POISON BLACKOUT SPECIALE INTERVISTE


RISING STARS INTERVISTE: SPECIAL GUEST POISON BLACKOUT


INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE

Ventinovesimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (POISON BLACKOUT), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!

Gli ospiti di oggi, all’interno del nostro format, sono i POISON BLACKOUT che ci propongono FIX MYSELF. La band non è nuova all’interno del salottino di Arianna: di fatto sono stati precedentemente protagonisti di una prima intervista che potrete ascoltare qui

Intervista condotta da Arianna Rebel, la quale si pone, come suo solito, in una versione frizzante e cordiale verso i protagonisti di oggi.
La Produzione è curata da Ark.

Info e iscrizioni su 

risingstars@rockandwow.it 


BIOGRAFIA

“I Poison Blackout” sono una rock band indipendente originaria di Bergamo, attiva da diversi anni nella scena nazionale. Il loro brano di esordio, “Silence”, rimane primo in classifica su diverse radio del territorio nazionale. La première del singolo “One Love” è stata pubblicata in esclusiva per Metal Hammer. Il brano “Not Fair” è stato presentato sul prestigioso palco dell’Ariston in occasione della finale di Sanremo Rock.

A novembre 2021, hanno pubblicato il loro primo album ufficiale, “Inner Shelters And Starry Skies”, distribuito da Artist First. Grazie alla partecipazione durante l’anno su palchi storici ed eventi importanti tra Milano, Genova e Torino, la band ha ottenuto un’impennata di ascolti e ha cominciato ad affermarsi specialmente nel nord Italia.

A gennaio 2023, hanno pubblicato un nuovo EP, intitolato “Blood n’ Sins”. Federico Carbone, cantante, songwriter e polistrumentista, è l’unico membro fisso della line-up.


 Poison Blackout Intervista e Biografia
Poison Blackout Intervista e Biografia

RECENSIONE
a cura di Arianna Rebel

“Fix Myself”, l’ultimo singolo dei Poison Blackout, è un inno di potenza pura che cattura l’attenzione fin dal primo accordo. Questa canzone ha dei chiari richiami ai grandi del nu metal come i Linkin Park, ma allo stesso tempo si distingue per la sua identità unica, tipica di ogni lavoro dei Poison Blackout.

Le strofe sono caratterizzate da un rap incisivo che prepara il terreno per l’intensità del ritornello. Quest’ultimo esplode con una forza incontenibile, portando la canzone a un livello emotivo elevato. È difficile restare indifferenti di fronte a tale potenza!

Il vigore e l’energia di “Fix Myself” sono evidenti in ogni elemento della traccia. La voce del cantante si fonde perfettamente con l’aggressività degli strumenti, creando un’armonia di suoni che colpisce l’ascoltatore.

Un elemento centrale del brano è la tematica dell’accettazione di sé. Ci insegna una lezione preziosa: non importa quanto ci sforziamo, non riusciremo mai a piacere a tutti. E questo è perfettamente normale. È un inno alla libertà di essere se stessi, senza compromessi.

“Aiutami a capire cosa c’è che non va in me, sto facendo del mio meglio ma non trovo un modo per aggiustarmi.” (Cit. Fix Myself)

In conclusione, “Fix Myself” dei Poison Blackout è una canzone che lascia un’impressione duratura e assolutamente positiva in chi l’ascolta. Se siete fan del nu metal in cerca di qualcosa di potente e carico di emozioni, questa canzone è un ascolto assolutamente imperdibile.



INTERVISTA PER ROCKANDWOW
a cura di Arianna Rebel

La redazione di Rockandwow ha ospitato, nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars, un’altra band degna di nota.

Ospiti indiscussi in questo speciale interviste, sono i POISON BLACKOUT, che ne hanno rilasciate ben due distinte: una audio e una scritta.


1. Come vi siete conosciuti e come avete scelto il nome della band?

“I Poison Blackout si sono sempre chiamati così. Nati nel 2011 dall’idea di avere un mio progetto musicale, ho sempre mantenuto lo stesso nome. Questo mi ha aiutato a identificarmi nella scena e, in un certo senso, anche ad acquisire una certa lore, dato che ‘siamo in giro da tanto tempo’. Gli attuali membri della band e del team che c’è alle spalle sono stati arruolati durante le situazioni e i momenti più disparati. Lorenzo Venturelli, alla chitarra, è al mio fianco dal 2017. Lorenzo Beltrami, alla batteria, è stato ingaggiato come turnista dopo avermi aiutato a produrre le nostre primissime demo nel 2018.”


