anima e del cuore dell’io narrante. Un viaggio di rinascita e vigore femminile. La voce di Luana è un grido nostalgico, ma sicuro e determinato. Con energia, dà potenza a ogni brano dell’album.
“L’attesa”, il secondo brano, si ispira al rock classico, ricordando U2 e Blondie. Il suono delle chitarre e la ritmica decisa conferiscono originalità e modernità.
“Scarabocchi”, il terzo brano, sfugge al ritornello tradizionale. Infatti offre versi ripetuti e un “secondo ritornello” a due voci. Questo arricchisce il pezzo di melodia e impatto. Il risultato è sorprendente perché, in questo modo, la band ottiene ugualmente un brano orecchiabile, con una struttura originale e ben azzeccata.
La band ha due chitarre: una scelta che mira a emozionare con melodie e coinvolgere in parti più intense.
Il quarto brano, “Capita”, si distingue per chitarre dolci e un ritmo cadenzato. È la ballad del gruppo, un momento di pausa e catarsi. In “Scarabocchi” infatti si parla di “parole al vento” e risentimenti. È bene lasciarli andare per esplorare l’animo umano.
Dal dolore e dal disappunto, nasce sempre una rinascita. Questa rinascita segna il nostro “giorno speciale”. Questo è il titolo del brano che inaugura la seconda parte dell’album. L’io narrante si rafforza e combatte. Riconosce la propria forza, vede la fragilità nell’altro, colui che ha causato dolore. Questa è la storia di “Il Re”.
L’io narrante si apre in “Niente di fragile”, condividendo racconti di viaggi intrapresi e di oggetti non fragili, simboli di una resilienza acquisita. Questi elementi rappresentano tutto ciò che è necessario per avventurarsi in nuovi orizzonti, armati di rinnovate consapevolezze. Nel penultimo brano, Luana impreziosisce il sound quasi funky dei Mauna Loa. Il pezzo prende vita grazie a un basso slap che introduce e guida verso un ritornello estremamente coinvolgente.
L’energia contagiosa dell’ultimo brano rende la musica vibrante e accessibile. Invita all’immersione totale nell’esperienza sonora della band.
“Non l’ho detto mai” segna il finale. La band libera la chitarra solista con assoli intensi. Melodia e tecnica si fondono in distorsione. Un addio temporaneo all’ascoltatore, avvolto dalla forza del gruppo.
Questo ambizioso progetto ha trovato un equilibrio fra le chitarre elettriche di Giorgio Bissone e Davide Nomicisio, che dialogano in sintonia energica fra loro.
Le voci, entrambe femminili: quella solista di Luana Zappalà, è un grido melodico di vigore e passione. Sullo sfondo, combattente, risuona il controcanto equilibrato di Erika Tanfoglio
Il tutto sopra una base ritmica solida data dal basso di Andrea Sarti e dalla batteria di Simone Molena.
INTERVISTA PER ROCKANDWOW
a cura di Arianna Rebel
Nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars, la redazione di Rockandwow ha accolto degli ospiti molto talentuosi i: MAUNA LOA.
In questa speciale intervista, la band ha rilasciato due gemme: una sotto forma di registrazione audio e l’altra tramite parole scritte. Un doppio incontro con la loro musica e la loro anima, che ci porta in un viaggio attraverso note ed emozioni.
- Come vi siete conosciuti e come avete scelto il nome della band?
Davide e Simone si conoscevano già da tempo. Davide si era preso una pausa musicale mentre Simone invece che stava suonando con altre cover band conosce Luana e la individua come possibile cantante per creare quel progetto di cui parlavano da tempo. Nel 2017 nasce il nostro primo brano: Veleno. Scritto a tre mani con lo spirito dal carattere giusto. E in quel periodo Veleno è stato solo il primo di una continua elaborazione vulcanica di suoni, testi e musiche. Il nome della band è proposto da Simone che trova
ispirazione dal vulcano delle Hawaii caratteristico per passare dalla quiete all’impeto esplosivo della sua grandezza Ecco noi siamo un vulcano di idee! Mauna Loa. - Cosa vi ispira a scrivere le vostre canzoni e quali sono i temi ricorrenti nei vostri testi?
I testi si ispirano alle sensazioni che viviamo nel presente, oppure a fatti vissuti in passato. Ci piace elaborare spontaneamente il vissuto. - Come descrivereste il vostro processo creativo e come collaborate tra di voi?
Il processo creativo nasce appunto dalla spontaneità di ogni singolo elemento della band. Quando un
elemento ha qualche idea, che sia un brano scritto o una melodia la si porta in sala e inizia la magia: tutti ci mettiamo lo stesso impegno per comporla senza snaturare la propria vena artistica, che è quello che ci contraddistingue. - Come gestite le critiche e i conflitti interni alla band?