2. Quali sono le vostre principali influenze musicali e come le incorporate nel vostro stile?

Le nostre principali fonti di ispirazione sono le band che ascoltiamo ogni giorno. Sebbene ognuno di noi abbia le sue preferenze, spesso ci ritroviamo a condividere l’ammirazione per artisti importanti come Linkin Park, Bring Me The Horizon, Deftones e affini. Ci sono poi suoni più ricercati, come certi brani dei The Contortionist, e riff iconici di varie band che possono spaziare dai Pantera fino ai Korn. Se dovessi fare un paragone con una band famosa che opera in modo simile a noi, direi i Papa Roach.



3. Quali sono i vostri progetti futuri e quali sono le vostre ambizioni artistiche?

L’ambizione è grande e ci unisce, motivandoci a proseguire nonostante la strada sia tutta in salita. Abbiamo tantissimo materiale in cantiere, a partire dal nuovo singolo appena pubblicato, fino a quelli futuri. Stiamo anche organizzando un concerto-evento di cui non vediamo l’ora di fornire ulteriori informazioni. Tenete gli occhi puntati sui nostri social!


4. Qual è il vostro approccio alla scrittura di testi e come li adattate alla vostra musica?

I testi nascono quasi sempre da flussi di pensieri che genero mentre sono in giro. Oppure, mentre sono intento a fare azioni in cui la mente, in un certo senso, è libera, come guidare, ascoltare musica leggera o andare a correre. Tutti i ragionamenti che faccio, se hanno del potenziale, vengono annotati. Al momento del bisogno, sono pronti per diventare testi che descrivono fedelmente spaccati di vita e situazioni vissute in prima persona.

5. Come vi siete adattati ai cambiamenti nel settore musicale negli ultimi anni?

Così come la musica è in continuo movimento e non cesserà mai di mutare, lo stesso vale per il settore discografico. Negli ultimi anni, si sono affermati diversi modus operandi che, a nostro parere, stravolgono il concetto di pubblicazione. Le piattaforme di musica liquida stanno sminuendo l’arte: una persona con 10-15€ mensili ha accesso a tutta la musica del mondo, e per questo non ne conosce più il reale valore e non compra gli album alle bancarelle del merch. Tutti possono ascoltare tutto, ma al contempo, buona parte della gente non ascolta niente, perché tutti i consigli musicali sono guidati da algoritmi e strategie di marketing più raffinate, impensabili fino a qualche anno fa.




6. Come vi siete evoluti come musicisti e come band nel corso degli anni?

In linea con quanto riportato nella risposta precedente, anche come musicisti abbiamo vissuto un cambiamento significativo. Se dovessimo dividere in percentuali il tempo impiegato per la band, diremmo che solo il 10% del tempo è dedicato a suonare lo strumento. Il resto del tempo è investito nella creazione di contenuti per i social (post, foto, video, contenuti vari per TikTok, ecc.) e, ovviamente, nelle relazioni pubbliche. Grazie a internet, possiamo fare ampie ricerche per trovare sempre nuovi luoghi dove esibirsi e far conoscere i nostri brani.




7. Come gestite il successo e la fama come band?

Rispondiamo a questa domanda, ovviamente, in modo ironico, essendo ancora dei totali signor nessuno. Stiamo raccogliendo umilmente ciò che abbiamo seminato. Ci sono diversi risultati molto soddisfacenti e altri che ci spronano a impegnarci ancora di più. Per esempio, è molto bello e al contempo appagante quando ci riconoscono a determinati eventi della scena alternativa. Ad esempio, arriva qualcuno e dice: “Ehi, ma tu sei il cantante dei Poison Blackout”, oppure vedi in giro persone con la tua maglietta, o gente che viene a congratularsi per la nuova musica, o anche che ci scrive, ci tagga sui social, ecc.




8.  Parlateci del nuovo album/singolo.

“Fix Myself” è l’ultimo singolo dei Poison Blackout. Rigorosamente registrato e pubblicato in totale indipendenza, presenta un sound fresco, di chiaro carattere Nu-metal/Alternative. È un brano energico, con strofe rappate, ritornelli melodici e breakdown in pieno stile Poison Blackout, con richiami agli iconici Papa Roach, Linkin Park e affini. Il brano tratta l’importante tematica dell’accettazione di sé, ricordandoci che non potremo mai piacere a tutti, nemmeno se ci mettiamo d’impegno. Il ritornello infatti recita: “Aiutami a capire cosa c’è che non va in me, sto facendo del mio meglio ma non trovo un modo per aggiustarmi.”