Come in tutti i migliori matrimoni i conflitti esistono e ci saranno sempre, fa parte del gioco. Tuttavia, che nel nostro caso sono praticamente inesistenti, anche le situazioni di tensione ci aiutano e crescere e rafforzarci: qualche volta è successo che si abbiano delle vedute diverse ma tutto rimane circoscritto in sala prove, ci si confronta e si arriva a una soluzione, sempre! Abbiamo troppo a cuore questo progetto per gettarlo alle ortiche. - Quali sono i vostri progetti futuri e quali sono le vostre ambizioni artistiche?
Finito questo periodo di sponsorizzazione del nostro secondo album Scarabocchi ci metteremo già al lavoro per il terzo, abbiamo già delle bozze pronte che non abbiamo potuto inserire in questo album che aspettano solo di prendere forma. - Come avete sviluppato il vostro suono distintivo e come lo descrivereste?
Il nostro suono è sempre contraddistinto da una base solida che è il rock, con l’arrivo di Andrea prima (Basso), Giorgio dopo (Chitarra) ed Erika (seconda voce) abbiamo raggiunto la completezza armonica. Le nostre ritmiche sono graffianti, il suono che ne deriva è dato in parte dalla strumentazione e in parte dalle
qualità tecniche di ogni singolo elemento.
Questo per quanto riguarda l’esibizione “live”, poi per quanto riguarda l’ambito registrazione il suono è opera del magnifico lavoro fatto dal nostro caro amico Luca Liviero (Bios Music) che riesce sempre a esaltare anche le cose più semplici. Un ottimo professionista, una persona sempre disponibile ad ascoltare e
mettere in atto le nostre le idee più complesse, un vero valore aggiunto nella realizzazione dei nostri album. - Qual è il vostro pubblico ideale e come interagite con i vostri fan?
Ogni volta che saliamo su un palco davanti al pubblico proviamo delle bellissime sensazioni e abbiamo sempre avuto la fortuna di incontrare persone stupende che ci hanno accolto e dimostrato di gradire le nostre esibizioni! Speriamo di trasmettere a chi ci ascolta un momento piacevole e creare interesse a chiunque ha occasione di sentirci. Abbiamo un gruppo di fedeli Amici che cerca di supportarci il più possibile e per noi sono uno stimolo incredibile, siamo grati a ognuno di loro anche per i preziosi consigli e oneste critiche che ci aiutano a crescere come Band. - Quali sono le vostre canzoni preferite da eseguire dal vivo e perché?
In realtà, ci troviamo spesso in difficoltà a dover scegliere solo qualcuno tra i nostri brani per qualche esibizione! Giustamente in base ai tempi e spazi che riusciamo ad avere dobbiamo selezionarli ma è una dolce tortura per noi, perché amiamo suonare tutti i nostri pezzi e ogni volta tornano ad avere effetto emotivo in noi in base al momento che singolarmente viviamo personalmente! - Come vi tenete aggiornati sulle ultime tendenze musicali e come le incorporate nella vostra musica?
È importante conoscere le varie evoluzioni e tendenze musicali del momento ma all’interno della Band siamo tutti in sintonia e convinti di seguire il nostro istinto sia per i testi che per la musica dei nostri pezzi. Ci piace realizzare la nostra passione al di la delle mode e delle imposizioni del mercato musicale, che ovviamente rispettiamo, ma sentiamo il bisogno di essere liberi di creare la nostra musica convinti della nostra forte personalità. - Quali sono state le maggiori sfide che avete affrontato come band e come le avete superate?
Essere una Band è una sfida continua! Siamo messi alla prova da tante difficoltà: la distanza tra i componenti, il tempo che manca sempre a tutti, i momenti no che ognuno di noi vive e deve affrontare, gli impegni personali che a noi adulti ci tocca…. La carta vincente per noi è stata la sincerità! Siamo molto uniti e quando si presenta il momento “no” lo affrontiamo tutti insieme e ci chiariamo; cerchiamo di trovare la soluzione per il bene della Band, anche se dentro di noi in primis è nato un forte senso di Amicizia vera….. lo spieghiamo in questo modo, anche se il tutto ovviamente nella realtà è contornato da litigi, scleri, pianti, notti in bianco e telefonate di sfogo a due! - Qual è il vostro consiglio per le giovani band che stanno iniziando la loro carriera musicale?
Ragazzi la Musica salva! qualunque genere, strumento, tendenza, moda, formazione, collaborazione….in qualunque forma e dimensione credete nella Musica! Date a voi stessi la possibilità di provare le emozioni che la Musica può dare! Ma non solo al fine di sfondare o diventare chissà chi…. chi sa vivere nella musica ha una ricchezza infinita anche suonando in una cantina di casa e quando trovate le persone giuste con cui condividerlo….ecco questo è già il top!