DISCOGRAFIA

ABOUTMEEMO SPECIALE INTERVISTE


RISING STARS INTERVISTE: SPECIAL GUEST ABOUTMEEMO


INTERVISTA: DIETRO LE QUINTE

Ventottesimo appuntamento con Rising Stars Speciale Interviste (ABOUTMEEMO), il salotto dedicato agli artisti e alle band indipendenti, curato da Arianna Rebel!

L’ospite di oggi, all’interno del nostro format, è ABOUTMEEMO che ci propone HOODED MAN

Intervista condotta da Arianna Rebel, la quale si pone, come suo solito, in una versione frizzante e cordiale verso i protagonisti di oggi.
La Produzione è curata da Ark.

Info e iscrizioni su 

risingstars@rockandwow.it 


BIOGRAFIA

Mimmo Ripa è un musicista poliedrico che va oltre i confini come chitarrista, bassista, cantautore, produttore artistico e voce. Originario dell’Italia, ora risiede nei suggestivi paesaggi di Connemara, Irlanda. Il percorso musicale di Mimmo è un’odissea di autoespressione ed esplorazione. Dai primi giorni da autodidatta come bassista e chitarrista, l’amore di Mimmo per la musica lo ha spinto avanti, ispirandolo a creare melodie accattivanti e testi toccanti. Con una connessione radicata alle sue composizioni originali, riversa l’anima in ogni brano, creando un’esperienza musicale profonda e personale.

Nel corso della sua carriera, Mimmo ha prestato il suo talento a varie band. Già adolescente, ha intrapreso il suo primo progetto solista, Jeremy’s Mere Touch, per poi esplorare il mondo del grunge con la sua persona Bleeding Scar. Influenzato da artisti come Pearl Jam, Soundgarden e Smashing Pumpkins, la sua musica è diventata un veicolo di catarsi e autoespressione. Oltre ad Aboutmeemo, Mimmo ha contribuito alle capacità di varie band in Irlanda, tra cui Between the Lines, Sean Daly & The Shams e il duo acustico Grungehippies.

Il suo impegno per l’eccellenza musicale si estende al suo progetto parallelo di duo hard rock, Bursting Wonderland, dove continua a scrivere e arrangiare musica. I talenti di Mimmo non sono passati inosservati, e si trova affiliato alla divisione dei cantautori di Merf a Nashville. La sua canzone “Far Out” ha attirato l’attenzione del leggendario produttore Stuart Epps, noto per il suo lavoro con icone come Elton John, Led Zeppelin e Oasis. Epps ha contribuito a una nuova release aggiungendo il suo sottofondo vocale e migliorando ulteriormente l’impatto della canzone con le sue abilità di mixaggio e mastering. Ha persino reclutato i talenti di Johnny Marter per registrare ulteriori tracce, portando il progetto a nuove vette.

Aboutmeemo annuncia il suo terzo album sotto l’etichetta M&O Music, in uscita a novembre. Il primo singolo, “Feel Safe Again”, uscirà il 26 giugno, anticipando un ritorno al rock crudo, privo di trucchi e lucide agganci. Preparatevi per un’esperienza musicale elettrizzante.


Aboutmeemo  Intervista e Biografia
Aboutmeemo Intervista e Biografia

RECENSIONE
a cura di Roberta Canepa

“High and higher above my usual scene basically i rise i fly i grow to a super me”:

Questo promette Mimmo Ripa, nel suo nuovo singolo in uscita il 26 gennaio.

Per impostare subito le cose in chiaro nel brano, l’artista considera un attacco deciso ed energico. Utilizza accordi potenti e un intro decisamente incisivo per catturare immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore e stabilire il tono della sua composizione.

Sembra un testo che trasmette un senso di crescita personale e positività, nonostante utilizzi un gergo crudo e sincero.

 L’artista sembra esprimere un desiderio di superare il normale, elevarsi, volare e crescere verso una versione migliorata di sé.
Il titolo “Feel safe again” suggerisce un ritorno a sensazioni positive o emozioni passate. Sarà interessante vedere come queste tematiche si svilupperanno nel contesto dell’ album completo.

Creare attesa con un’introduzione di chitarra misterioso e sequenze di accordi dissonanti e sperimentare con dinamiche e pause per suscitare curiosità nell’ascoltatore prima di passare alla parte principale della sua composizione non è da tutti e Mimmo ci riesce.

Attraverso una combinazione di melodia coinvolgente, armonie significative e ritmi che risuonano con l’anima, si crea un viaggio sensoriale che va oltre la superficie, lasciando un’impronta indelebile nell’ascoltatore.



INTERVISTA PER ROCKANDWOW
a cura di Arianna Rebel

La redazione di Rockandwow ha ospitato, nel salottino virtuale dedicato agli artisti di Rising Stars, un altro artista degno di nota.

Ospite indiscusso in questo speciale interviste, è ABOUTMEEMO, che ne ha rilasciate ben due distinte: una audio e una scritta.

  • Perché questo pseudonimo, perché Aboutmeemo?

    “Aboutmeemo” nasce dall’unione di più concetti. Come “one man band”, “solo act”, o meglio come progetto solista, tutto è visto dalla mia unica ottica, gira attorno a me, quindi è “about me”. È su di me e la mia parte più intima, più emozionale, quindi “about me emo(tional)”. Inoltre, gioco con il mio vero nome, Mimmo, per prendere un po’ in giro l’incapacità degli anglosassoni di carpire lo spelling esatto. Spesso, ma direi sempre, lo confondono con “Nemo”. Quindi, ho voluto facilitare la cosa, nonché sottolinearlo nel nome del progetto.


  • Quali sono le tue principali influenze musicali e come le incorpori nel tuo stile?

    Come probabilmente succede per tutti i musicisti, gli ascolti fatti da ragazzo, adolescente o ancor prima, sono veri marchi indelebili del proprio spirito artistico. Sono quei primi amori che danno il via a un’ossessione lunga come la propria vita stessa. Anche se ovviamente si cambia, ci si evolve e si arriva ad altro nel tempo. Ecco, io in quegli anni mi facevo accompagnare le giornate dalle band grunge, dagli anni ’90 e il rock d’autore come Jeff Buckley o Pj Harvey, o anche ad altri gruppi più pop rock come Goo Goo Dolls, dal rock italiano come Timoria, Estra, Litfiba, suonando in svariati gruppi della zona di dove sono originario, dal pop al punk hardcore (Formia, ma ora vivo a Galway nel Connemara in Irlanda).
    Detto questo, non saprei dire quale influenza o band sia più audibile nel mio songwriting, ma so per certo che è un sound che ricorda quegli anni. Suonato, con pochi fronzoli ma più libero degli schemi di oggi, con pochi effetti speciali, più basato su concetti e significati e non temi prestabiliti.


  • Cosa ti ispira a scrivere le tue canzoni e quali sono i temi ricorrenti nei tuoi testi, come descriveresti il processo?

“Sono un pozzo senza fondo di pensieri, riflessioni, giudizi e analisi. Lo stesso modo di essere, di vivere e guardare alla vita si riflette nella mia espressione artistica e nel suo linguaggio. Mi fermo e mi ritaglio ore, giornate, mesi e anni ormai nella mia solitudine. Contemplo, mi nutro e mi auto-genero così. Le mie musiche e i miei testi possono pur partire da un riff di chitarra, da una progressione di accordi interessante, ma senza dubbio tutte vengono dalla mia mente, dalla mia immaginazione, che scrive una visione che si tramuta in intuizione musicale, la quale poi trasporto (e qui tutto il lungo processo di scrivere, registrare, mixare etc.) attraverso gli strumenti e la composizione.

I miei testi difficilmente hanno temi universali, non lo so, l’amore per un partner, per una persona speciale, oppure le guerre nel mondo e quanto sia sbagliato non riconoscere il climate change o il diritto delle donne o la comunità LGBTQ+. Per quanto possa risultare spesso categorico e pronto al giudizio, io non provo a portarmi a casa consensi o a rappresentare o incitare qualcuno a essere d’accordo con una visione personale.

Non sono né così diretti, né così generali e, probabilmente, non badano al trend del momento, al topic che l’opinione pubblica si sta occupando (ossessivamente, direi) di tanto in tanto attraverso una visione globalista. Sono un insieme di racconti di sensazioni e di condizioni, di critiche e sfumature che nascono dal periodo stesso in cui le ho scritte, che hanno magari un soggetto e un’azione che li scaturisce ma non specificano l’evento o l’azione, ma bensì cosa ha creato nel mio mondo personale, con ragionamenti o pensieri che potrebbero invece avere parallelismi con tutt’altro che accade al di là di quella condizione. Si possono fare comparazioni ad altri eventi, e carpire un mood che può ricordare qualcos’altro.

Chiaramente, ci sono anche canzoni in cui si fotografa una storia o un argomento in particolare.”

  • Quali sono i tuoi progetti futuri e quali sono le tue ambizioni artistiche? 

    “La mia ambizione artistica coincide con la mia ambizione di vita, ovvero continuare quello che ho iniziato, combattere per incarnare quello che sono, dissentire quando necessario. Non mi omologo all’idea di essere chiuso o aperto mentalmente, passato o visionario. Faccio un’arte di ritornare a essere liberi, sì, ma pensanti. Continuare a fare album!”


DISCOGRAFIA